Sale, ingrediente antiaging utile per vivere in salute e più a lungo?

Il sale iodato può garantire molti benefici all’organismo, ma è importante sapere come e quando salare e come sostituirlo nelle preparazioni senza che perdano il gusto. Sempre con un occhio alla salute

12 marzo 2024 | 07:30

Il sale è un alimento generalmente demonizzato in moltissime diete, e spesso sinonimo di “nemico del cuore”. Eppure, scegliere il sale iodato può garantire molti benefici all'organismo. Lo iodio è un componente fondamentale degli ormoni della tiroide, centrale energetica del nostro corpo. Se si sceglie il sale iodato per preparare i piatti, con 5 grammi al giorno si avrà assunto la quantità di iodio di cui la tiroide ha bisogno per funzionare al meglio.

Sale iodato: benefici e consigli per l'utilizzo

Lo iodio viene assorbito in parte attraverso la pelle e principalmente attraverso l'intestino, quindi anche il sale è un ingrediente antiaging utile per vivere in salute e più a lungo. E come ogni ingrediente antiaging, anche sul sale ci sono tanti segreti da scoprire, per sfruttare al meglio i benefici e allo stesso tempo limitare i danni che può provocare. Un esempio?

Aggiungere il sale a fine cottura in modo da limitare la perdita dei nutrienti, perché il sale favorisce la fuoriuscita di acqua, vitamine e minerali quando viene aggiunto direttamente sull'alimento. Unica eccezione è la bollitura, dove l'ideale è cuocere in poca acqua leggermente salata (bastano 5 g di sale per ogni litro di acqua). L'acqua salata bollente, infatti, limita la fuoriuscita di preziosi nutrienti dall'alimento che si sta cuocendo. È importante quindi sapere come salare, quando salare e come sostituire il sale nelle preparazioni senza che perdano il gusto.

Cosa succede quando si consuma troppo sale?

Infatti, assumere troppo sale significa assumere sodio in eccesso e, dunque, richiamare nell'organismo una quantità di acqua superiore alla norma, che provoca ritenzione idrica e ipertensione arteriosa. In particolare, per coloro che hanno familiarità o predisposizione con determinate patologie, una quantità eccessiva di sodio figura tra i fattori di rischio per malattie del cuore, dei vasi sanguigni e dei reni. Il sodio, in eccesso, inoltre, favorisce anche i tumori dello stomaco e l'osteoporosi, a causa dell'aumento di perdite di calcio attraverso le urine. Per questo motivo è importante che chi utilizza una quantità eccessiva di sale diminuisca gradualmente la sua quantità. È una rieducazione alimentare che può avvenire con facilità, perché il palato si adatta facilmente ai cambiamenti di sapori e abitudini. Per ovviare alla diminuzione o all'assenza di sale nei piatti che cuciniamo, inoltre, possiamo insaporire gli alimenti utilizzando erbe aromatiche e spezie, ma anche succo di limone o aceto.

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Alberto Lupini


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