Fumo, alcolici, vita sedentaria Le cattive abitudini iniziano in famiglia

05 settembre 2016 | 17:18
A cominciare dal fumo fino al consumo di alcol, passando per una vita senza attività sportiva, con problemi di sovrappeso, i problemi che colpiscono la società italiana, e non solo, pare siano strettamente legati alle abitudini familiari: è stato dimostrato infatti che da genitori fumatori spesso e volentieri “derivano” figli fumatori, e viceversa, così anche per le altre tre pessime abitudini. Di seguito i dati dell'Istat spiegati e contestualizzati in un articolo tratto da Humanitasalute.




Gli stili di vita poco salutari sono ancora piuttosto diffusi in Italia. A certificarlo è l’Istat, che ha diffuso i dati su alcuni fattori di rischio per la salute: fumo, eccesso di peso, consumo di alcolici e vita inattiva. Se 3 maggiorenni su 4 presentano almeno uno di questi comportamenti a rischio, questi sono accoppiati nel 37,2% della popolazione, mentre l’8,4% ne associa tre o quattro.

I fumatori sono 10 milioni
La buona notizia è che tra il 2001 e il 2015 la percentuale di fumatori è scesa dal 23,7% al 19,6% della popolazione con almeno 14 anni. Nel 2015 sono circa 10 milioni e 300mila i fumatori mentre il 56,3% dichiara di non aver mai fumato. Più uomini che donne accendono sigarette (24,6% contro il 15%) e più uomini che donne hanno smesso di fumare dal 2001. Il fumo di sigaretta è più diffuso tra i giovani fra 25 e 34 anni, più fumatrici tra 55-59 anni.

Obesità in calo: spesso accoppiata a inattività
Tendenza opposta per l’eccesso di peso: dal 2001 al 2015 le persone con chili di troppo sono aumentate, in particolare i maschi maggiorenni. Oggi il 45,1% della popolazione di 18 anni e più è in eccesso di peso (35,3% in sovrappeso, 9,8% obeso), il 51,8% è in condizione di normopeso. Un bambino/adolescente su 5 è in eccesso di peso (28,3% maschi, 21,3% femmine). Spesso sedentarietà e chili di troppo sono associati tra loro: insieme o singolarmente, rappresentano un rischio per oltre la metà degli adulti.

Più alcolici fuori dai pasti
Il 15% della popolazione, in particolare over 65, adolescenti e giovani fino a 24 anni consuma alcol eccedendo le raccomandazioni a tutela della salute. Nel 2015 il 64,5% della popolazione di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno (nella metà dei casi vino, seguito da birra, aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori). A partire dal 2003 però, la percentuale di consumatori giornalieri di alcolici è scesa dal 31,1% al 22,2%. In aumento invece i consumatori occasionali (da 37,7% a 42,3%) e coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (da 24,8% a 27,9%). Alcol e fumo sono spesso associati soprattutto tra gli uomini che sono forti fumatori ma anche tra gli ex fumatori.

Uomini meno sedentari di donne
Nel 2015 ben 23 milioni e 524mila persone (circa il 40% della popolazione di almeno 3 anni) ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. Una percentuale maggiore fra le donne che fra gli uomini, sebbene dal 2001 fra le donne si sia registrato il maggior calo di inattive (il calo, fra i due sessi, è lieve ma evidente). La sedentarietà cresce all’aumentare dell’età, a partire dai 65 anni quasi la metà della popolazione si dichiara sedentaria. E anche la sedentarietà sembra ereditaria: il 48,4% dei giovani è sedentario se lo sono anche i genitori (meno dell’8% se i genitori non lo sono).

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Alberto Lupini


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