Cuore ed attività fisica Un legame inscindibile

Cuore e attività fisica sono estremamente legati tra di loro: infatti la sedentarietà rappresenta un rischio importante per la salute, come spiega una ricerca pubblicata recenetemente sulla rivista Circulation

18 novembre 2018 | 12:06
Si chiama “Sedentary Behavior and subclinical cardiac injury” lo studio da cui vengono tratte queste conclusioni. A spiegarne i punti focali è Maddalena Lettino del Dipartimento cardiovascolare di Humanitas, in un articolo di seguito integralmente riportato tratto da Humanitasalute.




«La sedentarietà - ha spiegato l'esperta - è molto dannosa per il cuore perché predispone allo sviluppo dell’aterosclerosi e può facilitare lo sviluppo della malattia coronarica. In questo studio è stato dimostrato che condurre una vita sedentaria può far aumentare alcune delle sostanze che il cuore rilascia nella circolazione come segno di sofferenza. È bene dunque non solo condurre una vita attiva, ma dedicarsi a un esercizio fisico regolare: non basta muoversi come succede nella frenesia della vita quotidiana, occorre cercare di fare esercizio tutti i giorni, magari anche solo una camminata veloce, per un tempo definito, che inizialmente può anche essere di mezz’ora, e che si può aumentare progressivamente, laddove possibile».

«Per chi avesse maggior tempo libero, oltre alla camminata - ha chiarito Maddalena Lettino - sarebbe opportuno fare un’attività fisica o uno sport di tipo aerobico come il nuoto o la bicicletta, in modo amatoriale, ma mantenendo così attiva tutta la muscolatura dell’organismo».

Quali precauzioni prima di dedicarsi all’attività fisica?
È opportuno effettuare una visita medica prima dell’inizio di un’attività fisica regolare. In molti casi questo è solo l’occasione per rifare il punto della prevenzione primaria, riverificare i propri valori di pressione arteriosa e ricontrollare gli esami del sangue, soprattutto in relazione al profilo lipidico e alla glicemia. Se invece il medico rileva qualcosa che merita di essere approfondito (una pressione mal controllata o un valore di colesterolo troppo alto, un dolore toracico non meglio chiarito) si procederà con la visita cardiologica e con l’elettrocardiogramma. Un esame banale come l’elettrocardiogramma può aiutare a capire se c’è un’iniziale sofferenza del cuore, se il ritmo non è regolare e, qualche volta, se ci sono i primi segni di ischemia

I segnali da non sottovalutare
In presenza di alcuni segnali, è bene sottoporsi a visita cardiologica ed effettuare un elettrocardiogramma: «Va considerato un campanello d’allarme per la comparsa di una malattia cardiaca acuta - raccomanda Lettino - il dolore toracico, un dolore toracico interno e importante che si associa a sudorazione. Da non sottovalutare anche la presenza di respiro inusuale, mentre si svolgono attività della vita quotidiana, o una palpitazione non riconducibile a un evento scatenante».

A quali controlli sottoporsi e con che cadenza?
Dai 40 anni in poi andrebbero effettuati controlli regolari di pressione arteriosa ed esami del sangue (soprattutto lipidi e glicemia). Se ci sono stati in famiglia casi di malattia cardiaca in età giovanile, questi controlli possono essere anticipati ai 30 anni. In ogni caso va fatta una visita cardiologica per dolore toracico sospetto, che insorge con l’attività fisica e si esaurisce con la sospensione dell’attività, per la sensazione di battito cardiaco irregolare o per una mancanza di respiro nuova, insolita, limitante. Se pressione ed esami del sangue sono normali la prima visita cardiologica può essere posticipata a oltre i 50 anni.

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Alberto Lupini


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