Tra stress e isolamento domestico serve rigore per non prendere peso
Antonio Monti, direttore scientifico di Salute Più: «La sedentarietà e lo stress da isolamento forzato boicottano la nostra volontà di restare in forma. La soluzione sta in una dieta bilanciata»
16 aprile 2020 | 09:31
di Vittorina Fellin
Per non prendere peso serve una dieta bilanciata. E un po' d'impegno
Le nuove modalità di lavoro adottate da quanti sono costretti tra le mura domestiche, infatti, aumentano la sedentarietà e inducono ad eccessi alimentari o ad un maggior tempo dedicato alla preparazione di cibi non sempre salutari. Serve rigore e una critica sincera sulle nostre attività quotidiane per non perderci in drammatici conteggi sulle calorie o inutili privazioni.
Una dieta bilanciata
E quanto raccomanda anche Antonio Monti, direttore scientifico del Gruppo Monti Salute Più di Bologna, un circuito di 12 poliambulatori accreditati attivi nelle province di Bologna, Ferrara e Venezia, 5 centri termali localizzati nella città metropolitana di Bologna e un centro di diagnostica per immagini di rilievo nazionale. «Adesso più che mai - sottolinea Monti - è importante non impigrirsi sul divano davanti alla tv sgranocchiando snack ipercalorici per noia o per ansia, perché tutto ciò può portare ad un circolo vizioso estremamente dannoso sia per la salute che per l’umore».
Per ovviare il problema, Monti invita a mettere in pratica alcune strategie che permettano di non ingrassare, di mantenere il tono muscolare e di tenere alte le vostre difese immunitarie. «È possibile - consiglia Monti - potenziare le proprie difese immunitarie anche attraverso una corretta alimentazione a base di prodotti sani, integrali e proporzionati alla struttura corporea, ad esempio adottando la dieta “Salute Più”, in cui sono presenti tutti e tre i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) in un rapporto bilanciato per una funzione metabolica completa».
Antonio Monti
Secondo lo studioso, ideatore della famosa dieta mitocondriale adottata nei centri da lui diretti (si basa sul potenziamento dell’attività dei mitocondri, le “centrali energetiche” della cellula), attiene anche alle proporzioni del cibo ingerito. A tal proposito uno studio dell’Università di Harvard conferma che in una dieta bilanciata il valore nutrizionale dei tre macronutrienti andrebbe così ripartito: carboidrati 35-40% (il loro valore calorico è alla base di tutti i processi energetici del corpo, tenendo presente che il solo cervello ne consuma il 20%), proteine 20-30% (l’apporto proteico è alla base dello sviluppo delle masse muscolari, delle ossa, degli ormoni, delle cartilagini e delle difese immunitarie, grassi 30-40% (di cui 2/3 polinsaturi e 1/3 saturo secondo le indicazioni dell’OMS).
Secondo il prof. Monti, per registrare una funzione metabolica completa devono essere presenti e operanti, in un rapporto bilanciato di interdipendenza, tutti e tre i macronutrienti. Per questo non sono ammesse “diete dissociate”, specialmente se protratte per lungo tempo fino ad esaurire i meccanismi tampone, causando così artrosi, osteoporosi e alterazioni posturali.
Una buona idratazione e un’adeguata attività fisica
Oltre ad un controllo costante di ciò che si mangia, è importante anche un consumo giornaliero di due litri di acqua con un ph alcalino (verso i 7,5-8), “per riuscire a combattere l'acidosi metabolica, che rappresenta terreno fertile per tutti i microorganismi, e che nel tempo avvelena il sangue fino a generare malattie e tumori” continua Monti.
Non va trascurata poi una regolare attività fisica e neurale che non è detto - prosegue il prof. Monti -non si possa fare anche tra le quattro mura di casa, magari seguendo qualche video-allenamenti come quelli postati quotidianamente sulla pagina Facebook del Mare Termale Bolognese.
Cibi sani per combattere ansia e cattivo umore
Bando a merendine, patatine, snack ipercalorici e bevande zuccherate, avanti tutta a verdura e frutta di stagione, frutta secca, cereali integrali, carni magre, legumi, pesce, uova e cibi in grado di aumentare il senso di sazietà.
Un consiglio poi sulle modalità di assunzione del cibo. È dimostrato che mangiare mentre si parla, si guarda la tv o si chatta con lo smartphone induce a mangiare di più, a non percepire il senso di sazietà e a scegliere compulsivamente alimenti nutrizionalmente meno validi.
E per concludere, consiglia Monti, una dose di carbonio di sodio, in pratica un antiacido, sciolta nell'acqua e assunta prima di andare a letto, in quanto i farmaci che aumentano il ph intracellulare (alcalinità all'interno della cellula) hanno dimostrato di diminuire l'infettività dei virus dipendenti dal ph. E a detta di Monti, proprio il bicarbonato di sodio sarebbe il modo migliore per aumentare il ph nelle condizioni di emergenza clinica, tanto che fu usato già durante la pandemia di influenza spagnola nel 1918.
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