Camminare a piedi scalzi migliora circolazione e postura
Gli inglesi la chiamano barefoot, per noi non è altro che una camminata a piedi nudi. Sempre più di tendenza, soprattutto a casa, secondo i medici può rivelarsi anche un toccasana per il benessere del corpo
22 ottobre 2019 | 16:30
Di come camminare a piedi scalzi può essere benefico per la salute, ha parlato Lorenzo Virelli, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa all’Ortho Center Humanitas in un articolo apparso su Humanitasalute, che vi proponiamo di seguito.
Il piede è «un distretto anatomico molto importante, sottoposto a un carico continuo - ha spiegato - durante la camminata, la complessa struttura del piede, con 100 tendini, legamenti e muscoli, 26 ossa, e 33 articolazioni, deve sopportare un grande sforzo, una pressione tre volte superiore al peso del nostro corpo. Li poggiamo a terra migliaia di volte e sono sottoposti tutti i giorni a stress biomeccanici: salire o scendere gradini, muoversi in fretta, affrontare percorsi lunghi, terreni diversi, lo sport».
Secondo uno studio della New York State Podiatric Medical Association, riportato da Diva e Donna, il 99% dei piedi risulta perfetto già dalla nascita, per poi peggiorare entro il primo anno di vita (circa l’8% ha deformazioni), per arrivare all’80% a circa 20 anni.
«La funzionalità del piede - ha detto il dottor Virelli - nel corso del tempo e con l’utilizzo di calzature più orientate alla moda, può andare incontro a dei cambiamenti e l’arto può essere costretto a lavorare meno e male». Ne sono un esempio scarpe e sandali con tacchi vertiginosi, ma anche ammortizzatori e imbottiture di scarpe da ginnastica rendono il piede sempre più deboli e delicato.
«Stare a piedi nudi - dice Virelli - è particolarmente indicato per i bambini, che hanno bisogno di sviluppare questa parte del corpo. Non a caso risulta per loro più naturale essere scalzi». Inoltre camminare su terreni sconnessi e diversi permette ai piccoli di ricevere informazioni su ciò che stanno calpestando, sensazioni che vengono trasmesse alla corteccia cerebrale che, a sua volta, attiva i muscoli della gamba e del piede per adattarli al contatto. Stare scalzi può aiutare il piede, se sta crescendo in modo incerto, magari con la tendenza a diventare piatto, a conformarsi meglio.
Per quanto riguarda gli adulti, poi, «non ci sono controindicazioni, a patto che non ci siano già patologie da sovraccarico, tendenza alle ulcere per i pazienti diabetici, problemi osteoarticolari, come alluce valgo, dita a martello, artrite», ha voluto specificare il medico. «In un piede sano, invece, camminare scalzi migliora la microcircolazione, la postura, l’equilibrio, oltre a portare benefici da un punto di vista psicologico perché regala una sensazione di benessere», ha concluso.
Camminare a piedi nudi è indicato soprattutto per i bambini
Il piede è «un distretto anatomico molto importante, sottoposto a un carico continuo - ha spiegato - durante la camminata, la complessa struttura del piede, con 100 tendini, legamenti e muscoli, 26 ossa, e 33 articolazioni, deve sopportare un grande sforzo, una pressione tre volte superiore al peso del nostro corpo. Li poggiamo a terra migliaia di volte e sono sottoposti tutti i giorni a stress biomeccanici: salire o scendere gradini, muoversi in fretta, affrontare percorsi lunghi, terreni diversi, lo sport».
Secondo uno studio della New York State Podiatric Medical Association, riportato da Diva e Donna, il 99% dei piedi risulta perfetto già dalla nascita, per poi peggiorare entro il primo anno di vita (circa l’8% ha deformazioni), per arrivare all’80% a circa 20 anni.
«La funzionalità del piede - ha detto il dottor Virelli - nel corso del tempo e con l’utilizzo di calzature più orientate alla moda, può andare incontro a dei cambiamenti e l’arto può essere costretto a lavorare meno e male». Ne sono un esempio scarpe e sandali con tacchi vertiginosi, ma anche ammortizzatori e imbottiture di scarpe da ginnastica rendono il piede sempre più deboli e delicato.
«Stare a piedi nudi - dice Virelli - è particolarmente indicato per i bambini, che hanno bisogno di sviluppare questa parte del corpo. Non a caso risulta per loro più naturale essere scalzi». Inoltre camminare su terreni sconnessi e diversi permette ai piccoli di ricevere informazioni su ciò che stanno calpestando, sensazioni che vengono trasmesse alla corteccia cerebrale che, a sua volta, attiva i muscoli della gamba e del piede per adattarli al contatto. Stare scalzi può aiutare il piede, se sta crescendo in modo incerto, magari con la tendenza a diventare piatto, a conformarsi meglio.
Per quanto riguarda gli adulti, poi, «non ci sono controindicazioni, a patto che non ci siano già patologie da sovraccarico, tendenza alle ulcere per i pazienti diabetici, problemi osteoarticolari, come alluce valgo, dita a martello, artrite», ha voluto specificare il medico. «In un piede sano, invece, camminare scalzi migliora la microcircolazione, la postura, l’equilibrio, oltre a portare benefici da un punto di vista psicologico perché regala una sensazione di benessere», ha concluso.
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Alberto Lupini
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