Cantina Soave, cambio al vertice Wolfgang Raifer direttore generale
Come già preventivato durante l’ultimo bilancio, Bruno Trentini lascia la guida dell’azienda dopo 27 anni di “servizio”, cedendo il testimone all’attuale vicedirettore
07 gennaio 2020 | 17:57
«Accogliamo come nostro nuovo direttore generale Wolfgang Raifer, che sono certo porterà avanti ogni aspetto aziendale con la massima competenza per un futuro di Cantina di Soave in continua ascesa. Anche il direttore tecnico Filippo Pedron ha raggiunto il pensionamento, pertanto anche a lui va il nostro grazie, mentre auguriamo buon lavoro a Paolo D’Agostin che ne raccoglie il testimone». Con queste parole il presidente di Cantina Soave, Roberto Soriolo, ha dato il benvenuto al nuovo direttore generale Wolfgang Raifer, notizia che era già stata preannunciata durante l'ultimo bilancio.
In Cantina di Soave il suo impegno si è quindi tradotto nel progetto qualità, ovvero una nuova impostazione gestionale incentrata sulla tutela e la valorizzazione delle denominazioni e dei vitigni autoctoni. Parte integrante di questo progetto qualità è stata la realizzazione, nel 2003, della Cantina Rocca Sveva dove vengono prodotti i vini di alta gamma e che ospita ogni anno una media di 50.000 winelovers da tutto il mondo.
Con passione e competenza, determinazione e capacità manageriale Trentini ha così intrapreso un lungo percorso, frutto di molteplici scelte strategiche che si sono susseguite negli anni, che ha permesso a Cantina di Soave di diventare quello che è oggi: la prima cantina cooperativa di primo grado in Italia e una delle maggiori in Europa, una grande azienda a tutta filiera “dal grappolo alla bottiglia”, in grado di garantire la qualità dei propri prodotti.
In questi 27 anni Trentini ha condotto l’azienda attraverso un percorso ricco di sfide e di scelte coraggiose da ogni punto di vista: strutturale, economico e commerciale. Tutto ciò ha fatto sì che il prestigio e la considerazione di Cantina di Soave crescessero enormemente negli anni, tanto che oggi è per molti aspetti un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale.
«Per Cantina di Soave sono stati anni intensi e ricchi - dichiara il presidente Roberto Soriolo - culminati, proprio nell’anno del 120° anniversario, con il titolo IWSC di “Miglior cantina italiana dell’anno”. Questo risultato è stato possibile grazie ad un grande valore che la Cantina possiede: le persone. Oggi in particolare vogliamo esprimere il più sentito e riconoscente ringraziamento al direttore generale Bruno Trentini per la sua dedizione, per l’altissimo valore di dirigente competente e attento alle opportunità da cogliere, la sua lungimiranza nelle proposte di sviluppo, la sua energica capacità di rapportarsi con tutte le funzioni aziendali, dalle maestranze agli amministratori. Non serve aggiungere altro: parlano i fatti e le opere.
Wolfgang Raifer
Bruno Trentini infatti, dopo 27 anni alla guida della storica azienda vitivinicola soavese, con la fine del 2019 lascia per raggiunto pensionamento. Enologo, classe 1956, ha iniziato la sua carriera in Cantina di Soave nel 1992 con il ruolo di vicedirettore durante la direzione generale di Franco Roncador, poi dal 2002 ha assunto la funzione di direttore generale. Ora, dopo 27 anni di sfide e traguardi raggiunti, passa il testimone a Wolfgang Raifer, enologo altoatesino, classe 1973, già direttore della Cantina Colterenzio, da tre anni al suo fianco in Cantina di Soave in qualità di vicedirettore.In Cantina di Soave il suo impegno si è quindi tradotto nel progetto qualità, ovvero una nuova impostazione gestionale incentrata sulla tutela e la valorizzazione delle denominazioni e dei vitigni autoctoni. Parte integrante di questo progetto qualità è stata la realizzazione, nel 2003, della Cantina Rocca Sveva dove vengono prodotti i vini di alta gamma e che ospita ogni anno una media di 50.000 winelovers da tutto il mondo.
Con passione e competenza, determinazione e capacità manageriale Trentini ha così intrapreso un lungo percorso, frutto di molteplici scelte strategiche che si sono susseguite negli anni, che ha permesso a Cantina di Soave di diventare quello che è oggi: la prima cantina cooperativa di primo grado in Italia e una delle maggiori in Europa, una grande azienda a tutta filiera “dal grappolo alla bottiglia”, in grado di garantire la qualità dei propri prodotti.
Bruno Trentini
Con lui Cantina di Soave ha più che raddoppiato sia il numero di soci che di ettari vitati, creando un mosaico di siti produttivi e vigneti che abbracciano cinque valli nell’Est veronese e che le permettono di essere oggi espressione di tutte le principali denominazioni del territorio. Trentini era consapevole che l’ampliamento della base viticola avrebbe reso necessario un adeguamento delle strutture di produzione: è quindi iniziata quella che potremmo definire la fase industriale, durante la quale l’azienda ha investito ammodernando i centri di conferimento e le sedi produttive, acquisendo nuove strutture e impianti e, recentemente, realizzando l’ampliamento della sede principale di Viale della Vittoria che permette a Cantina di Soave di proiettarsi verso il futuro con un quartier generale ultra-efficiente e moderno. Nel complesso l’investimento è stato di circa 90 milioni di euro, uno dei più rilevanti del settore nel panorama nazionale dell’ultimo decennio.In questi 27 anni Trentini ha condotto l’azienda attraverso un percorso ricco di sfide e di scelte coraggiose da ogni punto di vista: strutturale, economico e commerciale. Tutto ciò ha fatto sì che il prestigio e la considerazione di Cantina di Soave crescessero enormemente negli anni, tanto che oggi è per molti aspetti un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale.
«Per Cantina di Soave sono stati anni intensi e ricchi - dichiara il presidente Roberto Soriolo - culminati, proprio nell’anno del 120° anniversario, con il titolo IWSC di “Miglior cantina italiana dell’anno”. Questo risultato è stato possibile grazie ad un grande valore che la Cantina possiede: le persone. Oggi in particolare vogliamo esprimere il più sentito e riconoscente ringraziamento al direttore generale Bruno Trentini per la sua dedizione, per l’altissimo valore di dirigente competente e attento alle opportunità da cogliere, la sua lungimiranza nelle proposte di sviluppo, la sua energica capacità di rapportarsi con tutte le funzioni aziendali, dalle maestranze agli amministratori. Non serve aggiungere altro: parlano i fatti e le opere.
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