Valorizzare le materie prime dei piatti per combattere le intolleranze
La cucina gluten-free e lactose-free è una cucina nobile come tutte le altre. Lo chef milanese Danilo Angè dimostra come non sia necessario ricorrere a dei “surrogati”: basta valorizzare la materia prima

Il cuoco Danilo Angè è impegnato da tempo sul fronte della lotta alle intolleranze. Infatti, molte delle sue ricette sono volutamente prive di glutine e di lattosio. Il suo scopo, quando pensa e progetta piatti senza glutine, è di valorizzare la materia prima rigettando in maniera decisa la logica del surrogato. La cucina gluten-free e lactose-free è una cucina nobile come tutte le altre, e non può essere considerata un ripiego. Per il resto, le ricette prive di glutine e lattosio firmate Danilo Angè riflettono la visione dello chef, esattamente come tutte le altre.
L’impegno di Angè si è tradotto nella collaborazione continuativa con Il Mondo delle Intolleranze. Nello specifico, fa parte del Comitato scientifico dell’associazione. Il Mondo delle Intolleranze punta a sensibilizzare sul tema delle intolleranze, fornendo al contempo soluzioni per convivere serenamente con i disturbi dell’assorbimento. Lo chef, inoltre, è uno dei protagonisti dei progetti formativi del Mondo delle Intolleranze. Infatti presiede e tiene molti corsi, tra cui quelli dedicati alla cottura a bassa temperatura.
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Un cuoco dalla personalità poliedrica
Da parecchi anni Danilo Angè è uno degli chef più conosciuti a Milano, ma anche a livello nazionale. Alla sua attività di chef affianca quella di divulgazione, che si concretizza nell’organizzazione di corsi rivolti sia agli amatori che agli esperti, ma anche kermesse ed eventi dedicati. È anche un consulente che presta servizio presso enti nazionali ed esteri per presentare al meglio le meraviglie della cucina italiana. È anche un volto televisivo, avendo collaborato in via continuativa per alcuni programmi della Rai e di Class Life (Uno Mattina, Sapori e Profumi in primis).
La passione di Angè per la cucina ha radice profonde. Fin da bambino, infatti, si è cimentato nella cucina per gioco. Come riporta lui stesso nel suo sito personale, «pentole, coperchi e mestoli erano tra i miei giocattoli preferiti». Delle sue creazioni si apprezzano non solo il gusto, i raffinati abbinamenti e l’impatto visivo, ma anche l’idea di fondo. Ogni piatto è frutto di un percorso e di uno personale spunto creativo.
Una cucina di ricerca che punta a scardinare i dogmi
La visione di Danilo Angè è molto nitida e punta a scardinare alcuni dogmi. Secondo lo chef milanese, infatti, uno degli elementi principali della gastronomia dovrebbe essere la ricerca, che deve coinvolgere anche i piatti tradizionali. Lo scopo è adeguare i sapori antichi al gusto moderno. Un altro punto su cui lo chef ritorna molto spesso, che rappresenta un po’ la sua caratteristica a livello gastronomico, è la necessità di padroneggiare anche le tecniche di cottura apparentemente più di nicchia. Non stupisce, dunque, che Angè sia conosciuto soprattutto per l’importanza conferita all’uso del sifone e per l’abbondanza di ricette con cottura a bassa temperatura. Insiste, ovviamente, sulla qualità delle materie prime che devono essere freschissime, di stagione e possibilmente biologiche. Il tutto in una prospettiva di grande leggerezza, infatti nei suoi piatti lo chef milanese utilizza pochi grassi, praticando un uso equilibrato delle erbe aromatiche.
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Infine, l’importanza conferita alla presentazione dei piatti. Se è vero che le ricette devono anche raccontare, allora la forma va curata nei minimi particolari e con un approccio che sfocia nell’artistico. Ciò è particolarmente evidente nel suo sito, che è arricchito da splendide immagini di primi, secondi, contorni e dolci, tutti ben rappresentati dalla maestria fotografica cui lo stesso Angè non è affatto insensibile.
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