Momento magico per le bollicine? La pandemia ha certamente cambiato i nostri modelli di consumo. Con il lungo stop della ristorazione, le perdite che si sono registrate nel consumo fuori casa sono state in parte compensate da quello tra le mura domestiche, con un aumento degli acquisti nella Gdo e nel canale online che ha fatto registrare una crescita di siti aziendali. Dati brillanti? Non proprio: per tornare ai dati pre-Covid sui consumi e sul commercio mondiale occorre attendere ancora. Gli scossoni hanno destabilizzato gli andamenti del mercato e fare previsioni risulta un’operazione complicata.
Ne parliamo con Giampietro Comolli, presidente del Centro Studi e Osservatorio Economico Vini (Ovse), che oggi più che mai monitora il mercato analizzandone tutti i cambiamenti. «Nell’arco di 12 mesi fra 2020 e 2021, o anche solo nell’arco degli attuali 10-11 mesi del 2021 già trascorsi - spiega - abbiamo constatato che ad un forte incremento di acquisti di vino e vini spumeggianti per il consumo domestico a inizio periodo risponde negli ultimi mesi una diminuzione minima sia in Gdo che online. Il prezzo sullo scaffale e nelle piattaforme e-commerce ha acquisito più potere contrattuale e attenzione. L’Horeca è corsa ai ripari e sta riguadagnando terreno nel consumo del vino grazie a carte e liste più ridotte, vini alternativi di tipologia o tecnica o cantine e anche più variegate».
Tornano a cresce vendite e voglia di convivialità
«Alcune etichette sotto i 3-4 euro in Gdo non sono più di scarsa qualità - precisa Comolli - si può bere a casa tranquillamente un vino per la tavola di tutti i giorni, basta saper scegliere e ascoltare consigli di chi assaggia per mestiere. L’off premise (consumo fuori dal luogo di acquisto, ndr) è calato più per questioni ambientali vincolanti, ma resta altissima la voglia non economica della convivialità fra coetanei e fra ambienti sociali simili. Il divario fra poteri di acquisto è fortemente allargato a favore dei vertici per le etichette super e a vantaggio del prezzo equo per chi ha meno reddito ma non rinuncia per scelta consapevole».
«Da un punto di vista economico - prosegue Comolli - riscontriamo incrementi di vendite rispetto alle medie di lungo periodo, sia nazionali che estere, certo non sempre il fatturato cresce con le stesse proporzioni. Ma in ogni caso il vino, soprattutto le bollicine, conferma (proprio in questo momento delicato e post-covid di attesa, ripresa e recupero sociale-salutare) la funzione di aggregazione, di fiducia e di passione anche fra tutti gli incrementi del settore agroalimentare, anche se si sta affacciando una “inflazione” latente derivante dagli aumenti dei costi dei fattori produttivi, ad iniziare dalle materie prime. I vini della vendemmia 2021 costeranno più di quelli della vendemmia 2019-2020? Siamo convinti di sì».
«Veniamo alla tipologia bollicine - conclude il presidente di Ovse - oltre al Prosecco che resiste e diventa l’antagonista vero nel mondo allo Champagne che manifesta ancora qualche debolezza soprattutto in Europa e nel paese di origine, hanno preso spazi e peso quelle prodotte in aree e denominazioni sconosciute italiane, dettate dai vitigni autoctoni: rappresentano e rappresenteranno una risposta glocal (globale e locale) molto importante se si arriva ad un minimo di volumi, presenze, visibilità, modello e format di impronta nazionale».
Fontanafredda, edizione limitata omaggio al tennis
Proprio quest’ultimo anno sono nate alcune nuove etichette. Fontanafredda in occasione di uno dei grandi eventi sportivi che si stanno svolgendo a Torino ha dedicato un’Alta Langa Docg in edizione limitata millesimato 2016 in sole 2mila bottiglie. Una bottiglia serigrafata, realizzata da Decolab di Costigliole d’Asti, raffigura lo skyline di Torino e la silhouette di un tennista in stile minimal. Un vino che rappresenta l’eccellenza del territorio spumantistico del basso Piemonte, nata alla fine dell’Ottocento.
Blend di due vitigni in cui si avverte la struttura del Pinot nero e la fragranza dello Chardonnay. Affina per almeno 30 mesi sui propri lieviti. Un’etichetta dalla bollicina avvolgente che si caratterizza per la sua complessità aromatica, la struttura e la forza gustativa. Sentori di miele, pesca a polpa bianca e pompelmo fanno da preludio alla sapidità con una bollicina avvolgente e un finale dolce e lungo.
