Sport, per farlo ci vuole… fisico

Ad ogni tipologia fisica corrispondono alcune attività sportive che potranno essere praticate con maggior successo ed altre da cui è meglio stare alla larga. I consigli per scegliere lo sport più adatto ogni corporatura

18 settembre 2019 | 12:17
I migliori maratoneti tendono ad essere magri e leggeri, i nuotatori olimpionici hanno piedi enormi e i sollevatori di pesi da medaglia d’oro sono solidi blocchi di muscoli con braccia e gambe corte. Di questo ha parlato Daniela Lucini, responsabile di Medicina dell’Esercizio di Humanitas in un articolo apparso su Humanitasalute, che vi proponiamo di seguito.

Ogni corporatura è adatta solo a determinati tipi di sport


Le sempre maggiori conoscenze in ambito genetico hanno permesso di identificare i cosiddetti “geni delle prestazioni”. Anche se essere molto alti non ci qualifica automaticamente per l’NBA, avere il fisico giusto per lo sport giusto è un buon punto di partenza. Tuttavia non è un caso se gli atleti di origine africana detengono quasi sempre la maggior parte dei tempi migliori nella corsa e se i keniani della tribù Kalenjin detengono il 40% dei massimi onori per la corsa a distanza.

Questi corridori tendono ad avere gambe magre, con muscoli del polpaccio alti (un tratto genetico) e un’anatomia particolarmente adatta alla corsa. Anche il fatto che vivono in luoghi che godono di un’altitudine elevata li aiuta ad aumentare la quantità di globuli rossi del corpo e di conseguenza le capacità cardiovascolari, entrambi vitali per la corsa a lunga distanza. Tanti sono i fattori implicati e la capacità di utilizzare l’ossigeno in modo efficiente è fra i più importanti. Si tratta di una caratteristica regolata daI gene EPOR, che avvia il processo di produzione dei globuli rossi. Tuttavia la variazione genetica più importante è tra gli individui e non tra le razze. Finora che cosa sappiamo dei diversi fenotipi fisici adatti a particolari sport?

Il fisico ideale per il canottaggio è quello dotato di altezza, pesantezza ma allo stesso tempo di una quantità di grasso corporeo molto ridotta (10% negli uomini), con spalle larghe e arti lunghi e potenti. Anche il tiro con la pistola richiede una imponente muscolatura della parte superiore del corpo. Il nuotatore perfetto è invece alto, dai fianchi stretti e con arti molto lunghi (in particolare le braccia) e con grandi piedi, caratteristiche che offrono un enorme vantaggio propulsivo. Il corridore velocista che fa i 100 metri è alto ma ha gambe basse e fianchi relativamente stretti che danno un vantaggio biomeccanico. In più ha un’alta percentuale di fibre a contrazione veloce (oltre l’80%).

Chi è adatto alle lunghe maratone è invece di corporatura esile e struttura leggera, ha un’alta percentuale di fibre a contrazione lenta e un assorbimento molto elevato di ossigeno. Il maratoneta possiede inoltre una grande resistenza alla disidratazione. Chi fa ginnastica ad alti livelli ha un corpo piccolo e snello, con un rapporto forza-peso elevato e una muscolatura uniforme. Per darsi al sollevamento pesi con buoni risultati l’ideale è avere un fisico tozzo e un sistema cardiovascolare in grado di sopportare improvvisi aumenti della pressione sanguigna.
 
La maggior parte delle persone possiede caratteristiche miste ma le tipologie fisiche possono essere divise sostanzialmente in 3 fenotipi: ottomorfo, mesomorfo ed endomorfo. Gli ultimi sono rotondi e morbidi, con arti relativamente corti, vita alta, mani e piedi piccoli. Gli ottomorfi sono magri, leggermente muscolosi con polsi e caviglie sottili, mentre i mesomorfi hanno muscoli ben definiti e ossa larghe, con una vita bassa e stretta. Coloro che appartengono in modo più definito a quest’ultima tipologia fisica tendono a fare bene negli sport come il sollevamento pesi, mentre la corsa è per eccellenza il regno degli ottomorfi.
 
Per determinare il tipo fisiologico è inoltre utile pensare alle strutture muscolari e al loro funzionamento. Alcune persone hanno una capacità superiore della media di fornire grandi quantità di energia per brevi periodi, mentre altri sono più bravi a fornire una quantità minore di energia per un periodo prolungato. Il primo gruppo è adatto agli sport di potenza e il secondo è più adatto agli sport di resistenza. Il rapporto tra muscoli a contrazioni veloci e lente presente in ogni persona è ereditato.

«Si tratta di una ricerca interessante - ha commentato la professoressa Lucini - Tuttavia alcuni studi non hanno trovato tutte queste evidenze a favore dellla tesi esposta dalla ricerca di Harvard. Nella motivazione ad eseguire un certo sport, piuttosto che la diffusione di tale sport in un Paese, inoltre entrano in gioco un insieme di altri fattori che ovviamente si uniscono alla genetica».

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Alberto Lupini


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