Sulle tavole degli atleti di Rio 2016 oltre 90 kg di carne bianca a settimana
02 agosto 2016 | 16:04
Le Olimpiadi sono alle porte e gli atleti azzurri sanno che per affrontarle al meglio hanno bisogno di una dieta corretta ed equilibrata: piatti leggeri e digeribili, con un giusto mix di proteine e carboidrati. E anche se ogni sport ha le sue peculiarità, pollo e tacchino non mancano mai sulle tavole olimpioniche: secondo una stima UnaItalia, l'associazione di riferimento della filiera avicola, ne saranno consumati circa 90 chilogrammi alla settimana, insieme a pasta, verdure e pesce.
Per chi ad esempio pratichi la ginnastica artistica, è importante avere una composizione corporea che privilegi la massa magra, con valori contenuti per la massa grassa. «È consigliabile - dice Lorena Tondi, biologa nutrizionista - bere almeno due litri di liquidi al giorno, incrementare il consumo di frutta e verdura, e di alimenti ricchi di vitamina E, come l'olio extravergine d'oliva. Tra le proteine di origine animale sono preferibili le carni bianche, perché meno ricche di grassi e più digeribili, da alternare con pesce, uova, latte e derivati, e con proteine di origine vegetale - ad esempio i legumi».
«Le differenze fondamentali tra l'alimentazione di un atleta e quella della popolazione generale - spiega Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport - riguardano l'aumentato fabbisogno di liquidi degli atleti per reintegrare le perdite che avvengono con la sudorazione e una maggiore richiesta di energia. Per quanto riguarda gli alimenti proteici, sono da preferire quelli con il più alto valore proteico e il minor contenuto di grassi, come carni bianche, bresaola, pesce, prosciutto crudo magro, albume dell'uovo».
«Pollo e tacchino hanno, in particolare, una composizione in amminoacidi molto favorevole - continua lo specialista - in grado di fornire un elevato apporto di lisina, istidina e arginina, oltre che di aminoacidi ramificati (valina, leucina e isoleucina). Vantaggiosamente ridotto è, inoltre, il loro contenuto in grassi (da 1 a 6 grammi per 100 grammi di prodotto, a seconda delle parti utilizzate) e in colesterolo (50-60 mg/100 g). Per quanto riguarda la quantità giornaliera raccomandata di proteine, sia per gli atleti di forza sia per quelli di resistenza, si va da 1,2 fino a 2 g per ogni chilo di peso corporeo desiderato».
Per chi ad esempio pratichi la ginnastica artistica, è importante avere una composizione corporea che privilegi la massa magra, con valori contenuti per la massa grassa. «È consigliabile - dice Lorena Tondi, biologa nutrizionista - bere almeno due litri di liquidi al giorno, incrementare il consumo di frutta e verdura, e di alimenti ricchi di vitamina E, come l'olio extravergine d'oliva. Tra le proteine di origine animale sono preferibili le carni bianche, perché meno ricche di grassi e più digeribili, da alternare con pesce, uova, latte e derivati, e con proteine di origine vegetale - ad esempio i legumi».
«Le differenze fondamentali tra l'alimentazione di un atleta e quella della popolazione generale - spiega Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport - riguardano l'aumentato fabbisogno di liquidi degli atleti per reintegrare le perdite che avvengono con la sudorazione e una maggiore richiesta di energia. Per quanto riguarda gli alimenti proteici, sono da preferire quelli con il più alto valore proteico e il minor contenuto di grassi, come carni bianche, bresaola, pesce, prosciutto crudo magro, albume dell'uovo».
«Pollo e tacchino hanno, in particolare, una composizione in amminoacidi molto favorevole - continua lo specialista - in grado di fornire un elevato apporto di lisina, istidina e arginina, oltre che di aminoacidi ramificati (valina, leucina e isoleucina). Vantaggiosamente ridotto è, inoltre, il loro contenuto in grassi (da 1 a 6 grammi per 100 grammi di prodotto, a seconda delle parti utilizzate) e in colesterolo (50-60 mg/100 g). Per quanto riguarda la quantità giornaliera raccomandata di proteine, sia per gli atleti di forza sia per quelli di resistenza, si va da 1,2 fino a 2 g per ogni chilo di peso corporeo desiderato».
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Alberto Lupini
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