Asti Docg, il vino perfetto per ogni occasione conviviale
Grazie ai complessi aromi del vitigno aromatico, che in Piemonte cresce in suoli calcarei ed è esposto a microclimi perfetti per la maturazione, ogni calice di Asti Docg è caratterizzato da un bouquet ricco ed elegante
31 dicembre 2018 | 13:29
L’Asti Docg, adesso disponibile sia nella classica versione Dolce che in quella del Secco, è un vino spumante prodotto esclusivamente con le uve Moscato bianco. Come tutti i grandi vini spumanti di qualità, anche l’Asti Docg porta con sé l’impronta indelebile di un territorio. Nasce sulle colline del sud Piemonte, tra le province di Asti, Alessandria e Cuneo, che grazie al loro secolare rapporto con le migliaia di vignaioli che le abitano, sono state riconosciute dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità.
Per mantenere intatto questo enorme patrimonio aromatico del Moscato bianco e al tempo stesso stabilizzare il prodotto e la conservazione, le aziende vinicole utilizzano la tecnologia del freddo. In merito alla spumantizzazione, la Docg Asti utilizza il metodo Martinotti, comunemente detto Charmat, inventato dall’omonimo ricercatore ad Asti alla fine del XIX secolo. Esso prevede che la “presa di spuma” avvenga in grandi recipienti (autoclavi) a tenuta di pressione, dove lieviti selezionati trasformano lo zucchero naturalmente presente nell’uva in alcol e anidride carbonica.
La Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) è regolamentata da un disciplinare che ne definisce: territorio di produzione, rese per ettaro, caratteristiche organolettiche, nonché modalità di vinificazione, presentazione e commercializzazione del prodotto. La Docg Asti è tracciabile digitando serie e numero del contrassegno di Stato posto sul collo della bottiglia sul sito internet www.astidocg.it: in questo modo potrete conoscere la carta di identità di ogni bottiglia.
Una denominazione, tre grandi vini Docg
Tre le tipologie, ciascuna contraddistinta da una sua idoneità organolettica: l’Asti Dolce, con il gusto tradizionalmente aromatico; la nuova tipologia Asti Secco, straordinariamente fresca in bocca e in grado di sostenere ogni occasione di consumo; e il Moscato d’Asti, il vino naturalmente dolce con il suo caratteristico sapore delicato e sorprendente.
All’assaggio l’Asti Docg nella versione Dolce è caratterizzato da un sapore muschiato, con un giusto equilibrio acido e zuccherino, in cui emergono le note di acacia, glicine, arancio, miele di montagna, arricchite da sensazioni speziate che rimandano ai fiori di sambuco e al bergamotto. L’aroma e la sua equilibrata e naturale amabilità, abbinati a una moderata alcolicità, rendono unico l’Asti Dolce Docg. È il simbolo delle bollicine italiane per eccellenza, in grado di sprigionare perfettamente le caratteristiche dell’uva appena raccolta.
L’Asti Secco Docg, lanciato solo un anno fa, pur mantenendo la forte identità legata al profumo dell’uva Moscato grazie alla tecnica di spumantizzazione, alla cui messa a punto ha contribuito il laboratorio di ricerca del Consorzio di tutela, prevede particolari condizioni di permanenza su lieviti selezionati, che portano ad avere un quadro gustativo e olfattivo equilibrato e armonioso. Il risultato finale è un vino spumante moderno, di grande personalità, che corrisponde alle nuove tendenze del bere, rivolgendosi in particolar modo ai Millennials. Al naso sono evidenti i richiami floreali di salvia e lavanda e fruttati, tra cui si distinguono prugna e limone. La spuma fine e persistente dell’Asti Secco dona al palato una sensazione di freschezza, che ne consente il consumo per il momento dell’aperitivo ma anche per l’intero pasto.
Come abbinare l’Asti Docg
Dolce con dolce: per essere perfetto un dessert deve abbinarsi con le bollicine dolci dell’Asti Dolce Docg, che è il compagno ideale di panettoni, pandori e colombe, biscotti, crostate e, perché no, frutta fresca. L’Asti Secco Docg diventa invece il protagonista assoluto negli aperitivi, anche nello Spritz, e a tavola dove viene abbinato a primi piatti, carni bianche, pesce e crostacei.
