La coppia dei TAL, rosso e bianco, due cuvée della nuova linea Superior, presentata con successo l’anno scorso, si conferma (migliorandosi ancora) come l’eccellenza dei vini di Cantina di Bolzano. Ma cresce nel frattempo la qualità di tutte le etichette prodotte. La cura quasi maniacale dei terreni da tempo in trattamenti biologici, le nuove impostazioni per la valorizzazione di vitigni autoctoni (dal Lagrein al Gewustraminer o alla Schiava del Santa Maddalena) o di quelli sapientememte utilizzati qui (dallo Chardonnay al Cabernet), nonchè l’innovazione tecnlogica che permette di essere sempre più attenti e delicati nel lavorare in cantina, garantiscono vini che convincono sempre più consumatori in Italia e all’estereo.
Cantina Bolzano, un'evoluzione (quasi) inaspettata
Un dato che colpisce per Cantina Bolzano è che vini fatti per essere eleganti e freschi, riescono ad esserlo anche a distanza di anni, mostrando un’evoluzione positiva quasi inaspettata. Pensiamo ad un Lagrein Taber, che nella versione del 2013 è assolutamente piacevole e capace di indicare un traguardo per le annate successive. E al tempo stesso l’annata 21, quella in commercio, è un ottimo vino da bere subito e sicuramente capace di invecchiare benissimo e anzi evolvere positivamente. E lo stesso si può dello Chardonnay riserva del ’18 chd per freschezza e intensità aromatica merita una citazione non casuale.
Parliamo di vini che sono un esempio reale della loro capacità di invecchiare migliorando le già perfette condizioni in cui sono immessi sul mercato. Ne abbiamo avuto una conferma abbinando alcune annate importanti selezionate dall’enologo di Cantina Bolzano, Stephan Filippi, per gli abbinamenti ad alcuni piatti preparati dallo chef Filippo Sinisgalli al Zur Kaiserkron di Bolzano. Ne citiamo alcuni:
- il Riesling Hochkofler 2023,
- il Sauvignon Riserva Greel 2022,
- il Pinot bianco Dellago 2023,
- lo ChardonnayKleinstein 2018,
- lo Chardonnay Riserva 2016,
- il Pinot nero riserva Thalman 2017,
- il Merlot riserva Siebeneich 2011,
- il Cabernet riserva Mumelter 2016,
- il Moscato giallo passito Vinalia 2017.
Cantina Bolzano, l'eccellenza dei TAL
Tornando ai TAL, un rosso e un bianco che si posizionano al vertice della produzione, ricordiamo che si tratta di vini superiori creati con cru di vigna, attenta selezione dei grappoli, vinificazioni separate e numero ridotto di bottiglie (2989 per il rosso, in vendita in cantina per l'Horeca a circa 82€, e 1897 per il bianco, in vendita in cantina per l'Horeca a 55 €), a cui si aggiungono alune decine di magnum. Parliamo di vini usciti per la prima volta in commercio con l’annata 2020 a cui si sono aggiunti ora quelli del 2021, frutto di un’attività di sperimentazione da parte di viticoltori e maestri cantinieri che, con tanta pazienza e passione, hanno trasformato le migliori uve in una straordinaria esperienza gustativa. L'idea è un po' quella di fondere insieme le impostazioni montane e mediterranee di questo territorio.
Il nome TAL significa Tradizione, Autenticità e Longevità, giusto ciò che si vuole garantire anche per tutte le altre etichette. I due TAL si distinguono per dei numeri: il 1908 (il rosso) rappresenta la data di fondazione del primo nucleo dell'attuale cantina, fondato a Gries in quell'anno. Per il bianco, il blend rappresenta alcuni dei vini di punta della cantina e il numero 1930 è l'anno da cui i bianchi sono allevati all'imbocco della valle Isarco dalla cantina con la fondazione della cantina Santa Maddalena. Due cantine di cui quella di "Bolzano" è l'erede.
TAL, alla scoperta del rosso e del bianco
Per il rosso si tratta di una valorizzazione del principe per territorio, il Lagrein, di cui Cantina Bolzano produce già ottime edizioni in purezza (83 % Lagrein, 12 % Cabernet, 5 % Merlot). Il TAL 1908 nasce da viti che arrivano a 50 anni di età, cresciute nei migliori siti di Gries e San Maurizio, su terreni alluvionali su sottosuolo porfirico, adiacenti al fiume Talvera. Questo fiume è sempre stato fondamentale per le attività agricole della zona, non per niente Bolzano è chiamata anche città del Talvera. La maturazione di 12 mesi avviene in piccole botti di rovere e barrique francesi. Si conduce l’affinamento per 15 mesi, in fusti di cemento per raggiungere la raffinatezza finale in bottiglia.
