L'intolleranza al lattosio colpisce il 70% della popolazione mondiale

19 febbraio 2015 | 10:26
di Giuseppe Di Fede
Il latte è un componente fondamentale della dieta dei Paesi occidentali e la sua tollerabilità da parte dei diversi individui non è assoluta. Alcuni soggetti suscettibili dopo l’introduzione di latte, in forme diverse, lamentano la comparsa di sintomi addominali che scompaiono con l’astensione dall’assunzione dell’alimento stesso e la cui intensità generalmente varia in funzione della quantità di latte assunto configurando il quadro di intolleranza al lattosio o deficit di lattasi, l’enzima che serve alla digestione del lattosio stesso.



Il 70% della popolazione mondiale circa ne sarebbe interessato con un minimo nel Nord Europa (prevalenza del 5% in Gran Bretagna) ed un massimo del 100% in alcune isolate comunità asiatiche. L’Italia si collocherebbe in una fascia di prevalenza compresa tra il 50% delle regioni settentrionali e il 70% della Sicilia. Fisiologicamente l’attività dell’enzima lattasi compare intorno all’ottava settimana di gestazione per raggiungere il picco intorno alla 34ª settimana a cui segue il progressivo calo con una persistenza di funzione pienamente efficace solo nel 30% della popolazione mondiale.

Nel corso della vita, quindi, l’individuo sarebbe destinato a perdere una parte di funzionalità dell’enzima lattasi (80-90% di perdita di attività in Cina e Giappone entro i 3 o 4 anni mentre in Inghilterra il calo si manifesterebbe intorno ai 18-20 anni) in un modo direttamente influenzato dall’apporto di latticini nella dieta; più essi sono importanti nella alimentazione quotidiana e più tardi, in termini di età, e meno frequentemente, in termini di prevalenza, si manifesti il problema.

Clinicamente il sospetto di intolleranza al lattosio può essere posto in caso di presenza di uno o più dei seguenti sintomi:
  • Dolore Addominale
  • Diarrea
  • Nausea
  • Flatulenza
  • Crampi Addominali
  • Gonfiore, variabile in funzione della concentrazione di lattosio nell’alimento introdotto, della quantità di alimento contenente lattosio introdotto, e dell’attività di lattasi residua presente nel soggetto.
  • Stitichezza, che raramente può essere il sintomo di presentazione e causata del metano prodotto dalla fermentazione del lattosio ingerito.
La diagnosi di intolleranza al lattosio, si può fare sin dai primi giorni di vita, grazie alle nuove procedure diagnostiche, utilizzando uno spazzolino dedicato ai test genetici. La dieta seguirà le indicazioni del risultato genetico. Il risultato del test è utile sia per i bambini in fase di allattamento materno al seno che in nutrizione artificiale. I vantaggi del risultato si tramutano in benefici in termini di salute da parte del bambino o del paziente, riducendo in modo concreto i momenti di malessere e coliche intestinali, legate all’intolleranza al lattosio.

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Alberto Lupini


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