Enrico Serafino in campo per la sostenibilità
Enrico Serafino di Canale (Cn), oggi di proprietà della famiglia Krause Gentile, celebra nel 2021 la 20ª vendemmia della denominazione Alta langa e i trent’anni dall’impianto del primo vigneto sperimentale da cui tutto è iniziato. L’Oudeis millesimato 2017 è il primo Alta Langa Docg in assoluto ad aver ottenuto la certificazione di prodotto Viva Sustainable Wine “La Sostenibilità della Vitivinicoltura in Italia”, che mira a migliorare le prestazioni di sostenibilità monitorando e sviluppando pratiche virtuose in tutti i settori della filiera vitivinicola.
Oudeis deriva dal greco “nessuno”, perché nessuno è all’origine della complessità del vino, solo il terroir ha questa paternità. Frutto di assemblaggio 85% Pinot Nero e 15% Chardonnay da sei vigneti, 14 parcelle, altitudine media 400 metri, 36 mesi sui lieviti. Giallo paglierino brillante, aromi che richiamano crosta di pane e miele. Il corpo quello di uno spumante importante, raffinato ed elegante con una interessante persistenza retro-olfattiva.
Bosca, due nuove linee: Ispiro ed Esploro
Bosca di Canelli (At), uno dei player mondiali del settore bollicine, quest’anno celebra il suo 190° anniversario e si presenta sul mercato con due nuove linee, Ispiro ed Esploro. La prima è composta da tre vini spumanti metodo Classico, Alta Langa Docg, Mille Giorni, Mille Giorni Rosé; la seconda da quattro vini spumanti metodo Charmat, Piemonte Doc, Piemonte Doc Pinot Nero Rosé, Asti Docg e Asti Docg secco.
Linea Ispiro:
- Alta Langa Doc metodo Classico brut millesimo 2016 riserva, ottenuto da sole uve Chardonnay: fragrante e complesso con sentori floreali di fiori di sambuco o di acacia, note calde di camomilla, miele e crosta di pane. Dal colore giallo intenso con riflessi dorati, è caratterizzato da un sapore secco, caldo e armonico, con una corretta acidità che rinfresca, finale lungo e persistente.
- Mille giorni metodo Classico brut millesimo 2015 ottenuto da uve Pinot (80%) e Chardonnay (20%) caratterizzato da un’ottima struttura e alcolicità, avvolgente, secco, con un’acidità perfettamente bilanciata. Dal colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati ha un profumo intenso con note fresche fruttate (di mela e pesca bianca), floreali (di acacia) ed eteree che si alternano a note più complesse e ossidate di frutta secca e canditi, di lievito che donano complessità ed armonia.
- Mille giorni rosé metodo Classico brut rosé millesimo 2015 ottenuto da uve Pinot e Chardonnay dal sapore cremoso, persistente. Dal colore rosa tenue ha un profumo molto intenso, con note fresche di frutti di bosco e di rosa a cui si aggiungono sentori di frutta secca e di crosta di pane, miele.
Linea Esploro:
- Piemonte Doc, spumante extra dry Blanc de Blancs metodo Charmat, ottenuto da uve Chardonnay, dal sapore fresco e minerale, è caratterizzato da bollicine persistenti di dimensioni superiori rispetto al Metodo Classico. All’olfatto spicca il buon equilibrio tra le note fresche fruttate di mela, pesca bianca e quelle di frutta matura quali ananas e banana.
- Piemonte Doc Pinot nero rosé, spumante extra dry metodo Charmat ottenuto da uve 100% Pinot Nero dal colore rosa tenue, fine ed elegante, è caratterizzato da bollicine persistenti di dimensioni superiori rispetto al metodo Classico. Al palato si confermano le note floreali e fruttate percepite al naso, ottimo equilibrio di struttura e freschezza, senza però risultare tannico.
- Asti Docg, spumante metodo Charmat ottenuto da uve 100% moscato bianco vendemmiate quasi esclusivamente a mano, delicatamente pressate e attentamente vinificate solo all’occorrenza per mantenere intatto nel vino l’inconfondibile sapore di quest’uva unica. Il risultato è uno spumante dal gusto fresco e fruttato, di armoniosa dolcezza, mosso dalle bollicine e stuzzicato da note di pesca e albicocca, con sentori di salvia, limone e fiori d’arancio e note agrumate di pompelmo rosa.
- Asti Docg secco, metodo Charmat ottenuto da uve 100% moscato bianco dal gusto equilibrato, piacevolmente acidulo, note fresche fruttate di pera e mela, sensazioni balsamiche di salvia e citronella e note agrumate di pompelmo rosa. Si percepiscono aromi floreali di gelsomino e biancospino.
