Gelato che scegli, personalità che hai. I segreti della nutrizionista sul re dell’estate

Secondo uno studio il tipo di gelato è una spia del nostro inconscio e della nostra personalità. Da mangiare meglio a merenda. Svelati quelli più adatti a diabetici, intolleranti, sportivi e donne incinte

20 giugno 2021 | 07:30
Si fa presto a dire gelato! E non solo per le innumerevoli differenze tra quello artigianale e confezionato. Ma tra stecco, biscotto, ghiacciolo e compagnia bella ce n’è davvero per tutti i gusti. Che rispondono, per fortuna, anche a diverse necessità nutrizionali, dagli sportivi ai diabetici, a chi è perennemente a dieta. Ma non solo! Sembrerebbe che la scelta del tipo di gelato, possa svelarsi qualcosa in più su di noi!



Dimmi che gelato scegli e ti dirò che personalità hai

Secondo uno studio della psicologa Viviana Finestrella il gelato è, infatti, una spia del nostro inconscio e della nostra personalità. Il cono è per chi non si nega nulla, la coppetta per chi è più controllato, lo stecco per le persone intraprendenti, il ghiacciolo per chi preferisce un piacere effimero, quello con biscotto è per chi cerca un po' di conforto.

Tanti i benefici nutrizionali

In ogni caso, il gelato è un must dell’estate che aiuta a tirarci su il morale e rinfrescarci. «Il gelato ha un effetto immediatamente idratante – spiega Renata Bracale, nutrizionista e docente presso l'Università del Molise – Ed è importantissimo soprattutto per le fasce d'età più a rischio quando le temperature si alzano, ovvero bambini e anziani, in particolare per i secondi che durante i mesi più caldi sono inappetenti e rischiano di restare disidratati».

Ma, consiglia all’esperta meglio mangiarlo a merenda e non come un sostituto del pasto: «Soprattutto nell'ambito di una dieta equilibrata il gelato può essere uno spuntino gustoso, sano e energetico: cerchiamo di scegliere oltre il gusto che più ci piace un gelato di alta qualità e preferibilmente artigianale».

Cosa scegliere tra creme o gusti alla frutta?

Ma tra i mille gusti disponibili, quale scegliere? «I gelati alla frutta sono ricchi di fattori vitaminici antiossidanti – continua la nutrizionista - Ma se per la loro preparazione è utilizzato il latte non c'è molta differenza con le creme, anzi un gusto come il pistacchio magari è anche molto ricco di omega 3 che fanno bene al nostro organismo. Se invece sono senza latte sono sicuramente ricchi in vitamine e più leggeri e digeribili».

Ma anche gusti invece come cioccolato, vaniglia, nocciola hanno il loro perché: «Contengono proteine del latte o delle uova, grassi a catena corta di facile digeribilità, sali minerali come calcio e fosforo (componenti essenziali per il tessuto muscolare). E poi anche le creme contengono delle vitamine, come la A (retinolo) e B2 (riboflavina) e la E, infine contengono anche acidi grassi polinsaturi dalla frutta oleosa, elementi antiossidanti dal cacao e dal caffè».

Il sorbetto è più leggero?

C’è chi poi al posto del gelato, sceglie un sorbetto, considerandolo più leggero. È così? «Gelato e sorbetto hanno una quantità di zuccheri piuttosto elevata – spiega Bracale – Sia perché è necessario per il gusto sia perché serve per la preparazione e la conservazione. Il sorbetto prevede tre ingredienti nella sua preparazione di base, ovvero: acqua, zucchero e polpa di frutta fresca. Poi possono essere aggiunti addensanti e fibre per ottenere una buona consistenza. Di solito, comunque la percentuale di zuccheri si aggira intorno al 30%. Leggermente superiore rispetto al gelato classico che corrisponde a circa il 20%. Ma gli ingredienti sono completamente diversi: c'è una base di latte e panna, in alcuni casi il tuorlo d'uovo, poi c'è la lecitina che ha una funzione emulsionante. Nel gelato abbiamo una percentuale di proteine di solito del 15% e di lipidi del 10%».

In sostanza, è vero che anche se la percentuale di zucchero contenuta nel sorbetto è maggiore, resta comunque più leggero rispetto al gelato classico, perché non avendo ingredienti grassi il sorbetto è decisamente più digeribile e anche meno calorico.

Come scegliere quello confezionato

Capitolo gelato confezionato. «Nel gelato artigianale sono utilizzate materie prime fresche, ci sono pochi grassi (circa il 6-10% rispetto all'8-12% di quello industriale) e soprattutto un quantitativo di aria pari al 50% a differenza di quello industriale che ne contiene almeno il doppio», spiega l’esperta che aggiunge: «In quello artigianale il latte si trova in una percentuale che si aggira intorno al 60%, poi ci sono gli zuccheri tra il 14 e il 24% e i tuorli d'uovo. Nel gelato industriale – che si prepara vari mesi prima che sia consumato – troviamo latte in polvere, succhi di frutta da concentrato e additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi».

Il coniglio? Leggere l’etichetta, e scartare quelli con l’elenco di ingredienti più lungo.

Un gelato per tutte le esigenze

E per chi si considera tra gli “sfortunati” che non può concedersi, o che deve limitare il consumo di gelato? C’è una soluzione: scegliere quello giusto a seconda dei casi.

  • per chi è sempre a dieta: ghiacciolo artigianale alla frutta oppure una coppetta con una pallina di un gusto a frutta, magari senza latte.
  • per la donna in gravidanza: se non ha problemi diabete gestazionale, un cono con il gusto che preferisce, anche una crema che è ricca di latte e altri nutrienti che fanno bene a lei e al bambino.
  • per lo sportivo: un gelato ricco di sali minerali come ad esempio alla banana, un gusto ricco di magnesio, oppure al mango che contiene potassio, ma anche il gusto limone è perfetto per chi ha appena terminato un allenamento.
  • per il diabetico: Per chi soffre di diabete ci vuole un gelato artigianale, senza zuccheri aggiunti. È concesso una volta ogni tanto a fine pasto, come sostituto della frutta.
  • per chi soffre di intolleranza al lattosio: In questo caso si deve rinunciare alle creme oppure scegliere quelle preparate con bevande vegetali come la soia o senza lattosio. In alternativa ci sono anche i sorbetti.


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Alberto Lupini


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