Celiaci a tavola a Natale E il pranzo diventa gluten free

Tante ricette sono già senza glutine e per le altre basta qualche accorgimento per trasformarle in piatti adatti a tutti. Fondamentale sciogliere i dubbi di chi si cimenta per la prima volta con questo tipo di cucina

19 dicembre 2019 | 10:05
Addobbi, famiglia, regali e buon cibo: sono senz’altro queste le parole che contraddistinguono il periodo natalizio. Se il momento più importante è sicuramente il pranzo, come lo si affronta quando si convive con la celiachia? A differenza di quanto si possa pensare, bastano poche semplici indicazioni per dare vita a un impeccabile 25 dicembre senza glutine. Fortunatamente, la tradizione viene in soccorso ai celiaci: molte ricette tipiche sono naturalmente, e forse per molti insospettabilmente, senza glutine.

Cappelli di Babbo Natale gluten free

Conoscere gli ingredienti, non avere paura di fare domande, confrontarsi sulle preparazioni sono alcuni dei semplici accorgimenti che permetteranno a celiaci e non di vivere il pranzo natalizio con più tranquillità. «Il Natale può rivelarsi uno scoglio per il celiaco se non affrontato nel modo giusto - spiega Isidoro Piarulli, presidente di AIC Lombardia - Raccontare cosa sia la celiachia ai parenti, può essere fastidioso e non sempre si ha voglia di farlo, ma parlandone si contribuisce a rendere gli altri più consapevoli e attenti alle esigenze di chi è costretto a seguire una dieta gluten free. È consigliabile che tutta la famiglia mangi senza glutine, così che chi convive con la Spiga Barrata non si senta escluso: inizialmente si potrà incontrare qualche opposizione, ma non sarà difficile dimostrare come senza glutine non significhi senza gusto. Quest’accorgimento è particolarmente importante quando ad essere celiaci sono i più piccoli, così da evitare che ingeriscano accidentalmente cibi non adatti a loro».


Isidoro Piarulli

E con le ricette lombarde contenenti glutine come ci si deve comportare? Nessun problema, il consiglio è quello di apportare delle piccole variazioni. Per non rinunciare al re dei dolci natalizi, il panettone, i più esperti possono realizzarlo anche a casa seguendo le indicazioni del pasticcere Massimo Bonanomi: «È possibile prepararlo a casa, sostituendo le farine tradizionali con amidi, farina di riso, di miglio o di sorgo. Un’altra strada è quella di optare per un preparato per il pane, al quale aggiungere grassi, zuccheri, uvetta e canditi. Fondamentale è poi considerare i tempi di conservazione: un panettone senza glutine dura, infatti, tre giorni al massimo. Il suggerimento per chi vuole cimentarsi nella preparazione del panettone è quello di mantenere l’impasto più morbido, aggiungendo il 25% in più di liquidi rispetto alle ricette contenenti glutine».

A chi affronta per la prima volta la cucina priva di glutine, la blogger Silvia Visconti di Pasticcerando senza glutine consiglia: «Nella nostra credenza dedicata al gluten free non devono mancare fecola di patate e amido di mais, ottimi addensanti che possono essere usati sia in preparazioni dolci che salate, capaci di rendere l’impasto particolarmente soffice. Per quanto riguarda la farina ho da poco scoperto quella di Fonio, un antico cereale africano naturalmente privo di glutine, a basso indice glicemico e sorprendentemente versatile. In generale, l’accoppiata vincente è unire all’impiego di miscele di farine adatte l’utilizzo di addensanti alimentari».

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Alberto Lupini


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