L’annata 2015 del Valtènesi Chiaretto arriva in tavola a San Valentino

12 febbraio 2016 | 18:43
di Valentina Brambilla
Tutti sanno dov’è il lago di Garda. Invece, è molto probabile che non tutti sappiano individuare sulla mappa la Valtènesi. Poco male, si rimedia in un attimo. La Valtènesi è il nome storico del territorio collinare tra Salò e Desenzano, sulla sponda ovest del lago di Garda e, dal 2011, è anche divenuto il nome della Denominazione d’origine controllata (Doc) dei vini della zona. Attenzione però, la zona in realtà vanta una ben più lunga tradizione produttiva e il Chiaretto è il suo prodotto bandiera, e non per caso, visto che la riviera bresciana del lago di Garda è storicamente vocata alla produzione di rosé.



Le caratteristiche ambientali del più grande bacino lacuale italiano hanno fatto in modo che da oltre un secolo, in questa terra, la vigna venisse allevata proprio per la produzione di questo particolare vino di grande finezza ed eleganza. Qui ha trovato il proprio habitat naturale il Groppello, vitigno autoctono che rappresenta ormai un’autentica rarità ampelografica (basti pensare che al mondo ne resistono solo 400 ettari, coltivati per l’appunto sulle colline della Valtènesi) e vitigno che identifica il Chiaretto, il cui metodo produttivo fu codificato per la prima volta nel 1896 dal senatore veneziano Pompeo Molmenti nella sua cantina di Moniga del Garda.

Un vino di grandi tradizioni quindi, ma anche di straordinaria modernità, le cui caratteristiche singolari di sapidità e freschezza sono alla base di un crescente successo che ha ormai portato il comprensorio a superare (nelle sue tre denominazioni) il tetto del milione di bottiglie prodotte. Il giorno di San Valentino, tradizionale festa degli innamorati, è il giorno in cui fa il suo ingresso ufficiale sul mercato la nuova annata del Valtènesi Chiaretto 2015, proprio secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione consortile.

L’uscita del nuovo millesimo diventa quindi l’occasione ideale per riscoprire un vino di tradizioni ultracentenarie, ma che da qualche anno sta percorrendo la giusta strada per diventare un aperitivo “di tendenza”. Il primo magnum di Valtènesi Chiaretto 2015 è stato aperto oggi venerdì 12 febbraio, in anteprima, davanti a un nutrito numero di rappresentanti della stampa, al ristorante Il Salotto, in Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Il rito di déblocage si è poi ripetuto “In casa”, ovvero allo storico Hotel Vittoria di Brescia, il prestigioso cinque stelle della città.

«Questo doppio appuntamento di lancio preannuncia una stagione di grandi eventi in rosa che vedranno il Chiaretto 2015 protagonista di primo piano», ha annunciato il presidente del Consorzio Valtènesi, Alessandro Luzzago (nella foto). «Dal 13 al 15 marzo torneremo per il secondo anno consecutivo al Prowein di Dusseldorf, dal 10 al 13 aprile brinderemo al 50° di Vinitaly, mentre dal 3 al 5 giugno ci attende la nona edizione di “Italia in Rosa”, la ormai consolidata vetrina nazionale dedicata ai rosé in programma nel castello di Moniga del Garda».


Perché, tuttavia, l’anteprima a Milano? Perché quando il Chiaretto della Valtènesi nel 1904 venne ammesso alla famosa Esposizione Bresciana, vincendo la medaglia d’oro, il successo galvanizzò i cantinieri gardesani, amplificando al tempo stesso la fama del rosé di riviera oltre i confini locali, e portandolo anche nel cuore dei salotti e dei locali milanesi del primo ‘900 dove divenne un richiesto aperitivo “di tendenza”. Proprio dai salotti milanesi il Consorzio Valtènesi vuole ripartire, dalla volontà di ricordare ma soprattutto rivivere questi suggestivi trascorsi.

Il segreto del Valtènesi Chiaretto (tipologia che viene prodotta anche nelle Doc Garda Classico e Garda Bresciano) è tutto nelle poche ore di contatto tra il mosto e le bucce delle uve rosse vendemmiate a settembre: nel corso del rito della svinatura notturna, i cantinieri devono sintetizzare in pochi cruciali istanti tutta la loro esperienza, catturando la freschezza ed il temperamento del territorio. Il risultato è un rosè da viticoltura, sapido, fragrante e fresco di note fruttate in gioventù, ma capace di acquisire armonia, eleganza ed equilibrata complessità in pochi anni di affinamento. Un vino di grandi tradizioni, ma anche in perfetta sintonia con il gusto del consumatore moderno, oltre che di grande versatilità negli abbinamenti a tavola.

Per informazioni: www.consorziovaltenesi.it.

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Alberto Lupini


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