Salute e abitudini alimentari Stile di vita “virtuoso” per 1 su 3

Solo il 32% degli italiani conduce una vita che può definirsi davvero salutare. A rivelarlo è una ricerca dell’Osservatorio Prevenzione & Salute di UniSalute curato da Nomisma. Frutta e verdura i cibi più consumati

23 febbraio 2020 | 12:12
Un corretto stile di vita passa attraverso una buona alimentazione. Fin qui, nulla di nuovo. L’ Osservatorio Prevenzione & Salute di UniSalute si è chiesto però quanti sono gli italiani che adottano quotidianamente uno stile di vita corretto e salutare. Ebbene, una ricerca curata da Nomisma rivela che i “virtuosi” sono appena il 32%. Tanti sono i nostri connazionali davvero attenti a ciò che mangiano, ma anche alla prevenzione, attraverso visite e controlli medici. L’indagine si è posta l’obiettivo di identificare l’orientamento degli italiani verso stili di vita salutari e ha individuato tre aree: abitudini alimentari, attività fisica, stili di vita e prevenzione. Quella degli italiani per il cibo è una vera e propria dichiarazione d’amore.

Chi fa una vita salutare è attento anche alla prevenzione

La regina della tavola italiana resta la Dieta mediterranea (seppure altre ricerche abbiano già lanciato l’allarme sul fatto che in tanti se ne stiano discostando). Tra gli alimenti più presenti – tutti i giorni anche più volte al giorno – spiccano frutta (mangiata più volte al giorno dal 40% degli italiani) e verdura (39%, percentuale di chi consuma verdura più volte al giorno) seguite da pane, pasta, riso e patate (23%).

Chiamati a scegliere gli ingredienti a cui non rinuncerebbero mai, gli italiani indicano al primo posto l’olio extravergine di oliva, simbolo della Dieta mediterranea e grasso “buono” da inserire nella alimentazione quotidiana (64%). Le verdure di stagione – scelta salutare che rappresenta un contributo attivo a sostegno della sostenibilità ambientale – sono invece elemento irrinunciabile per il 53% degli italiani, ma non manca chi non riuscirebbe a vivere senza caffè (18% degli italiani), o senza le spezie (5%).

Ma la “cattiva” alimentazione è comunque in cima alle preoccupazioni degli italiani. Al primo posto sovrappeso ed obesità – considerati i principali rischi di un’alimentazione sbagliata dal 32% degli italiani. Un italiano su 5 si dice invece preoccupato per la possibile correlazione con l’incidenza di tumori, il 16% per l’innalzamento dei livelli di colesterolo e il 15% per gli effetti negativi su circolazione e malattie cardiovascolari. Tutti segnali che ben fanno comprendere come vi sia forte consapevolezza del nesso abitudini alimentari e salute.

Uno stile di vita salutare passa per la tavola, ma non si limita a questo. È infatti necessario accompagnare un’alimentazione sana ad attività fisica e controlli periodici. Quanti sono oggi gli italiani che fanno sport? Il 28% pratica uno sport in maniera continuativa, mentre il 47% lo fa in maniera occasionale o si limita a trovare occasioni per fare movimento (passeggiate, andare in bici, …). Sono invece 9,4 milioni le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni che in Italia non fanno né sport né nessun tipo di attività fisica.
73% dei casi.

Chi quotidianamente presta attenzione al proprio benessere con piccole azioni salutari crede che sia importante essere sempre controllati (38%) e rimanda le visite solo per problemi di poco conto (41%). Al contrario, ben il 21% degli italiani che hanno abitudini non proprio salutari, preferisce fare meno visite mediche possibili. Chi ha uno stile di vita meno salutare, infatti, è poco incline ad effettuare controlli medici: nell’ultimo anno solo il 31% è andato dal medico di base almeno 2 volte, a fronte di un 71% di chi ha un healthy lifestyle. Ancora minore la percentuale di chi effettua visite dentistiche con regolarità: tra coloro che non curano la propria alimentazione e non fanno sport, solo il 19% è andato dal dentista almeno due volte nell’ultimo anno.

«Il tema di una corretta prevenzione è fondamentale per UniSalute – afferma Giovanna Gigliotti, ad di UniSalute. La nostra Compagnia già da anni ha introdotto nelle proprie coperture sanitarie specifici check-up che comprendono gli esami preventivi delle patologie cardiovascolari e oncologiche più frequenti studiati appositamente per le varie età e per genere. Nel solo 2019 abbiamo erogato circa 1,2 milioni di prestazioni di prevenzione di cui il 29,4% relativo a prestazioni di prevenzione odontoiatrica, il 21% oncologica e 19,7% cardiovascolare».

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Alberto Lupini


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