Tommasi, prima linea di metodo Classico da Pinot Nero e Chardonnay
L’Oltrepò Pavese si arricchisce di altri tre spumanti metodo Classico. La famiglia Tommasi, storico nome della Valpolicella ma presente in Alta Valle Versa dal 2013, con i 90 ettari della Tenuta di Caseo nel comune di Colli Verdi, ha realizzato la sua prima linea di metodo Classico da Pinot Nero e Chardonnay. Tre le versioni, tutte in produzione limitata. 530 Pinot Nero Rosé, 470 Pinot Nero e 410 Chardonnay, dove i numeri indicano l’altitudine delle vigne, a evidenziare il carattere collinare della tenuta che vanta una delle elevazioni più significative di tutto l’Oltrepò Pavese. Il 530 Pinot Nero Rosé Metodo Classico Brut, millesimato 2017, affinato di 36 mesi sui lieviti, nasce da uve Pinot Nero in purezza. È un vino in cui emergono i profumi di frutti rossi e rosa canina raffinati e gradevoli, fresco e con un’acidità piacevole che lo rende ideale a tutto pasto. Il 470 Pinot Nero Metodo Classico Brut da uve 100% Pinot Nero. Millesimato 2017 e con affinamento di 36 mesi sui lieviti, si presenta con una spuma fitta e fine, bolle sottili e persistenti e un profumo fresco. Ideale per aperitivi, pranzi o cene, si abbina molto bene a risotti, fritture, grigliate di pesce e di carne bianca. 410 Chardonnay Metodo Classico Brut è prodotto con uve Chardonnay in purezza, millesimato 2017 con affinamento di 36 mesi sui lieviti. È uno spumante elegante, dalla bollicina sottile e continua. perfetto per animare un aperitivo o per accompagnare una cena di pesce.
Sesto Trentodoc per Cantina Pisoni
La Cantina Pisoni con il nuovissimo Pinot Bianco Millesimato 2018 brinda al sesto Trentodoc. La famiglia Pisoni è tra i fondatori dell’Istituto Trentodoc che nasce nel 1984 per tutelare, attraverso la creazione di un disciplinare, lo spumante metodo Classico trentino. Disponibile in solo 4mila bottiglie, ha riposato per un periodo di maturazione di 27 mesi sino alla fase della sboccatura avvenuta ad agosto 2021.
Le bottiglie di Pinot Bianco Millesimato Trentodoc sono state ricoverate nell’ambiente naturale ricavato nella grotta scavata nella roccia, un tempo rifugio antiaereo della famiglia Pisoni, ad una temperatura costante. Remuage eseguito completamente a mano. Fruttato, con i tipici aromi varietali del Pinot Bianco. Al naso si presenta con un’intrigante nota di pesca a pasta bianca e freschi sentori di melissa, pera ed ananas. Al palato è delicato e morbido inizialmente, rivela un’interessante acidità che lascia in bocca una piacevole sensazione di freschezza grazie a note di fogliame verde e nocciola ed una perfetta armonia tra corpo e acidità.
Valdo omaggia il territorio
Valdo di Valdobbiadene (Tv) ha appena presentato un nuovo spumante, Amor Soli, dal latino “amore per il territorio”, un progetto enologico che nasce per volontà della famiglia Bolla. Con l’annata 2020 si sono realizzate le condizioni ideali in vigneto per poter realizzare il primo Valdobbiadene Docg Biologico di Valdo. Uno spumante brut ottenuto vinificando esclusivamente uve Glera certificate biologiche provenienti dall’area del Valdobbiadene Docg. Sosta in autoclave almeno 4 mesi dopo la spumantizzazione con metodo Martinotti. Il colore è giallo dorato con riflessi verdolini, al naso delicati sentori di frutta a polpa bianca e fiori bianchi si accompagnano a sorprendenti sensazioni minerali. Al sorso è delicato, elegante, con sensazioni gustative che ricordano la pietra focaia e la cipria.
Amor Soli per Valdo è un concetto che va oltre l’enologia e la viticoltura, è frutto di un lungo percorso connesso al tema della sostenibilità ambientale, sono stati di fatti apportati una serie di accorgimenti interni quali: installazione dei pannelli fotovoltaici, acquisto di energia proveniente da fonti rinnovabili, utilizzo di carta FSC, adesione al sistema SNQPI, ecc. Oltre ad essere un Prosecco proveniente da uve biologiche, si declina la sostenibilità anche all’interno del packaging, difatti la capsula è in Polynature, materiale impatto zero perché totalmente biocompatibile e 100% riciclabile, invece la carta utilizzata per l’etichetta (Crush Grape) è realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali (nonché residui di uva) ed è certificata FSC, oltre a contenere il 40% di riciclato post consumo. La prima annata prevede solo 1926 bottiglie numerate progressivamente, dedicate all’anno di fondazione di Valdo.
