Cantina Vercesi, nuovo logo per un cambio di passo sul mercato

L'azienda dell'Oltrepò Pavese ha lanciato il nuovo logo che comparirà sulle etichette delle bottiglie per "svecchiare" l'impostazione precedente. In degustazione le produzioni top

28 maggio 2021 | 15:46
di Stefano Calvi
Il post Covid dell’azienda agricola Ivano Vercesi, in Oltrepò Pavese, parte con un nuovo progetto di comunicazione che ha “svecchiato” l’immagine della cantina di San Damiano al Colle, in località Casa Rondoni. Ivano ed il figlio Alessandro hanno rimesso mano al logo dell’azienda grazie all’apporto di un designer milanese che ha ridato vitalità al marchio proiettandolo verso il futuro. L’azienda è a conduzione famigliare, una tradizione che si tramanda da generazioni e che ora vede il giovane Alessandro prendere in mano la realtà traghettandola, con le idee chiare, nel post pandemia.




Genuinità e naturalezza del vino i focus

Senza tralasciare fattori trainanti che hanno segnato lo sviluppo della cantina di San Damiano al Colle: ovvero l’entusiasmo per la campagna e l’amore per la terra e l’uva prodotta. Tutto questo fa sì che questa azienda si presenti con semplicità, ma con una finalità ben precisa: la naturalezza e la qualità del vino. «In azienda non troverete le classiche decine e decine di etichette dedite ad accontentare tutte le richieste del mercato - ci tiene a sottolineare Alessandro, in cantina si occupa della parte commerciale - poche etichette, poche varietà di vinificazione; solamente otto tipologie di vini di qualità e genuinità. Da sempre, ci poniamo la missione di conservare la genuinità e la naturalezza del vino: nessun uso di diserbante, filtraggi leggeri, limite all’uso di solfiti».

In ogni vendemmia mette in campo questa filosofia con la consapevolezza che i piccoli numeri (35mila bottiglie all’anno) sono sempre sinonimo di ricercatezza e qualità. Ivano Vercesi, proprietario dei terreni situati sui comuni di San Damiano al Colle e Montù Beccaria, assieme ai membri della sua famiglia, conduce l’azienda da anni, attuando politiche sempre più attente all’ecosostenibilità e all’amore per il territorio. «I terreni, di proprietà, fanno da casa a vigne decennali che, aiutate dalla generosa forma collinare, dall’ottima esposizione solare, dal clima portatore di escursioni termiche, producono ottime uve che si traducono in vini ricercati» ci spiega Ivano consapevole di avere tra le mani un grande patrimonio agricolo da consegnare al figlio, un giovane che ha capito senza giri di parole quanto la cantina può essere il suo futuro lavorativo.

La ricerca di etichette non comuni

«Da noi non troverete bancali stracolmi di etichette - ci spiega Ivano Vercesi - noi puntiamo essenzialmente sui vitigni principe del territorio, non vogliamo accontentare tutte le richieste del mercato perché non ci riusciremmo. Abbiamo adottato da anni questa filosofia  per garantire migliore qualità ai prodotti e i clienti stanno apprezzando questo modo di lavorare. Mettiamo sul mercato solo otto tipologie di vini che curiamo nel dettaglio e che sono l’espressione massima della territorialità come croatina, pinot nero e riesling». Gli fa eco il figlio Alessandro: «Da sempre, ci poniamo la missione di conservare la genuinità e la naturalezza del vino. Mi preme ricordare che non usiamo diserbanti nei vigneti, effettuiamo in cantina filtraggi leggeri. Ma soprattutto, ci teniamo a sottolinearlo, ci poniamo un limite maniacale all’uso di solfiti. Passaggi che ci permettono di raggiungere gli obiettivi di genuinità che ogni vendemmia ci pone davanti. Consapevoli che queste “regole” che ci siamo dati sono percepite a fondo dal cliente, sempre più attento e sempre più alla ricerca di vini di qualità».

