Alle Canarie sole, mare, ma non solo Anche i vini si scoprono di qualità
23 gennaio 2017 | 15:55
Giuseppe De Cesare ha ventisei anni ed è il curatore del blog Foodtravelculture.com dove si occupa di vini del mondo. Un suo recente articolo in inglese relativo ad un viaggio “di lavoro” a Tenerife è stato selezionato dal sito specializzato “Millesima” per il premio europeo “Wine travel 2017” (cliccando qui si può sostenere la sua candidatura). Lui è un “figlio d’arte” perché suo papà Antonello è uno storico associato dell’Associazione italiana sommelier e dei vini delle Canarie scrive così.
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Sto degustando vini in un luogo incantato, con una bellissima vista sull'Atlantico. Dietro di me c'è un vulcano, il Teide. Mi chiedo come saranno questi vini, essendo in gran parte composti da uve di cui non ho mai sentito parlare prima. In realtà conosco un po’ la storia e la cultura enologica di Tenerife. Ho già provato due vini della "Bodega Tajinaste" a Londra, nel wine bar dove lavoravo. Agustin, il patron della Bodega, mi sta facendo ora provare tutta la sua produzione. Posso veramente sentire "in presa diretta" il terroir del vulcano che sta, silenzioso e imponente, alle mie spalle. Grande mineralità nei bianchi e note affumicate nei rossi.
Situata nella parte settentrionale di Tenerife, in una delle cinque denominazioni d'origine chiamata "Valle de la Orotava", questa è una delle poche cantine dell'isola che esporta nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Tuttavia, se andiamo indietro nel tempo al XVII secolo, le Isole Canarie producevano ed esportavano vini in tutto il mondo e la maggior parte delle terre isolane erano piantate a vigneti. L'ecatombe causata dalla fillossera non ebbe alcun effetto negativo sulle vigne "canarie", probabilmente proprio a causa del suolo vulcanico. Quindi ancora oggi sopravvivono viti a piede franco in tutta l’isola. Le piante dei vigneti di questa zona sono particolari arrivando ad estendersi fino a 10 metri dal tronco. Si tratta di un sistema di allevamento molto singolare chiamato Cordones Multiples trenzado (allevamento a cordone multiplo intrecciato).
Tajinaste è una piccola azienda a conduzione familiare gestita da Agustin Garcia. Utilizza un significativo numero dei circa 80 vitigni autoctoni dell'isola esaltando cosi nella sua produzione le caratteristiche uniche del terroir vulcanico. È sorprendente, per le piccole dimensioni della cantina, la varietà di bottiglie proposte.
I vitigni "Listan Blanco"e" Listan Negro", una volta famosi nella regione di Castiglia, sono fra le uve più popolari. A riguardo, ho apprezzato molto il "Tajinaste Tradicional Tinto 2015" per la sua concentrazione. Ha una bella lunghezza e complessità in bocca, con aromi di frutti neri (mora, amarena), liquirizia, cioccolato fondente, caffè e note affumicate, molto piacevole da abbinare a formaggi stagionati oppure a un agnello al forno. Rimane comunque fresco e di gradevole beva. Se volete qualcosa di più corposo, provate il "Can", che è stato anche molto apprezzato da Jancis Robinson e offre anche maggiore concentrazione, con aromi secondari e terziari. I bianchi sono molto particolari. In particolare "Il Listan Blanco 2015" è un grande vino da aperitivo, con una buona acidità, sentori di pesca e ananas.
Durante un viaggio a Tenerife non può mancare una visita al lungomare. Non aspettatevi terreni sabbiosi. Troverete molte spiagge con ghiaia e pietre. Risulta difficile fare il bagno in molte parti dell’isola anche perchè le onde sono molto forti per la posizione dell'isola in pieno Atlantico. È meglio allora cercare lungo la costa le piscine naturali dove si può fare il bagno senza alcun problema.
Allora, qual è il momento migliore per andare a Tenerife e dove conviene andare? Giugno sicuramente è un buon periodo. Bassa stagione. Ci sono buoni prezzi e le temperature non sono troppo calde. Gennaio va bene per chi vuol fuggire da inverni freddi. La parte settentrionale dell'isola è più rurale e quindi è perfetta se si è alla ricerca di calma e tranquillità. Questo è inoltre un ottimo luogo per i buongustai, perché si trovano buoni ristoranti e le "guachinche", piccole trattorie che offrono cibi e vini locali a prezzi convenienti. La parte più a sud dell'isola, in particolare "Los Cristianos", è più affollata e meta del turismo di massa. Mangiare a Tenerife può essere quindi una grande esperienza se si sa dove andare. Uno dei migliori locali, "Guachinche El Patio", offre cibo di qualità, in grandi porzioni a un ottimo prezzo. Il proprietario, originario del Venezuela, è molto cordiale.
Se dovessi trovare solo due motivi per andare a Tenerife direi escursioni e degustazioni di vino. Il punto più alto in Spagna è proprio qui, il vulcano "Teide", che misura più di 3.700 metri. Gli escursionisti più esperti e attrezzati saranno in grado di scalarlo senza problemi. Per il resto, c’è abbondanza di percorsi di trekking immersi nella natura. Inoltre, sulle pendici del vulcano si trovano i vigneti più alti d’Europa nella Denominazione "Abona". Qui le vigne arrivano fino ad un'altezza di 1.800 metri! Potrete quindi fare un'esperienza unica di degustazioni ad alta quota, con una vista spettacolare sull’ Atlantico.
