Al-Cantàra, una combinazione tra vino, arte e poesia

Dall'intuizione del titolare Pucci Giuffrida che un buon vino è “poesia” e per farlo ci vuole “arte”, nasce nel 2005 Al-Cantàra. Le etichette sono impreziosite dalle rappresentazioni di giovani artisti siciliani

18 maggio 2023 | 19:30
di Gianni Paternò

Al-Cantàra al concorso “5StarWines” di Vinitaly è risultata la “Cantina dell’Anno” con ben otto vini in guida, di cui uno come Miglior Vino Rosato “Amuri di fimmina e amuri di matri” che degustiamo assieme al “Muddichi di suli”. Pucci Giuffrida è un noto commercialista di Catania, con due passioni: il vino di qualità e la letteratura dialettale siciliana. Ha avuto la fortuna, ma specialmente l’abilità di unificarle comprando nel 2005 un’azienda in cui ha impiantato vigneti e ha dato nome ai vari vini con frasi e parole ricavate da poesie di poeti dialettali siciliani noti e meno noti. Logicamente il suo motto è: «Un buon vino è poesia e per farlo ci vuole arte». 



La passione per l’arte non si limita alla poesia per cui tutte le etichette sono disegnate da vari artisti prendendo spunto dalla poesia da cui ha preso il nome, e in azienda ha creato un interessantissimo museo a tema con 400 piccole opere d’arte: etichette esclusive, istallazioni, quadri e tanto altro, ambita meta di enoturismo.

 

Al-Cantàra, un cantina affermata a livello nazionale e internazionale

Con l’aiuto dell’enologo Salvo Rizzuto, Al-Cantàra con i suoi 15 ettari di vigneti autoctoni dell’Etna e poco Pinot Nero e Cabernet piantati su consiglio del grande Giacomo Tachis, Giuffrida ha creato vini belli da vedere nella confezione e premiatissimi dai concorsi, specie dal 5StarWines del Vinitaly dove da 5 anni è stata la cantina etnea più premiata e quest’anno è addirittura risultata Cantina dell’Anno-Gran Vinitaly 2023 con ben 8 etichette in guida. «Pazzesco! Non potevo mai immaginare che la mia azienda risultasse la migliore cantina d’Italia al Vinitaly anche se da 5 anni è stata la migliore dell’Etna» - ha dichiarato un euforico Pucci Giuffrida.

 

I vigneti sono a Randazzo, versante Nord del vulcano, a quota sui m 600 a confinare col fiume Alcantara, hanno raggiunto ormai la piena maturità, le etichette sono 14, opere d’arte da collezionare mettendole affiancate in bacheca, magari dopo aver gustato e goduto il contenuto. 

Degustiamo il vino che, sempre al Vinitaly, ha ottenuto anche il premio “Miglior Vino Rosato”: Amuri di fimmina e amuri di matri 2020 Etna Doc Rosato, monovitigno di Nerello Mascalese, verso preso da Nino Martoglio, insieme al Muddichi di suli 2019 Terre Siciliane Igp, da una poesia di S. Di Pietro. Rizzuto riesce ad utilizzare al meglio le caratteristiche del vitigno Mascalese declinandolo in rosso, rosato, bianco, spumante, passito e infine grappa seguendo il principio: “uve scelte in vigna e poco trasformate in cantina”.

Alla scoperta dei vini Amuri di Fimmina e amuri di matri e Muddichi di suli di Al-Cantàra

L’Amuri di Fimmina, dopo attenta selezione dei grappoli in vigna e cantina, macera sulle bucce per 4 ore, spremitura soffice sotto azoto, sosta sulle fecce fini per 9 mesi, il tutto in acciaio. Nel calice colore rosa ramato; un olfatto pulito, netto con note di albicocca, lampone, mango e col vulcano che si esprime con poco talco e iodio, incuriosisce ed affascina; al gusto tanto equilibrio con l’acidità che si appoggia ad un leggero tannino, sapidità moderata, fragrante, una buona struttura che lo fa apparire più alcolico dei suoi 12,5 gradi, come rosato stupisce per la sua lunghezza aromatica. Vino universale, affronta un intero pasto e con la pizza ci va a nozze

 

Muddichi di suli, in pratica sarebbe un Etna Doc, ma per semplificazione burocratica è un Igp. Sempre selezione da una vigna più giovane, vinificazione con macerazione di 15 giorni, un anno in acciaio e almeno 6 mesi in bottiglia senza chiarificazione. Colore rubino molto scarico, tipico del Mascalese; olfatto di frutta rossa: prugna, mora, lampone, un po' di vegetale ed un’ombra di pietra focaia, molto franco; in bocca arriva prima il tannino morbido seguito da un’acidità equilibrata, tanta freschezza che alleggerisce i 13.5° e una beva facile, armonica, mediamente lunga. I piatti di carne sono il suo forte, ma anche uno sgombro arrostito.

 

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Al-Cantàra
Contrada Feuso S. Anastasia, SP89 - 95036 Randazzo (Ct)
Tel 095 339430

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