Astoria, passione per il rosé: Velére protagonista
La curiosità iniziale per il Prosecco Doc Velére dell’azienda trevigiana ha lasciato spazio ad un apprezzamento continuativo, costringendo Astoria Wines ad aumentare la produzione fino a raggiungere le 600mila bottiglie
15 marzo 2021 | 10:27
A cinque mesi dal lancio del Prosecco Doc Rosé, è tempo di fare un bilancio sull’accoglienza ricevuta da questo nuovo vino, e per Astoria Wines è superiore ad ogni aspettativa. L’azienda trevigiana, che dal cuore della Docg esporta i suoi vini in oltre 80 Paesi, ha lanciato a ottobre “Velére”, pianificando una produzione iniziale di 400mila bottiglie, ma ha dovuto quasi subito intervenire per aumentare la disponibilità a causa delle grandi richieste, portando la produzione a 600mila bottiglie.
Il Prosecco Rosé viene ottenuto non esclusivamente da uve Glera, come da tradizione, ma da una parte di Pinot nero, 10% nel caso di Astoria. Un mix che, se giustamente equilibrato, aggiunge alla freschezza e agli aromi tradizionali del Prosecco un tocco più deciso e strutturato.
«Quello del Prosecco Rosé è stato un lancio molto complesso, a causa del lockdown - spiegano i fratelli Paolo e Giorgio Polegato - per noi che abbiamo sempre lavorato molto con wine bar, ristoranti ed enoteche di tutta Italia, ha significato prima di tutto rivedere le nostre strategie commerciali, rafforzando la nostra presenza nella Gdo e nei canali e-commerce (sia il nostro che alcuni portali specializzati). Questo ha significato anche modificare l’aspetto comunicativo, investendo ancora di più nella forza e nella riconoscibilità, prima del brand e poi del vino stesso».
Da questo punto di vista Astoria aveva già preso una precisa direzione scegliendo un nome, Velére, e una bottiglia, l’esclusiva Astor intagliata, che fanno rientrare a pieno titolo il prosecco rosé nella linea “Venice Collection” coi Prosecchi più rappresentativi dell’azienda a omaggiare la Serenissima di Venezia.
Ma non è solo una questione di immagine, ovviamente: «La soddisfazione più importante per noi è che, se i primi ordini erano legati alla curiosità di provare un vino nuovo, abbiamo una percentuale di riordino altissima, segno che il prodotto piace molto, e questo ci fa ben sperare per il prosieguo dell’avventura rosé. Anche il feedback che riceviamo dagli esperti del canale Horeca, la cui opinione per noi resta sempre fondamentale, è positivo».
Per informazioni: www.astoria.it
Il Prosecco Rosé viene ottenuto non esclusivamente da uve Glera, come da tradizione, ma da una parte di Pinot nero, 10% nel caso di Astoria. Un mix che, se giustamente equilibrato, aggiunge alla freschezza e agli aromi tradizionali del Prosecco un tocco più deciso e strutturato.
«Quello del Prosecco Rosé è stato un lancio molto complesso, a causa del lockdown - spiegano i fratelli Paolo e Giorgio Polegato - per noi che abbiamo sempre lavorato molto con wine bar, ristoranti ed enoteche di tutta Italia, ha significato prima di tutto rivedere le nostre strategie commerciali, rafforzando la nostra presenza nella Gdo e nei canali e-commerce (sia il nostro che alcuni portali specializzati). Questo ha significato anche modificare l’aspetto comunicativo, investendo ancora di più nella forza e nella riconoscibilità, prima del brand e poi del vino stesso».
Da questo punto di vista Astoria aveva già preso una precisa direzione scegliendo un nome, Velére, e una bottiglia, l’esclusiva Astor intagliata, che fanno rientrare a pieno titolo il prosecco rosé nella linea “Venice Collection” coi Prosecchi più rappresentativi dell’azienda a omaggiare la Serenissima di Venezia.
Ma non è solo una questione di immagine, ovviamente: «La soddisfazione più importante per noi è che, se i primi ordini erano legati alla curiosità di provare un vino nuovo, abbiamo una percentuale di riordino altissima, segno che il prodotto piace molto, e questo ci fa ben sperare per il prosieguo dell’avventura rosé. Anche il feedback che riceviamo dagli esperti del canale Horeca, la cui opinione per noi resta sempre fondamentale, è positivo».
Per informazioni: www.astoria.it
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits
-
Policy
-
PARTNER
-
EURO-TOQUES
| Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024