Celiachia ed effetti sull’organismo: anche il cervello ne risente

Secondo uno studio della Sheffield University esiste un rapporto tra celiachia e sostanza bianca cerebrale. Gli intolleranti al glutine potrebbero sviluppare difficoltà motorie

21 aprile 2021 | 07:30
di Tiziana Colombo
Alla celiachia sono in genere associati disturbi intestinali: crampi, meteorismo e diarrea sono sintomi comuni, che tutti (o quasi) i celiaci sperimentano quando assumono glutine. Tuttavia, mano a mano che si prosegue con gli studi e le ricerche, la celiachia acquisisce i contorni di una malattia sistemica. D’altronde sono ben consolidati i dati che parlando di una sintomatologia anche ampia, che riguarda la cute e l’assorbimento di nutrienti diversi dal glutine, in primis il ferro. Non è un caso, infatti, che spesso la celiachia venga confusa con altre patologie.



Il fraintendimento più frequente è con l’anemia. Se è vero che il ferro è il primo nutriente a fare le spese di un cattivo assorbimento, allora l’anemia è una conseguenza quasi fisiologica delle celiachie non trattate. Da qui a sintomi quali mal di testa, stanchezza cronica e spossatezza generale il passo è breve.

Ma c’è di più. Di recente si è aperto un dibattito su ulteriori danni che la celiachia potrebbe causare. Non solo all'intestino (per la precisione ai villi), ma anche al cervello. Purtroppo in alcuni studi è stata rilevata una correlazione tra la celiachia e la quantità di sostanza bianca cerebrale, deputata al collegamento (non in via esclusiva) del sistema nervoso centrale con il sistema nervoso periferico. Non è ancora ben chiaro se questa correlazione sia spuria o se goda di un nesso causale. A fare luce su questo vuoto di conoscenza, di recente, è stata la Sheffield University con una ricerca ad hoc sugli eventuali danni al cervello della celiachia, riportata anche dalla Fondazione Veronesi.

Lo studio della Sheffield University dimostra l'esistenza di una correlazione

La ricerca dell’università britannica ha analizzato un ampio campione di persone. Centinaia di individui sono stati selezionati e divisi in due gruppi. I compomenti del primo erano affetti da celiachia, ma non presentavano altre patologie. Quelli del secondo erano “sani”, dunque non manifestavano alcun disturbo legato alla celiachia. Gli individui scelti del primo gruppo, tra l’altro, avevano ricevuto la diagnosi da poco tempo, dunque avevano trascorso un periodo più o meno lungo in cui, pur soffrendo di celiachia, non l’avevano trattata.



I due gruppi sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale. Nel primo, quello dei celiaci, è stato osservato un deficit di “reazione inferiore”, ovvero una minore capacità di elaborazione degli stimoli, quando essa è finalizzata al movimento delle
estremità. Una condizione, questa, che si rileva in caso di lesioni alla sostanza bianca. Le conseguenze dal punto di vista pratico consistono in disturbi (non necessariamente evidenti) nell’andatura, nei movimenti delle estremità e nei movimenti oculari. Quando si riscontrano consistenti danni alla sostanza bianca si parla di atassia cerebrale.

Disturbi cognitivi e disturbi dell’umore legati alla celiachia

I ricercatori della Sheffield University, colpiti dalle evidenze scaturite dalla risonanza magnetica, hanno indagato anche su altri disturbi di tipo cerebrale, cognitivo e mentale. Hanno, in buona sostanza, ricercato altre correlazioni. È emerso che nel gruppo dei celiaci vi era una incidenza maggiore di disturbi di natura psicologica quali l’ansia generalizzata, la depressione e pensieri autolesionistici. Anche in questo caso non è detto che la correlazione sia di natura organica, infatti i disturbi dell’umore potrebbero essere dettati da una difficoltà nella gestione emotiva della patologia, piuttosto che da un effetto fisico.

I ricercatori della Sheffield University hanno anche effettuato dei test cognitivi per indagare correlazioni da questo punto di vista. Questi test hanno dato per fortuna esito negativo. Non ci sarebbero quindi differenze tra i celiaci e non in quanto a performance cognitive.

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