L’azienda Ivano Vercesi è una piccola realtà che da circa 50 anni coltiva in maniera sostenibile circa 13 ettari di proprietà a vigneto. «Vinificando in maniera tradizionale - ci spiega Alessandro - cerchiamo di ottenere un vino il più naturale possibile, specchio della terra da cui proviene. I nostri terreni si trovano tra San Damiano al Colle e Montù Beccaria. La posizioni e la brezza del clima consentono la produzione di uve pregiate e selezionate come Croatina, Barbera, Malvasia, Pinot Nero, Riesling. Grazie ad un lavoro meticoloso, seguendo metodi ancora tradizionali, sia nella cura del terreno, sia in cantina nel corso della vinificazione, si ottengono vini le cui caratteristiche si distinguono per l’elevata qualità».

Lavoro efficace nonostante il Covid

La cantina nonostante il Covid ha continuato a lavorare. «Ci siamo adeguati alla drammatica situazione pendemica – spiega Alessandro Vercesi – abbiamo lavorato principalmente con la consegna a domicilio, come spesso facciamo anche in tempi migliori. Il contatto con il cliente lo riteniamo fondamentale, ci piace ascoltarlo e capire dalla sua voce cosa pensa dei nostri prodotti. La nostra clientela è prevalentemente composta da privati che negli anni, attraverso il passa parola, si è allargata principalmente al nord». Sempre in periodo di pandemia, l’azienda oltrepadana ha dato un valore aggiunto all’attività mettendo mano al restyling del logo. «Con il mio ingresso – ci spiega Alessandro – ho cercato di dare nuova linfa all’azienda, come è giusto che sia. Credo fortemente in quanto fatto dalla mia famiglia e da mio padre che rimane il punto di riferimento. Allo stesso tempo abbiamo voluto mettere mano all’immagine della cantina “svecchiando” il logo storico, rendendolo un marchio con tratti più moderni e al passo con il tempo. Pian piano stiamo etichettando tutte le nuove bottiglie con etichette che rappresentano al meglio questa filosofia ci comunicazione».




La degustazione

Insieme ad Ivano e ad Alessandro iniziamo la degustazione dei prodotti. Iniziamo dallo “Schiaffo alla Regina”, un riesling Igt 2019, i cui vigneti si estendono sulle colline nel Comune di Montù Beccaria. Un prodotto giovane, da bere nell’annata. Nel bicchiere si presenta di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, di bella luminosità. Al naso emergono i tipici sentori, con una fresca nota fruttata in gioventù. In assaggio è verticale, sapido, ed esprime la spiccata acidità tipica del vitigno, che dona freschezza. Ideale da accompagnare a piatti con carni bianche e formaggi caprini.

Passiamo al classico dell’Oltrepò Pavese, la Bonarda. Un prodotto ottenuto da sole uve croatina selezionate, con una gradazione da 14,5%. Si presenta nel bicchiere di un rosso carico con sottili riflessi violacei.  Il naso è pulito e aromatico, fruttato e vinoso, con sentori di prugna, ciliegia e lampone. Sfuma sull’intenso. Il palato è scorrevole, giustamente tannico, tipico del vitigno, piacevolmente sapido e di buona persistenza. Ideale a tutto pasto con le portate del menu di terra, a partire dai salumi. E’ adatto per essere abbinato con i tajarin al ragù di carne.

Nel rispetto della tradizione anche la Croatina “I due sguardi”, un prodotto ottenuto dalla fusione di uve Croatina, la maggioranza e da uve barbera, la restante parte. Un fermo delle note olfattive chiare, caratterizzato da un rosso intenso alla vista. Al naso prevalgono frutti rossi ma anche toni speziati molto piacevoli. Leggermente tannico e di buona persistenza al palato. Un vino che si può degustare con selvaggina ma anche con formaggi di media stagionatura.

Chiudiamo la degustazione con la punta di diamante della produzione. Ci viene servito “Dodici”, una croatina ben curata, dal gusto caratteristico. Un bel colore rosso rubino inteso alla vista, roteando il bicchiere ci accorgiamo della sua alcolicità che arriva a 14,5%. Vinoso e fruttato il bouquet olfattivo, ricco di richiami ai maturi frutti rossi quali prugna e ciliegia. Sottili rimandi terziari. Elegante la trama tannica al palato e buona la morbidezza. Discreta anche la persistenza. Un rosso ben calibrato che si accompagna a portate a base di carne, ideale con un bollito della tradizione oltrepadana.


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