L’ipertensione si cura anche a tavola Attenzione a grassi e sale, bene le spezie
Quella che comunemente viene definita “pressione alta” è una condizione potenzialmente pericolosa che può avere conseguenze gravi. Curarla è possibile anche a tavola, tenendo d'occhio l'alimentazione
17 maggio 2018 | 11:16
È Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni Bergamo, che spiega come prevenire e come eventualmente curare l'ipertensione, in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.
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Ridurre il proprio peso migliora la pressione?
L’aumento del peso può contribuire a peggiorare i valori pressori, o a sviluppare il problema dell’ipertensione. Bisogna dunque controllare la propria linea attraverso scelte alimentari da rispettare giorno per giorno. Da questo punto di vista è importante imparare a fare scelte consapevoli da portare avanti nel tempo, perché i risultati migliori si ottengono nel lungo periodo, incidendo sullo stile di vita. Inutili sono, invece, le strategie alimentari che si concludono nel giro di pochi giorni.
Ridurre il consumo di sale
Il sale è l’amico più prezioso dell’ipertensione, il sodio contenuto è l’elemento che più di ogni altro contribuisce ad alzare i valori pressori. Per questo non bisogna esagerare nel suo uso, ricordando che non dobbiamo considerare solo il sale che aggiungiamo alle nostre pietanze, ma anche quello che è già presente negli alimenti che mettiamo in tavola tutti i giorni. Prodotti già pronti, prodotti da forno come il pane, ma anche insospettabili come biscotti e cereali, che apportano già di per sé il 50% dell’introito di sale consigliato. Il consiglio è quello di leggere attentamente l’etichetta e, prima dell’acquisto, verificare l’introito di sale del singolo alimento.
Via libera a spezie e aromi
Se non si vuole rinunciare ai sapori più intensi, bisogna imparare a sostituire del tutto o almeno in parte il sale, con condimenti privi di sodio. Via libera dunque a spezie e aromi di varia intensità di sapore, ad aceto e limone che sono in grado di esaltare il sapore sapido dei piatti come, ad esempio, nelle verdure cotte. Ma attenzione a insaporitori come il dado e la ormai diffusa salsa di soia.
Preferire sempre i cibi freschi
I cibi conservati in genere hanno un maggior contenuto di sale. Quelli freschi ne sono molto meno ricchi - giusto il 10% di quello che possiamo introdurre quotidianamente nel nostro organismo senza contare quello che aggiungiamo durante la preparazione/cottura - perché spesso il sale viene aggiunto a livello industriale per agevolare la conservazione degli alimenti. È vero che gli alimenti trattati sono più gustosi, ma dal punto di vista dell’ipertensione sono anche più pericolosi. Val la pena riabituare il palato, quando a trarne beneficio è la nostra salute.
Non risparmiare frutta e verdura
Frutta a verdura - quando sono al naturale, fresche e non trattate - possono contribuire a migliorare i valori della pressione perché contengono più potassio che sodio. Il potassio è molto presente nei vegetali ed è importante per mantenere un funzionamento ottimale delle nostre cellule. Ma attenzione: se si soffre di malattie renali meglio prima chiedere consiglio al proprio medico.
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Ridurre il proprio peso migliora la pressione?
L’aumento del peso può contribuire a peggiorare i valori pressori, o a sviluppare il problema dell’ipertensione. Bisogna dunque controllare la propria linea attraverso scelte alimentari da rispettare giorno per giorno. Da questo punto di vista è importante imparare a fare scelte consapevoli da portare avanti nel tempo, perché i risultati migliori si ottengono nel lungo periodo, incidendo sullo stile di vita. Inutili sono, invece, le strategie alimentari che si concludono nel giro di pochi giorni.
Ridurre il consumo di sale
Il sale è l’amico più prezioso dell’ipertensione, il sodio contenuto è l’elemento che più di ogni altro contribuisce ad alzare i valori pressori. Per questo non bisogna esagerare nel suo uso, ricordando che non dobbiamo considerare solo il sale che aggiungiamo alle nostre pietanze, ma anche quello che è già presente negli alimenti che mettiamo in tavola tutti i giorni. Prodotti già pronti, prodotti da forno come il pane, ma anche insospettabili come biscotti e cereali, che apportano già di per sé il 50% dell’introito di sale consigliato. Il consiglio è quello di leggere attentamente l’etichetta e, prima dell’acquisto, verificare l’introito di sale del singolo alimento.
Via libera a spezie e aromi
Se non si vuole rinunciare ai sapori più intensi, bisogna imparare a sostituire del tutto o almeno in parte il sale, con condimenti privi di sodio. Via libera dunque a spezie e aromi di varia intensità di sapore, ad aceto e limone che sono in grado di esaltare il sapore sapido dei piatti come, ad esempio, nelle verdure cotte. Ma attenzione a insaporitori come il dado e la ormai diffusa salsa di soia.
Preferire sempre i cibi freschi
I cibi conservati in genere hanno un maggior contenuto di sale. Quelli freschi ne sono molto meno ricchi - giusto il 10% di quello che possiamo introdurre quotidianamente nel nostro organismo senza contare quello che aggiungiamo durante la preparazione/cottura - perché spesso il sale viene aggiunto a livello industriale per agevolare la conservazione degli alimenti. È vero che gli alimenti trattati sono più gustosi, ma dal punto di vista dell’ipertensione sono anche più pericolosi. Val la pena riabituare il palato, quando a trarne beneficio è la nostra salute.
Non risparmiare frutta e verdura
Frutta a verdura - quando sono al naturale, fresche e non trattate - possono contribuire a migliorare i valori della pressione perché contengono più potassio che sodio. Il potassio è molto presente nei vegetali ed è importante per mantenere un funzionamento ottimale delle nostre cellule. Ma attenzione: se si soffre di malattie renali meglio prima chiedere consiglio al proprio medico.
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Alberto Lupini
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