Informarsi prima, fare stretching dopo: correre evitando distorsioni alla caviglia
Chi corre deve informarsi su come prevenire danni alle caviglie (facendo stretching alla fine dell'allenamento). Nel caso di un trauma distorsivo, seguire il protocollo Rice: Riposo, Ice, Compressione, Elevazione
Quando dopo un periodo di pausa si riprende a correre, uno dei pericoli in cui si rischia di imbattersi è la distorsione alla caviglia. Si tratta di un infortunio comune: succede a molti infatti di posizionare male il piede durante il movimento, sentire la caviglia cedere e provare dolore. È comunque importante non sottovalutare l’incidente, perché nel caso in cui non venga trattato nel modo corretto, il piccolo trauma potrebbe trasformarsi in artrosi di caviglia, un disturbo degenerativo che colpisce la cartilagine. L’artrosi alla caviglia non compare con l’avanzare dell’età, il suo insorgere portare ad interrompere definitivamente le corse. Alcune persone inoltre sono più predisposte di altre alle distorsioni della caviglia, e di conseguenza anche all’artrosi. Ad affrontare questo tema è Federico Usuelli, responsabile di Ortopedia della caviglia e del piede di Humanitas San Pio X, in un articolo tratto da Humanitasalute e di seguito riportato integralmente.
Corsa, cosa fare prima e dopo
I corridori con una certa esperienza conoscono bene espressioni come pronazione, supinazione, flessione ed estensione, ed è importante che anche chi inizia a correre impari a conoscerne il significato. Spiega Usuelli: «L’appoggio del piede, in supinazione o pronazione, l’angolo di estensione e flessione della caviglia nel passo della corsa sono fattori che possono diventare decisivi non solo per un buon risultato, ma anche al fine di non incorrere in infortuni. Sia la scelta di calzature corrette in base all’appoggio del piede sia specifici esercizi propriocettivi possono aiutare il sistema piede-caviglia a resistere in caso di perdita dell’appoggio a terra, come succede con la distorsione. Si tratta di esercizi adatti per tutti coloro che praticano la corsa, ma in particolare ai soggetti predisposti alle distorsioni della caviglia. Questi infine permettono di affrontare la corsa con maggiore sicurezza. Dunque, prima di iniziare con l’attività di corsa, va preparata la muscolatura con esercizi di rinforzo per stimolare i gruppi di muscoli che aiutano il piede a tenere e a cercare l’equilibrio durante il passo. Poi, ogni volta che si finisce una sessione, non importa quale sia la distanza, non bisogna mai saltare gli esercizi di stretching dei muscoli delle gambe».
Il protocollo Rice nel caso di distorsione
Nel caso in cui durante la corsa si manifesti un trauma distorsivo, bisogna seguire il protocollo Rice, che è importante conoscere in generale quando si pratica sport:
- Riposo: fermare l’attività in corso e, nel caso in cui insorgano anche gonfiore, lividi localizzati o estesi fino al tallone e dolore, è bene sospendere momentaneamente le corse;
- Ice: (ghiaccio, in inglese) apporre del ghiaccio sulla caviglia appena possibile;
- Compressione: per sostenere la caviglia può essere d’aiuto una fasciatura non troppo stretta;
- Elevazione: per evitare un peggioramento del gonfiore, la gamba che ha subito il trauma deve essere sollevata, magari con l’aiuto di un cuscino o di una sedia;
«In gran parte dei casi, una distorsione alla caviglia non deve destare preoccupazioni ed è un trauma che si risolve da solo – spiega il dott. Usuelli -. Prima di tornare a correre però è importante aspettare che passi il dolore più intenso, cercare di non appoggiarsi sulla caviglia per qualche giorno, e ricordarsi di non saltare mai gli esercizi di stretching dopo la corsa. In misura minore però ci sono anche casi in cui una radiografia potrebbe mostrare la presenza di microfratture, anche se dopo la distorsione non si ha avuta l’impressione che il trauma fosse grave».
L’artrosi da distorsione: il trattamento e le soluzioni per riprendere l’attività sportiva
«Se il dolore non cessa, se la caviglia continua a essere dolorante anche quando si cammina, oppure ancora se si ha l’impressione che l’appoggio del piede non sia stabile, è fortemente consigliato rivolgersi a un ortopedico specialista del complesso piede-caviglia per valutare il trauma. Solo la radiografia infatti può individuare delle eventuali microfratture alle ossa dell’articolazione della caviglia. Va ricordato che continuare a sforzare la caviglia dopo una distorsione, anche solo camminando, può far sfociare il trauma in un’artrosi della caviglia. L’artrosi un tempo veniva trattata con l’artrodesi, ovvero la fusione delle ossa della caviglia; in quel caso il dolore passava, ma il movimento della caviglia risultava bloccato. Oggi, se esistono i presupposti clinici, è possibile preservare la caviglia artrosica con una tecnica di chirurgia rigenerativa chiamata At-Amic, che il mio gruppo studia e porta avanti da anni e che permette di correggere, riallineare e rigenerare i tessuti della caviglia in un unico intervento. Si tratta di una tecnica che coniuga l’effetto rigenerativo che hanno alcune cellule del nostro corpo con i vantaggi delle membrane collageniche, per ricostruire un tessuto simile alla cartilagine nativa, con risultati duraturi. In molti casi, in seguito l’intervento, e` possibile ricominciare la pratica sportiva».
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Alberto Lupini
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