Un'ora di Dieta mediterranea a scuola: il Governo punta a educare sin da piccoli
La proposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci: che la dieta mediterranea sia insegnata a scuola in «un’ora dedicata all’educazione sui corretti stili di vita, come lo era l’ora di educazione civica»
Se è vero che il mattino ha l'oro in bocca, vero è anche che le buone abitudini si imparano da piccoli. Soprattutto in fatto di buona alimentazione. Per questo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara, il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida e il minsitro dello sport, Andrea Abodi, che la Dieta mediterranea (e le corrette abitudini alimentari) diventino “materia scolastica”: un'ora dedicata all'educazione sui corretti stili di vita, come lo era l'ora di educazione civica. Una proposta che vede d'accordo anche Federalimentare.
Il Governo vuole insegnare a scuola la Dieta mediterranea
«Si parte dai più piccoli, sin dalla prima elementare, per insegnargli quali sono gli stili di vita corretti da seguire, come le abitudini alimentari o quelle motorie - ha detto ha detto il ministro Schillaci al Messaggero - Proprio per questo abbiamo aperto un tavolo di discussione con i ministri Valditara (Istruzione), Lollobrigida (Agricoltura) e Abodi (Sport), per portare a scuola un'ora dedicata all'educazione sui corretti stili di vita, come lo era l'ora di educazione civica. Credo sia fondamentale perché insegna ai cittadini di domani il concetto di prevenzione».
«Ed è un investimento che aiuta nel progetto più ampio di cambiare il paradigma, perché - continua il ministro - oggi solo il 5% del Fondo sanitario nazionale viene destinato alla prevenzione, e per di più alcune Regioni neppure lo spendono. Bisogna cambiare, perché investire in prevenzione significa anche avere un Sistema sanitario sostenibile. È un paradosso anche solo pensare che la dieta mediterranea, che io definisco "italiana”, sia lodata da tutto il mondo scientifico e poi, proprio dov'è nata e soprattutto tra le giovani generazioni, sia poco seguita (i dati parlano di un solo 5% degli italiani segue la dieta mediterranea. Credo sia importante quindi impegnarci per far capire ai più giovani quali sono i corretti stili di vita e di alimentazione», ha detto Schillaci, commentando un dato allarmante».
Federalimentare: «Fondamentale l'Educazione alimentare a scuola»
«Come Federalimentare sposiamo totalmente quanto sostenuto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, d'intesa con il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara di introdurre nelle scuole lo studio dell'educazione alimentare basato sui principi della dieta mediterranea - ha dichiarato in una nota il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino - Questa proposta va nella direzione da sempre auspicata dall'industria alimentare, che da sempre sostiene che l'educazione a una sana alimentazione e ai corretti stili di vita passi da un insegnamento corretto e costruttivo: non tanto allarmando i consumatori con la distinzione fra “cibi sani” o “cibi non sani”, concetto privo di validità scientifica, quanto sulla promozione positiva alle “diete sane”, con un giusto equilibrio nella somministrazione di tutti gli alimenti, nelle giuste porzioni».
«In questo contesto, Federalimentare ha aderito con grande interesse alla Giornata del Made in Italy, promossa dal ministro Adolfo Urso e sostenuta dal ministro Francesco Lollobrigida, che ringraziamo, e in questa occasione abbiamo ribadito come il “saper fare” dei nostri imprenditori è un vantaggio competitivo da promuovere e tutelare - ha continuato Mascarino - Trasformare materie prime in prodotti dal gusto straordinario, unici e inimitabili non è una competenza che si può acquistare sul mercato ma che deve nascere e svilupparsi nelle scuole e crescere nelle imprese. Il know-how che caratterizza l'industria è frutto di molteplici personalità leonardesche, capaci di conciliare una profonda competenza tecnica con uno straordinario spirito artistico. Parliamo di un ingegno tipicamente italiano, che occorre saper trasferire alle nuove generazioni evitando di disperderlo. In questo senso l'avvio del liceo del Made in Italy può essere il luogo didattico-formativo per eccellenza dove creare gli imprenditori alimentari del domani, che sapranno conservare, preservare e promuovere nel tempo e, di generazione in generazione, il nostro “saper fare” che ci rende unici nel mondo».
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Alberto Lupini
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