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Il TAL bianco 1930 è prodotto da viti di più di 30 anni d’età, cresciute nei migliori siti dei pendii porfirici da Bolzano al Renon, tra 400 e 700 metri d’altitudine. Il vitigno principe è lo Chardonnay, utilizzato all’ 80% con un 10 % Sauvignon e un 10 % Pinot Grigio. Anche qui, sanità delle uve e rigorosa cernita sono le parole d’ordine. La maturazione è di 12 mesi in piccole botti di rovere e barrique francesi. Poi si passa all’affinamento per 14 mesi in fusti di acciaio per raggiungere l’eleganza finale in bottiglia.
Cantina Bolzano, dove nascono i vini
La Cantina di Bolzano gestisce 350 ettari, che fanno capo a 224 soci della cooperativa, l’80% dei quali sono coltivatori diretti, per una produzione equamente divisa fra i vini bianchi e vini rossi e per un totale di circa 3milioni di bottiglie. L’80% di questi terreni è attorno alla città di Bolzano, dove ci sono fra le altre due dei vitigni più significativi per la cantina: il Lagrein, che proprio in queste zone ha la sua maggiore vocazione di produzione, e il Santa Maddalena del quale la cantina di Bolzano produce circa il 50% dei volumi di tutta l’area con 3 etichette diverse. Si tratta di una zona che è particolarmente calda anche d’estate, tenendo conto che si arriva anche a 43 e 44°. Gli altri terreni arrivano fino a Chiusa nella valle Isarco, oppure fino a Egna nel nella zona dell’Adige.
La moderna sede della Cantina di Bolzano, inaugurata nel 2018, è stata la prima azienda vinicola altoatesina a ottenere la prestigiosa certificazione di sostenibilità dall’Ökoinstitut Alto Adige. Questo edificio incarna i principi più avanzati di sostenibilità, sia per il design esterno che per le tecniche di lavorazione delle uve. L’unico elemento visibile sopra il terreno è la parte centrale della cantina, concepita come un prisma che, grazie a un suggestivo gioco di luci, evoca la forma di una foglia di vite. Il tutto è armoniosamente inserito nel paesaggio collinare circostante.
La cantina sfrutta il principio della gravità per muovere uve, mosti e vino senza l’ausilio di tecnologie complesse: il materiale scorre dolcemente dall’alto verso il basso, attraversando cinque livelli senza bisogno di pompe o macchinari, riducendo così il consumo energetico. Questa struttura, certificata CasaClimaWine®, integra funzionalità e tutela del paesaggio, mantenendo una temperatura naturalmente bassa grazie alla profondità della costruzione. Quando invece è necessario riscaldare, si ricorre a fonti rinnovabili, come pannelli solari (che garantiscono il 30% del suo fabbisogno annuo per circa 450 kW), schermature e pompe di calore a pellet.
L’ampliamento degli spazi di lavoro ha consentito una maggiore valorizzazione dei diversi Cru, ora lavorati in serbatoi separati per esaltare le caratteristiche di ogni zona produttiva.
Cantina Bolzano, il Progetto Qualità
Nel 1988, la cantina ha avviato il Progetto Qualità, un’iniziativa per migliorare costantemente la qualità dei vigneti e la produzione sostenibile, ponendo particolare attenzione al lavoro in vigna. Il progetto coinvolge 83 viticoltori, che gestiscono 118 ettari di vigneti, i quali rispettano rigorosi standard di qualità per posizione, tipo di suolo, densità d’impianto ed età delle viti. Le rese sono contenute tra i 40 e i 70 ettolitri per ettaro per la “Linea Riserva”, garantendo così l’eccellenza dei vini.
In vigna si pratica il sovescio, che nutre e ossigena il terreno, riducendo l'uso di sostanze chimiche e reintroducendo insetti benefici. Si usano esclusivamente concimi organici e materiali biodegradabili per minimizzare l’uso della plastica, come per i fili di legatura dei tralci.
Fulcro fondamentale di questa “grande famiglia” è l’enologo Stephan Filippi. Infatti, Cantina Bolzano sa bene che per produrre in modo costante vini di alta qualità, è fondamentale un interscambio diretto e sistematico tra i soci viticoltori e l’enologo. Egli mantiene personalmente i contatti con i soci e li affianca nelle scelte quotidiane nel vigneto, lì dove nasce la qualità. Un’altra figura chiave di Cantina Bozen è il direttore generale Matthias Messner, che assicura l’orientamento strategico e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In quanto responsabile delle vendite e dell’export, Messner si impegna a posizionare cantina a Bolzano come azienda produttrice di vini di qualità nei mercati mondiali e rappresenta il marchio nel contesto nazionale ed internazionale.
Cantina Produttori Bolzano
Via San Maurizio 36 - 39100 Bolzano
Tel 0471 270909
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Alberto Lupini
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