Troppa caffeina tra i giovani Quasi la metà oltre la dose massima
Uno studio dell'Università di Foggia su un campione di 1.200 adolescenti ha svelato il consumo eccessivo di caffè tra i giovani italiani. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Acta Pediatrica
08 marzo 2018 | 13:07
Lo studio si è basato su questionari anonimi distribuiti in quattro scuole della città di Foggia, in cui i ragazzi tra i 12 e i 19 anni dovevano indicare tipologia e quantità di bevande con caffeina consumate.
Il 76% del campione ha dichiarato di consumare caffeina ogni giorno: il caffè sembra essere la bevanda prevalente - lo prendono 9 studenti su 10 - seguita da soft drink (34,3%) e energy drink (2,3%). In media la quantità di caffeina assunta quotidianamente risulta di 125,2 mg tra i consumatori abituali, leggermente più alta per le ragazze (126,3 contro 124,1).
Il 46% del campione analizzato supera la dose massima consigliata a questa età dall'Accademia dei pediatri Usa, vale a dire 100 mg. L'eccesso di caffeina comporta un aumento di nervosismo e agitazione.
«Questi risultati - commenta Angelo Campanozzi, coordinatore dello studio - potrebbero essere usati per mettere in piedi una campagna di sensibilizzazione diretta a ridurre il consumo di caffeina tra gli adolescenti. Le abitudini alimentati sono sviluppate durante l'infanzia e l'adolescenza, e l'educazione ad un consumo limitato di caffeina è cruciale per ridurre possibili comportamenti sbagliati in età adulta».
Il 76% del campione ha dichiarato di consumare caffeina ogni giorno: il caffè sembra essere la bevanda prevalente - lo prendono 9 studenti su 10 - seguita da soft drink (34,3%) e energy drink (2,3%). In media la quantità di caffeina assunta quotidianamente risulta di 125,2 mg tra i consumatori abituali, leggermente più alta per le ragazze (126,3 contro 124,1).
Il 46% del campione analizzato supera la dose massima consigliata a questa età dall'Accademia dei pediatri Usa, vale a dire 100 mg. L'eccesso di caffeina comporta un aumento di nervosismo e agitazione.
«Questi risultati - commenta Angelo Campanozzi, coordinatore dello studio - potrebbero essere usati per mettere in piedi una campagna di sensibilizzazione diretta a ridurre il consumo di caffeina tra gli adolescenti. Le abitudini alimentati sono sviluppate durante l'infanzia e l'adolescenza, e l'educazione ad un consumo limitato di caffeina è cruciale per ridurre possibili comportamenti sbagliati in età adulta».
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