Dormito male: il riposino pomeridiano ti può aiutare contro la stanchezza?
Coloro che non dormono a sufficienza (almeno 7-8 ore a notte) devono prestare attenzione allo stato di irritabilità e poca concentrazione del giorno successivo. Il "riposino" può aiutare nel momento della necessità
Il sonno è importante, ed è importante concedergli il tempo di cui necessitiamo, quindi dalle 7 alle 8 ore ogni notte, come minimo. Dormire meno può compromettere la nostra forma fisica e mentale il giorno successivo: stanchezza, irritabilità, malumore, poca concentrazione e aumento della fame sono solo alcune delle conseguenze correlate al mancato riposo notturno. Certo, può succedere di dormire male o poco, di svegliarsi stanchi o non riposati. Come rimediare? Ne ha parlato Lara Fratticci, neurologa di Humanitas, in un articolo tratto da Humanitasalute che riportiamo.
Il pisolino pomeridiano aiuta sempre?
Molte persone cercano di recuperare il sonno perduto durante la notte con un pisolino a metà pomeriggio. Ma è effettivamente ristoratore? «Occorre innanzitutto distinguere tra chi è in temporaneo debito di sonno, perché magari ha passato una notte sveglio o ha dormito poco o male, e chi invece vive una deprivazione di sonno cronica. A questo proposito, uno studio del Medical Center di Boston, condotto dal dottor Daniel Cohen, ha paragonato alcuni soggetti svegli per 24 ore di seguito ad altri che per tre settimane avevano dormito circa cinque ore a notte, e dunque poco. Coloro che erano svegli da 24 ore hanno recuperato con una dormita di dieci ore, per gli altri invece il recupero è stato molto più difficile. Ne consegue che più il debito di sonno è cronico, tanto più il recupero è arduo».
Sul sonno a metà giornata, purché sia una tantum, il verdetto della specialista è comunque favorevole. Il sonnellino può anche essere efficace, soprattutto nel pomeriggio: «È bene però che non sia un’abitudine, ma che ce lo si conceda nel momento del bisogno. Per essere davvero ristoratore deve durare da mezz’ora a massimo un’ora, in modo da raggiungere la fase REM e permettere così il recupero delle energie».
I benefici di un buon riposo
«Sebbene il numero sia indicativo e possa essere leggermente inferiore o superiore per alcuni soggetti, il riposo notturno dovrebbe durare 7-8 ore. Dormire di meno, ma anche dormire di più, ha delle ripercussioni negative sul benessere e sulla salute», sottolinea la specialista. Dormire bene aiuta la memoria, la concentrazione e l’attenzione. Ma riduce anche il colesterolo e il rischio di patologie cerebrovascolari e aiuta a mangiare correttamente, contrastando il sovrappeso. La leptina (piccolo ormone proteico) infatti segue il ritmo circadiano e aumenta nel corso della notte, conferendo un senso di sazietà ed evitando che insorgano attacchi di fame notturni. Ecco perché dormire bene contrasta il diabete, mentre dormire poco aumenta l’ormone dello stress, il colesterolo e gli zuccheri e facilita lo sviluppo di insulino-resistenza. Come confermato dal famoso detto del “sonno di bellezza”, dormire abbastanza durante la notte fa bene anche alla pelle: l’ormone cortisolo infatti la rende più elastica, agendo su collagene ed elastina.
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Alberto Lupini
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