Un prodotto unico al mondo dalle caratteristiche tali per cui ad ogni sorso emerge chiaro il legame che esiste tra l’Asti Dolce e il Secco e il Moscato d’Asti Docg partendo dalle colline del Monferrato, Langhe e Roero culla della sua origine. Un’identità “rural”, che si unisce all’anima “glamour” tipica di un vino capace di esprimere appieno tutta la gioia e la felicità dei momenti di festa e che da oggi può accompagnare l’aperitivo come tutto il pasto.
Foto: Archivio Consorzio Asti
Per informazioni: www.astidocg.it
Per mantenere intatto questo enorme patrimonio aromatico del Moscato bianco e al tempo stesso stabilizzare il prodotto e la conservazione, le aziende vinicole utilizzano la tecnologia del freddo. In merito alla spumantizzazione, la Docg Asti utilizza il metodo Martinotti, comunemente detto Charmat, inventato dall’omonimo ricercatore ad Asti alla fine del XIX secolo. Esso prevede che la “presa di spuma” avvenga in grandi recipienti (autoclavi) a tenuta di pressione, dove lieviti selezionati trasformano lo zucchero naturalmente presente nell’uva in alcol e anidride carbonica.
La Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) è regolamentata da un disciplinare che ne definisce: territorio di produzione, rese per ettaro, caratteristiche organolettiche, nonché modalità di vinificazione, presentazione e commercializzazione del prodotto. La Docg Asti è tracciabile digitando serie e numero del contrassegno di Stato posto sul collo della bottiglia sul sito internet www.astidocg.it: in questo modo potrete conoscere la carta di identità di ogni bottiglia.
Una denominazione, tre grandi vini Docg
Tre le tipologie, ciascuna contraddistinta da una sua idoneità organolettica: l’Asti Dolce, con il gusto tradizionalmente aromatico; la nuova tipologia Asti Secco, straordinariamente fresca in bocca e in grado di sostenere ogni occasione di consumo; e il Moscato d’Asti, il vino naturalmente dolce con il suo caratteristico sapore delicato e sorprendente.
All’assaggio l’Asti Docg nella versione Dolce è caratterizzato da un sapore muschiato, con un giusto equilibrio acido e zuccherino, in cui emergono le note di acacia, glicine, arancio, miele di montagna, arricchite da sensazioni speziate che rimandano ai fiori di sambuco e al bergamotto. L’aroma e la sua equilibrata e naturale amabilità, abbinati a una moderata alcolicità, rendono unico l’Asti Dolce Docg. È il simbolo delle bollicine italiane per eccellenza, in grado di sprigionare perfettamente le caratteristiche dell’uva appena raccolta.
L’Asti Secco Docg, lanciato solo un anno fa, pur mantenendo la forte identità legata al profumo dell’uva Moscato grazie alla tecnica di spumantizzazione, alla cui messa a punto ha contribuito il laboratorio di ricerca del Consorzio di tutela, prevede particolari condizioni di permanenza su lieviti selezionati, che portano ad avere un quadro gustativo e olfattivo equilibrato e armonioso. Il risultato finale è un vino spumante moderno, di grande personalità, che corrisponde alle nuove tendenze del bere, rivolgendosi in particolar modo ai Millennials. Al naso sono evidenti i richiami floreali di salvia e lavanda e fruttati, tra cui si distinguono prugna e limone. La spuma fine e persistente dell’Asti Secco dona al palato una sensazione di freschezza, che ne consente il consumo per il momento dell’aperitivo ma anche per l’intero pasto.
Come abbinare l’Asti Docg
Dolce con dolce: per essere perfetto un dessert deve abbinarsi con le bollicine dolci dell’Asti Dolce Docg, che è il compagno ideale di panettoni, pandori e colombe, biscotti, crostate e, perché no, frutta fresca. L’Asti Secco Docg diventa invece il protagonista assoluto negli aperitivi, anche nello Spritz, e a tavola dove viene abbinato a primi piatti, carni bianche, pesce e crostacei.
Un prodotto unico al mondo dalle caratteristiche tali per cui ad ogni sorso emerge chiaro il legame che esiste tra l’Asti Dolce e il Secco e il Moscato d’Asti Docg partendo dalle colline del Monferrato, Langhe e Roero culla della sua origine. Un’identità “rural”, che si unisce all’anima “glamour” tipica di un vino capace di esprimere appieno tutta la gioia e la felicità dei momenti di festa e che da oggi può accompagnare l’aperitivo come tutto il pasto.
Foto: Archivio Consorzio Asti
Per informazioni: www.astidocg.it
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