Santa Margherita, dai primi anni '50 pioniera nella spumantizzazione della Glera di Valdobbiadene
Cartizze Marsuret, esperienza sensoriale
Veuve Clicquot seduce con il nuovo La Grande Dame 2012
La second skin case di Champagne Ruinart anche per le magnum
Rsrv Rosé Foujita, una cuvée per veri intenditori
Champagne, gli italiani prediligono bottiglie premium
Lorenzo Righi, direttore di Società Excellence, commenta così l’andamento del mercato dello champagne, sulla base di dati confermati anche dal Comité du Champagne: «L’Italia si posiziona al settimo posto nella classifica mondiale per numero di bottiglie di champagne importate, ma come valore occupa invece il quinto posto: un segnale che gli appassionati italiani prediligono bottiglie premium. Dal punto di vista dell’andamento del mercato negli ultimi decenni, se nei primi anni 2000 il mercato dello champagne era ai suoi massimi livelli, nel 2008 abbiamo assistito alla grande crisi che ha colpito anche il settore dei vini premium. Si è così passati da circa 10 milioni di bottiglie importate prima della crisi a numeri in calo progressivo, fino ad attestarsi nel 2013 su volumi dimezzati, pari a 5,4 milioni di bottiglie importate in Italia. Dal 2013 al 2019 c’è stata una crescita molto solida fino ad arrivare a 8,3 milioni di bottiglie».
«Nel 2020 l’impatto della pandemia è stato importante - prosegue Righi - ma in misura comunque ridotta rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea: si è registrato un calo del 20%, con un numero di bottiglie importate in Italia pari a 6,9 milioni. Nel 2021, sin da gennaio abbiamo registrato un bello slancio e quest’anno i volumi sono tornati in linea con il 2019. Se tutto proseguirà come sembra, contiamo di chiudere quest’anno con 8 milioni di bottiglie importate. Dal punto di vista dei trend osserviamo un crescente apprezzamento per gli champagne rosé e per quelli con basso dosaggio. Una tendenza che prosegue ormai da qualche anno».
Lo Champagne incontra il Barolo
All’inizio di novembre una delegazione di istituzioni e produttori della regione vinicola francese dello Champagne è stata ospite nelle Langhe per prendere parte a una serie di attività di alto livello, con l’obiettivo di promuovere congiuntamente due celebri brand come Barolo e Champagne nella cornice del territorio Unesco di Langhe-Roero e Monferrato, sfruttando la ribalta internazionale della Fiera del Tartufo. La delegazione francese era guidata dal sindaco di Épernay, Franck Leroy, insieme a Roxane de Varine, vicepresidente dello sviluppo turistico della comunità urbana di Épernay, Coteaux e Plaine de Champagne, Maxime Toubart, presidente del Comité du Champagne, e quattro vignerons, fra i quali Pierre-Emmanuel Taittinger, titolare dell’omonima casa produttrice, maison di riferimento dello Champagne a livello mondiale, e presidente della missione Unesco “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne”.
Champagne Isos del collettivo di produttrici Le Fa’Bulleuses
Importato in esclusiva da Alberto Massucco Champagne, Isos prende il nome dal greco “uguale”, perché sette giovani vigneronnes hanno contribuito in egual misura alla creazione di uno champagne rivoluzionario per la filosofia che lo accompagna. Les Fa’Bulleuses diventano associazione sin dal loro esordio nel 2015 con l’obiettivo di far conoscere le loro maison e i loro champagne.
Uno champagne unico, 644 bottiglie, 200 magnum, frutto di 7 territori diversi, assemblaggio di sette anime: Trois Puits 2016, Pinot Noir Champagne Baillette-Prudhomme; Chardonnay Montgueux 2017 Champagne Beaugrand; Pinot Meunier Treslon 2016 Champagne Mary-Sessille; Chardonnay Avize 2017 Champagne De Sousa; Chardonnay Vaudemange 2017 Champagne Rochet-Bocart; Pinot Noir Louvois 2016 Champagne Guy Méa; Pinot Noir e Chardonnay vendemmia 2017 assemblati nello Champagne Louise Brison. La cuvée Isos nella composizione finale: 43% vini del 2016 e 57% vini del 2017.
