Yoga, come e quando praticarlo Meglio in luoghi lontani dal caos
06 luglio 2015 | 12:11
Come molti sanno, lo yoga è una disciplina praticata da millenni che, a differenza di altre, adotta un approccio olistico sull’organismo, ovvero tiene conto di esso come unione di corpo e mente. Per riuscire a farlo correttamente in ogni luogo, occorre una certa esperienza, ma se si è ancora agli inizi è forse essenziale trovare il posto e il momento adatti, lontano da un ambiente rumoroso e affollato.
Seguiamo allora i consigli di Daniela Lucini, responsabile della sezione di medicina dell'esercizio e patologie funzionali di Humanitas, di cui riportiamo il commento tratto interamente da Humanitasalute.it.
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Yoga per tutti anche in spiaggia d’estate. Domenica 21 giugno è stata celebrata la Prima giornata internazionale dello yoga, lo stesso giorno del solstizio d’estate. La ricorrenza è stata sancita dall’Onu lo scorso dicembre su proposta dell’India, la patria dello yoga. Le Nazioni Unite sono impegnate nella promozione di uno stile di vita sano in cui l’attività fisica trova il suo giusto spazio: la ricorrenza va proprio in questa direzione.
Lo yoga è una pratica antichissima che unisce benessere fisico e mentale, con un approccio unico per la salute completa dell’organismo e può essere praticata in ogni luogo: «Anche in spiaggia, perché praticarla non richiede né strutture particolari né abbigliamenti specifici. L’ideale sarebbe fare yoga in un ambiente non caotico, magari ascoltando un tipo di musica dal ritmo lento che possa conciliarsi con quello del nostro respiro», dice la professoressa Daniela Lucini, responsabile della sezione di medicina dell’esercizio di Humanitas.
«Anche se chi fa yoga da tanto tempo riesce a isolarsi e a fare gli esercizi davvero ovunque, se volessimo farla in spiaggia, d’estate sarebbe meglio al mattino presto o al tramonto, a meno di trovare una spiaggia tranquilla a qualsiasi ora!».
Il lavoro sulla respirazione è uno degli aspetti essenziali dello yoga: «Lo yoga abbina tecniche respiratorie particolari a esercizi sulla parte muscolare. Il respiro si regolarizza, si fanno respiri profondi, lenti, dove l’espirazione ha una durata maggiore dell’inspirazione. Il lavoro sulla respirazione si riflette sul sistema nervoso autonomo. Invece il lavoro sulla componente muscolare - prosegue - è di vario livello, dallo stretching a esercizi di tonificazione».
A chi consigliare lo yoga?
«Tutti possono praticarlo perché non ha controindicazioni, ma ciò non significa che non richieda una minima preparazione. È sì per tutti, ma nessuno deve sottovalutarlo», avverte la professoressa.
Quali i benefici?
«Con lo yoga si impara a rilassarsi, quindi va bene per tutte quelle persone ansiose o stressate. Gli esercizi riescono anche a controllare quegli eventuali sintomi tipici delle malattie funzionali, come battito cardiaco accelerato, fastidio allo stomaco, stanchezza, muscolatura contratta».
«Ancora, chi soffre di mal di testa, mal di schiena, chi ha dolore per via di posture viziate, fibromialgia, quindi presenta dolori muscolari cronici diffusi associati a rigidità muscolare, può trarre giovamento dallo yoga. Se praticata a livello basilare, lo yoga aiuta sia a far rilassare i muscoli, se questi sono contratti, sia a irrobustirli, se si passa a un livello di difficoltà maggiore», conclude la specialista.
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Seguiamo allora i consigli di Daniela Lucini, responsabile della sezione di medicina dell'esercizio e patologie funzionali di Humanitas, di cui riportiamo il commento tratto interamente da Humanitasalute.it.
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Yoga per tutti anche in spiaggia d’estate. Domenica 21 giugno è stata celebrata la Prima giornata internazionale dello yoga, lo stesso giorno del solstizio d’estate. La ricorrenza è stata sancita dall’Onu lo scorso dicembre su proposta dell’India, la patria dello yoga. Le Nazioni Unite sono impegnate nella promozione di uno stile di vita sano in cui l’attività fisica trova il suo giusto spazio: la ricorrenza va proprio in questa direzione.
Lo yoga è una pratica antichissima che unisce benessere fisico e mentale, con un approccio unico per la salute completa dell’organismo e può essere praticata in ogni luogo: «Anche in spiaggia, perché praticarla non richiede né strutture particolari né abbigliamenti specifici. L’ideale sarebbe fare yoga in un ambiente non caotico, magari ascoltando un tipo di musica dal ritmo lento che possa conciliarsi con quello del nostro respiro», dice la professoressa Daniela Lucini, responsabile della sezione di medicina dell’esercizio di Humanitas.
«Anche se chi fa yoga da tanto tempo riesce a isolarsi e a fare gli esercizi davvero ovunque, se volessimo farla in spiaggia, d’estate sarebbe meglio al mattino presto o al tramonto, a meno di trovare una spiaggia tranquilla a qualsiasi ora!».
Il lavoro sulla respirazione è uno degli aspetti essenziali dello yoga: «Lo yoga abbina tecniche respiratorie particolari a esercizi sulla parte muscolare. Il respiro si regolarizza, si fanno respiri profondi, lenti, dove l’espirazione ha una durata maggiore dell’inspirazione. Il lavoro sulla respirazione si riflette sul sistema nervoso autonomo. Invece il lavoro sulla componente muscolare - prosegue - è di vario livello, dallo stretching a esercizi di tonificazione».
A chi consigliare lo yoga?
«Tutti possono praticarlo perché non ha controindicazioni, ma ciò non significa che non richieda una minima preparazione. È sì per tutti, ma nessuno deve sottovalutarlo», avverte la professoressa.
Quali i benefici?
«Con lo yoga si impara a rilassarsi, quindi va bene per tutte quelle persone ansiose o stressate. Gli esercizi riescono anche a controllare quegli eventuali sintomi tipici delle malattie funzionali, come battito cardiaco accelerato, fastidio allo stomaco, stanchezza, muscolatura contratta».
«Ancora, chi soffre di mal di testa, mal di schiena, chi ha dolore per via di posture viziate, fibromialgia, quindi presenta dolori muscolari cronici diffusi associati a rigidità muscolare, può trarre giovamento dallo yoga. Se praticata a livello basilare, lo yoga aiuta sia a far rilassare i muscoli, se questi sono contratti, sia a irrobustirli, se si passa a un livello di difficoltà maggiore», conclude la specialista.
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Alberto Lupini
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