Cantina Santa Maria La Palma tra e-commerce e vini subacquei
Famosa per lo storico brand "Aragosta", la cantina di Alghero continua anche durante la pandemia a far parlare di sé: dall'ultimo metodo Classico all'export in crescita del 20%, fino all'ottima annata 2020
25 novembre 2020 | 12:11
di Marinella Argentieri
La cantina di Santa Maria La Palma ad Alghero
Il 70% del raccolto è costituito da Vermentino, il restante 30% da altri tre vitigni autoctoni: Cagnulari, Cannonau e Monica. L’iniziale produzione di vino da tavola, nel 1964 con la nascita di Aragosta, Vermentino in purezza con in etichetta il prezioso crostaceo, segna il primo passo di una brillante crescita, frutto di tecnica enologica, adeguamento degli impianti, buona strategia di marketing e commerciale. Quando il mercato dà chiari segni di apprezzamento delle bollicine, Aragosta diventa anche frizzante nelle versioni bianca e rosè; in seguito sarà proposta spumantizzata a metodo Charmat. La produzione di bollicine della cantina in 10 anni passa da 6mila a 500mila bottiglie.Negli anni 2000 nasce la nuova icona aziendale: Akenta, espressione di un forte legame con lo splendido territorio del Parco Naturale di Porto Conte, che impone un disciplinare restrittivo ed ecosostenibile, e di un’attenta strategia di marketing che si esprime da subito nel nome del prodotto, acronimo dell’augurio sardo “a chent’annos”. Questo brut metodo Charmat riposa 6 mesi sui lieviti per esaltare gli aromi ed ottenere un perlage fine e persistente. Ha 2 declinazioni: Bianco, da una selezione di uve Vermentino, e Rosè, dalla spremitura leggera di uve Cagnulari. Ne vengono prodotte 240mila bottiglie e, dal 2015, 10mila di queste sono depositate per l’affinamento a 40 metri di profondità nei pressi di Capo Caccia, per 6 mesi.
Nel mese di luglio ad Alghero si vive l’“Akenta day” che inizia con l’emersione della cantina subacquea e continua fino a notte , con musica e spettacoli acrobatici nel porto della cittadina catalana del nord ovest della Sardegna. Il 2019 penalizza l’azienda con uno scarso raccolto, ma vede due eccellenti novità di prodotto.
Akènta Cuvée 71
Akènta Cuvée 71 ottenuto con uve provenienti da un selezionato cru dal terreno calcareo-argilloso e felicemente esposto alla brezza marina. L’affinamento di 8 mesi a contatto con le fecce fini ed ulteriori due mesi in cantina, rendono particolarmente elegante questo vermentino corposo con sentori di pesca gialla e frutto della passione.Sempre lo scorso anno il team di enologi composto dal veneto Paolo Corradin, il sardo Gianni Foddai, guidati dal toscano Gaetano Laspina presenta per i 60 anni della Cantina, presieduta da Mario Peretto, Novecento59 un pas dosé da uve Chardonnay Doc, il primo metodo Classico prodotto in 3mila esemplari. La capacità spumantistica dell’azienda si rafforza.
Novecento59
La passione per il proprio lavoro, la flessibilità delle strategie aziendali, un buon gioco di squadra, permettono di affrontare anche il momento della pandemia attuando la filosofia che vede nella difficoltà un’opportunità. L’azienda sperimenta con successo l’e-commerce che, precisa Cristina Neri, «ha avvicinato il consumatore ai prodotti di alta gamma della Linea Prestige come Raffia, Redit e Reconta, rispettivamente Vermentino di Sardegna Doc, Cannonau e Cagnulari Riserva; inoltre l’esportazione è cresciuta del 20%». Roberto Salaris, aggiunge, che il raccolto 2020 è eccellente e compensa quello ridotto dello scorso anno.
Visi sorridenti quelli dei due capaci professionisti che, in questo critico periodo, riescono a vedere il “bicchiere mezzo pieno” ed infondono fiducia nel futuro.
Per informazioni: www.santamarialapalma.it
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