Curiosità e ultime novità nel mondo delle bollicine
Formula 1 ha scelto Ferrari Trento come partner ufficiale per i festeggiamenti e i momenti conviviali. Dalla stagione 2021 e per i prossimi tre anni saranno le bollicine italiane a celebrare le vittorie dei grandi campioni portando sul podio una bottiglia formato Jeroboam di Ferrari Trentodoc. Sarà la prima volta di un vino italiano come brindisi ufficiale sul podio di tutti i Gran Premi. Per celebrare questo successo i Lunelli, proprietari della cantina Ferrari, hanno messo in commercio una Limited Edition del loro spumante dedicata a 4 Gran Premi: Monza, Silverstone, Suzuka e Sochi. Un Trentodoc da collezione, ottenuto da Chardonnay in purezza, sui lieviti per 36 mesi, al naso si presenta con aromi di pesca, susina, pompelmo rosa e zagara, quindi tocchi di pasticceria e mandorla glassata. Perlage fine e carbonica vellutata introducono ad un sorso teso e persistente, dal lungo finale ancora agrumato.
Presso la sede londinese di Christie’s nel mese di dicembre andrà all’asta un Perrier-Jouët Brut Millésimé 1874 (stima: £ 10.000-15.000), miscelato da Charles Perrier, figlio del fondatore della Maison, insieme ad una collezione di ambite cuvée accuratamente selezionate dallo chef de cave Séverine Frerson. Il 1874 fu un’annata eccellente e la cuvée risultante includeva uve Chardonnay molto apprezzate da Cramant, uno dei vigneti originali e più prestigiosi della Maison. Era destinato principalmente al mercato britannico, dove gli intenditori apprezzavano lo stile elegante e asciutto degli champagne Perrier-Jouët. Fanno parte di questa collezione anche una bottiglia di Perrier-Jouët Brut Millésimé 1964 creata dal sesto cantiniere della maison, André Baveret. Il lotto include anche una magnum di Belle Époque degli anni ’70 e ’90, un Belle Époque Blanc de Blanc del 2002 e Belle Époque Rosé del 2004 e del 2006.
Dom Pérignon, nelle vesti del suo Chef de Cave Vincent Chaperon, e Lady Gaga hanno presentato le Limited Edition di Dom Pérignon Vintage 2010 e Rosé Vintage 2006 acquistabili presso le migliori enoteche d’Italia e presso diversi punti vendita Rinascente. Nel mese di novembre per alcuni giorni le vetrine degli store Rinascente di Firenze, Torino, Milano (Piazza Duomo) e Roma (via del Tritone) sono dedicate proprio a Dom Pérignon X Lady Gaga. Al naso, Dom Pérignon Vintage 2010 evoca la freschezza di un giardino all’inglese dopo la pioggia e, al tempo stesso, una lussureggiante foresta tropicale. Ha una profondità terrosa che si afferma al palato, tracciando una presenza solida, accogliente. Nato dal desiderio di osare, Dom Pérignon Rosé Vintage 2006 coglie lo splendore rosso del Pinot Noir nella sua primordiale radiosità e ne cattura l’energia vitale in un assemblaggio audace e deciso. Il bouquet accattivante, maturo e profondo prelude a un’onda avvolgente e al contempo croccante, decisa e succosa. Questa energia porta al sorprendente finale, iodato e salino.
Concludiamo la carrellata di curiosità nel mondo delle bollicine menzionando il Cartizze Brut La Rivetta 2020 di Villa Sandi, azienda di proprietà della famiglia Moretti Polegato, che ha vinto il Premio Bollicine dell’anno nella guida Vini d’Italia 2022 del Gambero Rosso. Prodotto in 15mila bottiglie, si è aggiudicato i “Tre bicchieri” per la dodicesima volta.
Glacette d’autore
Fa parte della mostra dedicata a Caty Torta, artista torinese, presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino una delle opere di K-over di Andrea Pacini, una storica azienda di Tavarnelle in Val di Pesa che realizza interamente a mano con metalli preziosi plasmati e trasformati glacette innovative per contenere e mantenere fresche le bottiglie di vino e champagne. Un’opera del maestro orafo Marco Fedi che ha realizzato il basso rilievo su un guscio in ottone che riproduce la xilografia di Caty dal titolo “La macchina nera”.
Per la mostra è stata anche creata una cover grande per rivestire le classiche bottiglie che si usano nei gran premi di F1 per il brindisi finale. Questa glacette che fa parte del progetto di riprodurre delle opere per valorizzare l’arte di questi maestri artigiani. L’azienda realizza anche glacette personalizzate per il contesto in cui verranno utilizzate: anniversari, matrimoni... Un modo per aggiungere alla funzione basica anche il significato emozionale per un oggetto che rimarrà a ricordo nel tempo.
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Alberto Lupini
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