Diritti e agevolazioni per chi soffre di celiachia
Le agevolazioni sono principalmente di due tipi: economiche e non economiche. Da un lato il bonus mensile per l’acquisto di cibi gluten-free, dall’altro la possibilità di avere pasti differenziati in mense e ospedali
La celiachia è una malattia. Si tratta di una verità scontata che ancora molti faticano ad accettare. Spesso, infatti, è considerata come una “tendenza”. Eppure, chi è affetto da celiachia sa bene quanto invalidante possa essere questa patologia, non solo dal punto di vista sanitario ma anche sociale. Il legislatore, consapevole del carattere patologico della celiachia, ha posto in essere alcune agevolazioni. Sulla carta si tratta di agevolazioni importanti e di benefici di natura principalmente economica, che possono realmente aiutare a prevenire le conseguenze della celiachia.
Per esempio, gli alimenti gluten-free costano più degli alimenti normali, eppure è assolutamente necessario attenersi ad essi in quanto l’alimentazione è l’unica terapia possibile per i celiaci. Le conseguenze della scarsa osservanza delle indicazioni alimentari sono gravi sia nel breve termine (disturbi intestinali) che nel lungo termine (anemia sideropenica cronica ed elevata incidenza di tumori). Quello del costo elevato degli alimenti gluten-free è un problema significativo, a cui il legislatore ha cercato di porre rimedio.
Un bonus mensile per l’acquisto di cibi gluten-free
Le agevolazioni per i celiaci sono principalmente di due tipi: economiche e non economiche. L’agevolazione più importante riguarda la possibilità di accedere agli alimenti gluten-free in via gratuita, entro un certo limite di spesa. Tali limiti, va detto, sono rigidi e mutevoli allo stesso tempo. Rigidi perché le soglie sono abbastanza basse. Mutevoli perché rischiano di cambiare di anno in anno e in ogni caso sono diversi a seconda delle categorie. Attualmente gli individui entro i 17 anni fruiscono di un bonus pari a 120 euro mensili. Gli adulti, invece, hanno a disposizione 110 euro mensili.
Accedere al bonus è relativamente facile, basta ottenere i seguenti documenti: il certificato di accertata diagnosi di celiachia (che viene rilasciato da uno dei centri ospedalieri indicati dall’Associazione italiana celiachia) e l’autorizzazione dell’Asl di competenza per la fruizione gratuita dei prodotti gluten-free. La distribuzione degli alimenti avviene in modalità diversa da regione a regione. Nella maggior parte dei casi, essa avviene nei presidi delle Asl, nelle farmacie convenzionate o nei fornitori ufficialmente autorizzati dall’Asl stessa.
Esiste anche una sorta di agevolazione di tipo non economico, ovvero la possibilità di godere di una somministrazione dei pasti differenziati nei luoghi pubblici. In buona sostanza il celiaco ha diritto a ricevere un’alimentazione gluten-free nelle mense scolastiche, negli ospedali, ecc.
Acquistare le materie prime e preparare i piatti in autonomia
Fin qui sembra proprio che il legislatore abbia fatto un buon lavoro, infatti 110-120 euro mensili non sono tantissimi, ma nemmeno pochi. Tuttavia, si fa riferimento ad alcuni alimenti gluten free e non a tutti gli alimenti privi di glutine, nello specifico si tratta di alimenti riportati in un apposito registro, che varia di anno in anno. Tale registro contiene pane, pasta, pizza, prodotti da forno (sia dolci che salati), cereali per la prima colazione e piatti pronti. Secondo alcuni, la scelta non è così ampia come ci si aspetterebbe, di certo è per definizione limitante.
Il consiglio, dunque, è di esigere il rispetto dei propri diritti, godendo di questa agevolazione, ma non limitarsi ad essa. D’altronde vi sono altri modi per seguire una rigorosa dieta gluten-free e allo stesso tempo godere di un’alimentazione sana, gustosa e varia. Cosa fare? Una soluzione è acquistare le materie prime gluten-free, che sono più reperibili di quanto si possa immaginare, e procedere con la preparazione autonoma dei piatti e delle pietanze. In questo modo si annullano gli “svantaggi psicologici” della celiachia. Un conto è acquistare un prodotto in farmacia, ben altro paio di maniche è preparare un dolce o una pizza in casa con le proprie mani.
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Alberto Lupini