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Sto degustando vini in un luogo incantato, con una bellissima vista sull'Atlantico. Dietro di me c'è un vulcano, il Teide. Mi chiedo come saranno questi vini, essendo in gran parte composti da uve di cui non ho mai sentito parlare prima. In realtà conosco un po’ la storia e la cultura enologica di Tenerife. Ho già provato due vini della "Bodega Tajinaste" a Londra, nel wine bar dove lavoravo. Agustin, il patron della Bodega, mi sta facendo ora provare tutta la sua produzione. Posso veramente sentire "in presa diretta" il terroir del vulcano che sta, silenzioso e imponente, alle mie spalle. Grande mineralità nei bianchi e note affumicate nei rossi.
Situata nella parte settentrionale di Tenerife, in una delle cinque denominazioni d'origine chiamata "Valle de la Orotava", questa è una delle poche cantine dell'isola che esporta nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Tuttavia, se andiamo indietro nel tempo al XVII secolo, le Isole Canarie producevano ed esportavano vini in tutto il mondo e la maggior parte delle terre isolane erano piantate a vigneti. L'ecatombe causata dalla fillossera non ebbe alcun effetto negativo sulle vigne "canarie", probabilmente proprio a causa del suolo vulcanico. Quindi ancora oggi sopravvivono viti a piede franco in tutta l’isola. Le piante dei vigneti di questa zona sono particolari arrivando ad estendersi fino a 10 metri dal tronco. Si tratta di un sistema di allevamento molto singolare chiamato Cordones Multiples trenzado (allevamento a cordone multiplo intrecciato).
Agustin Garcia e Giuseppe De Cesare
Tajinaste è una piccola azienda a conduzione familiare gestita da Agustin Garcia. Utilizza un significativo numero dei circa 80 vitigni autoctoni dell'isola esaltando cosi nella sua produzione le caratteristiche uniche del terroir vulcanico. È sorprendente, per le piccole dimensioni della cantina, la varietà di bottiglie proposte.
I vitigni "Listan Blanco"e" Listan Negro", una volta famosi nella regione di Castiglia, sono fra le uve più popolari. A riguardo, ho apprezzato molto il "Tajinaste Tradicional Tinto 2015" per la sua concentrazione. Ha una bella lunghezza e complessità in bocca, con aromi di frutti neri (mora, amarena), liquirizia, cioccolato fondente, caffè e note affumicate, molto piacevole da abbinare a formaggi stagionati oppure a un agnello al forno. Rimane comunque fresco e di gradevole beva. Se volete qualcosa di più corposo, provate il "Can", che è stato anche molto apprezzato da Jancis Robinson e offre anche maggiore concentrazione, con aromi secondari e terziari. I bianchi sono molto particolari. In particolare "Il Listan Blanco 2015" è un grande vino da aperitivo, con una buona acidità, sentori di pesca e ananas.
Durante un viaggio a Tenerife non può mancare una visita al lungomare. Non aspettatevi terreni sabbiosi. Troverete molte spiagge con ghiaia e pietre. Risulta difficile fare il bagno in molte parti dell’isola anche perchè le onde sono molto forti per la posizione dell'isola in pieno Atlantico. È meglio allora cercare lungo la costa le piscine naturali dove si può fare il bagno senza alcun problema.
Allora, qual è il momento migliore per andare a Tenerife e dove conviene andare? Giugno sicuramente è un buon periodo. Bassa stagione. Ci sono buoni prezzi e le temperature non sono troppo calde. Gennaio va bene per chi vuol fuggire da inverni freddi. La parte settentrionale dell'isola è più rurale e quindi è perfetta se si è alla ricerca di calma e tranquillità. Questo è inoltre un ottimo luogo per i buongustai, perché si trovano buoni ristoranti e le "guachinche", piccole trattorie che offrono cibi e vini locali a prezzi convenienti. La parte più a sud dell'isola, in particolare "Los Cristianos", è più affollata e meta del turismo di massa. Mangiare a Tenerife può essere quindi una grande esperienza se si sa dove andare. Uno dei migliori locali, "Guachinche El Patio", offre cibo di qualità, in grandi porzioni a un ottimo prezzo. Il proprietario, originario del Venezuela, è molto cordiale.
Se dovessi trovare solo due motivi per andare a Tenerife direi escursioni e degustazioni di vino. Il punto più alto in Spagna è proprio qui, il vulcano "Teide", che misura più di 3.700 metri. Gli escursionisti più esperti e attrezzati saranno in grado di scalarlo senza problemi. Per il resto, c’è abbondanza di percorsi di trekking immersi nella natura. Inoltre, sulle pendici del vulcano si trovano i vigneti più alti d’Europa nella Denominazione "Abona". Qui le vigne arrivano fino ad un'altezza di 1.800 metri! Potrete quindi fare un'esperienza unica di degustazioni ad alta quota, con una vista spettacolare sull’ Atlantico.
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