Ernia iatale, come combatterla? No a cibi fritti, grassi e piccanti

Dolori di stomaco e difficoltà nella digestione colpiscono diversi individui. Tra le cause, non solo l'ansia provocata da questo periodo di emergenza, che ci costringe a casa. Una di queste potrebbe essere l’ernia iatale

27 marzo 2020 | 09:52
In questo periodo di isolamento casalingo forzato, molte persone soffrono d'ansia e dei sintomi ad essa connessi, dal mal di stomaco alla difficoltà di digestione. Tuttavia questi sono sintomi che contraddistinguono anche un'altra patoogia, quella dell'ernia iatale.

L'ernia iatale si definisce come una condizione anatomica caratterizzata dal passaggio di una parte dello stomaco nel torace. La sua formazione è dovuta all’allentamento delle pareti dello iato, che è una piccola apertura del diaframma attraverso la quale passa l’esofago. Dei sintomi causati o meno dall’ernia iatale e dei consigli per affrontarla, ha parlato Beatrice Salvioli, gastroenterologa in Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.




L’ernia iatale può essere asintomatica, oppure manifestarsi con alcuni sintomi riconducibili o a difficoltà di digestione, oppure al reflusso gastroesofageo, con risalita nell’esofago di acidi gastrici e conseguenti bruciore, rigurgito e dolore a livello toracico. Un altro sintomo caratteristico dell’ernia iatale è la sensazione di percepire i battiti cardiaci dopo mangiato, come fosse una palpitazione.

In presenza di questi sintomi è consigliabile rivolgersi al medico, che prescriverà gli accertamenti opportuni per accertare o escludere la presenza di ernia e/o di reflusso. Solitamente la diagnosi si effettua durante la gastroscopia, anche se l’esame migliore per misurare l’entità dell’ernia è quello radiologico (RX esofago), in cui al paziente viene fatta bere una soluzione liquida con bario che contrasta le prime vie digestive.

In presenza di ernia iatale che si accompagna a reflusso gastroesofageo è consigliabile evitare alcuni alimenti come cibi fritti, piccanti o grassi (salse, burro), cioccolato, menta, caffè, tè, sughi di pomodoro, agrumi, insaccati e carne affumicata, formaggi grassi e fermentati, alcolici. Ma la cosa più importante è non mangiare troppo tardi a cena e non sdraiarsi o mettersi alla televisione subito dopo mangiato, soprattutto se il pasto è stato abbondante.

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Alberto Lupini


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