Cantina Vietti: ampia produzione, senza rinunciare alla qualità
Una degustazione capace di regalare soddisfazioni per la quantità e la qualità dei vini. Piace soprattutto la varietà tra Barbera, Barolo, Dolcetto e Roero
La copiosità della campionatura pervenuta da Vietti è quasi imbarazzante per la quantità e la qualità intrinseca della stessa. Indispensabile una dolorosa scrematura resa più agevole dalla presenza di mezzine campioni “not for sale”, argomento sempre controverso. Concentrandoci così sulle bottiglie regolarmente in commercio in formato standard, dotate di completa etichetta fronte retro, non si può non partire con un vino bianco.
La degustazione
Il Roero Arneis 2021 veste giallo dorato. Olfatto ricco ed esuberante, con spezie, miele d’acacia, zafferano, frutta esotica, cera d’api, pietra focaia. Il palato regala un’incredibile scia sapida e una freschezza sorprendente, che accompagna senza cedimenti la lunga permanenza.
La pattuglia rossista si apre con il Dolcetto d’Alba Trevigne 2021. Porpora di bella concentrazione. Olfatto di pari densità, che lascia trasparire qualche sensazione ferrosa, poi succo di mora, mirtillo e amarena sotto spirito. Completano il quadro pepe, cannella e chiodi di garofano. Al palato è ampio, con volute fresche sorrette da un tannino dalla trama sostanziosa. Letteralmente esplode al sorso l’avvolgenza fruttata.
La Barbera d’Asti Trevigne 2020 ha un colore rubino di grande profondità. Sentori di confettura di more mirtilli, uniti a gelatina di rosa e iris richiamano la tipicità del vitigno a cui si aggiungono cannella, genziana, mirto e tabacco dolce. In bocca è generoso e avvolgente. L’equilibrio tra freschezza e trama alcolica è ben giocato, con un tannino nobile, seppure ancor giovane. Il finale è sapido e persistente, con gradevoli ritorni fruttati.
La Barbera d’Alba 2019. Porpora vivace. Bouquet profondo e complesso, caldo, energico e variegato. Un po’ fruttato, un po’ speziato, esibisce una trama di mora e succo di ciliegia, erbe alpine, liquirizia e confetture. Al palato è ricco e gustoso, di struttura fresca e godibile, precisa nello sviluppo e nella sapida persistenza. Barbera di grande carattere.
Il Barolo Castiglione 2018. Colore granato scuro. Il naso fitto e autorevole è molto articolato, consono e avvolgente. Alle presenze affumicate e speziate si uniscono sentori di mora e torrefazione, pellame e liquirizia, confettura e fragole macerate. Al gusto conferma il suo fascino, copioso e consistente, terso nell’acidità e nei tannini. Un Castiglione di grande complessità e energia.
Ma non finisce qui. Ci metto del mio estraendo dallo scaffale “buono” delle mie vecchie annate una Riserva Villero 2010. Granato lucente. Il naso coglie un tratto preciso, un’espressione pura e ordinata, dalle terse presenze fruttate di ciliegia, ribes, fragola macerata, poi caramella inglese, menta e erbe. In bocca è morbido e molto saporito. Ha corpo pieno, tannino rotondo e sfumato, lunga persistenza. Avvincente, fresco, dritto, dai tratti eleganti e godibili. Il miglior Villero mai assaggiato.
Pratiche biologiche, la fortuna di poter contare su vigna sparse nelle migliori menzioni del comprensorio di Castiglione Falletto, attenzione particolare alla longevità delle viti. Luca Corrado Vietti, sua moglie Elena Barbero. Terra. Uomini. Donne. Passioni. Vietti
Vietti
piazza Vittorio Veneto 5 - 12060 Castiglione Falletto (Cn)
Tel 0173 62825
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Alberto Lupini