Amarone e tecniche di allevamento: come cambiano il gusto del vino
Terzo incontro con le masterclass organizzate dalle Famiglie Storiche dell’Amarone. in degustazione i vini delle aziende Guerrieri Rizzardi (vice presidente da 2 anni), Musella e Tommasi
17 maggio 2021 | 12:36
di Piera Genta
Alla scoperta dei sistemi di allevamento
Il tema dell’incontro è l’influenza delle tecniche agronomiche sulle caratteristiche finali dei vini, evidenziando vantaggi e svantaggi dei vari sistemi d’allevamento utilizzati e la loro evoluzione nel tempo.La pergola è il sistema di allevamento tradizionale nella zona Classica. In passato spesso criticata a causa della sua produzione elevata e della difficoltà di maturazione delle uve in alcune annate. Rivalutazione della pergola oggi a causa del cambiamento climatico.
Il Guyot è il sistema che ha preso più piede nei nuovi impianti della Valpolicella allargata poiché dà ottimi risultati in quanto a maturazione delle uve e per la sua maggior facilità di gestione.
Sempre a causa del cambiamento climatico questo sistema d’allevamento va gestito in maniera diversa, soprattutto per quanto riguarda la defogliazione onde evitare la scottatura delle uve.
Il Cordone speronato è un sistema che non ha avuto successo, poiché non adatto ai principali vitigni locali, Corvina e Corvinone, a causa della loro scarsa fertilità delle gemme basali che richiede quindi sistemi a potatura medio-lunga.
I vini degustati
Prima batteria in degustazione i vini delle aziende Guerrieri Rizzardi (vice presidente da 2 anni), Musella e Tommasi. Sono vini che identificano il pensiero del produttore, vengono presentati da ovest a est.Tommasi – Amarone della Valpolicella Classico Docg 2015 – 15% : Corvina 50%, Corvinone 30%, Rondinella 15%, Oseleta 5%. Le uve provengono dai vigneti La Groleta e Conca d’oro, il primo è condotto a Guyot con densità di 6mila ceppi/ettaro, il secondo è caratterizzato dall’importante presenza di calcare. Un’annata ricca, generosa. Un vino elegante, tannini piacevolmente morbidi, lunga persistenza. Frutto molto evidente che si regge sulla sapidità.
Guerrieri Rizzardi – Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg “Villa Rizzardi” 2015 – 16,5%: 35% corvina, 30% rondinella, 25% corvinone, 10% barbera. Le uve vengono selezionate da diversi vigneti situati nel comune di Negrar, allevati in parte a Pergola doppia ed in parte a Guyot. Il frutto è al centro dell’obiettivo. Suadente, dolce.
Musella – Amarone della Valpolicella Docg 2014 – 15,5%: Corvina 40%, Corvinone 50%, Rondinella 5%, Oseleta 5%. Annata problematica per le precipitazioni: 42 giorni di pioggia su 62. 27 ettari di vigneti situati tra Montorio e la Val d’Illasi, messi a dimora tra il 1960 ed il 2001, allevati a spalliera su suoli calcarei di diversa natura: argillosi-ferrosi e argillosi-tufacei. Tenuta storica in una corte rurale del Cinquecento in un parco naturale. Dal 2009 biodinamica e certificata Demeter dal 2014. Vino molto serio, occorre dargli del tempo per aprirsi. La seconda batteria, tre selezioni. Tutte eleganti, agili, ricche di sapidità. Sono vini che arrivano dal territorio.
Tommasi – Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg “Ca’ Florian” 2012 – 15,5%: Corvina 75%, Corvinone 20%, Rondinella 5%.
Le uve provengono dal vigneto storico della famiglia, situato a Pedemonte, allevato a pergola in collina che dà nome al vino, il suolo è composto da argille scure, ricche di ferro e magnesio. Nel 1988 nasce la prima etichetta, diventa riserva nel 2007. Un vino che riporta al territorio.
Guerrieri Rizzardi – Amarone della Valpolicella Classico Docg “Calcarole” 2013 – 16%: Corvina 63%, Corvinone 20%, Barbera 10%, Sangiovese 7%. Il vigneto Calcarole si trova a Negrar, in Località Rovereti, si tratta di 5 ettari allevati a Guyot, ricco di roccia calcarea, microclima molto caldo. Ne sono state prodotte 6.666 bottiglie. Vino nato nel 1986. Grande potenza, fresco ed elegante. Note eleganti, balsamiche, ricordano la liquirizia.
Musella – Amarone della Valpolicella Docg “Senza titolo” 2011 – 16%: Corvina e Corvinone 70%, Rondinella 10%, Oseleta 10%, Croatina 7%, altre 3%. Le uve provengono da tre vigneti con suoli di natura diversa, calcarei con presenza di argilla ferrosa in quelli di Palazzina ed Il Perlar, argillosi-tufacei quelli di Monte del Drago. Produzione unica al massimo di mille bottiglie, una super selezione tutta manuale. Rimane in una botte piegata a vapore per 5 anni. Annata 2011 molto ricca e solare. Un sorso preciso, teso, fresco ed elegante.
Seconda masterclass: Caratteristiche colturali e organolettiche dei vitigni storici, loro diffusione e influenza nei diversi stili di Amarone
Prima masterclass: L’Amarone – Racconto di un territorio – Collocazione territoriale
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