Bambini e allergie La prevenzione inizia dalla dieta

Il nodo delle allergie infantili è uno dei più sentiti oggi. Spesso i genitori, nel corso dello svezzamento, decidono di eliminare alcuni alimenti considerati particolarmente a rischio. Questo è un errore grave

06 febbraio 2018 | 09:41
di Tiziana Colombo
Come sottolineato da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, è necessario, nel percorso di svezzamento, introdurre anche alimenti considerati a rischio per quanto riguarda l’insorgenza di allergie. Questa ricerca ha ribaltato molti luoghi comuni riguardanti la prevenzione delle allergie, ricordando che il miglior modo per evitare che i bambini ad alto rischio di allergie incontrino problemi nel corso della crescita consiste nel seguire il naturale calendario di svezzamento.



Lo studio di cui sto parlando è stato condotto monitorando la situazione di un campione di bambini considerati ad alto rischio in quanto allergici all’uovo e con eczema atopico. Divisi in due gruppi, sono stati alimentati con un calendario di svezzamento privo di particolari restrizioni e con un programma che, invece, prevedeva l’eliminazione di alimenti considerati particolarmente a rischio d’insorgenza di allergia. I risultati sono stati nettamente a favore dell’approccio senza restrizioni alimentari, che ha portato i bambini monitorati a sviluppare molte meno probabilità di soffrire di allergie alimentari.

Qual è, quindi, l’impostazione ideale per aiutare i bambini a prevenire le allergie? Sottoporli a una dieta varia - senza dimenticare gli antiossidanti - e fare in modo che non evitino l’esposizione solare. Per quale motivo? Per il semplice fatto che il sole è una portentosa fonte di vitamina D, un immunomodulante che aiuta tantissimo a prevenire sintomi tipici delle allergie, come per esempio i pruriti e gli arrossamenti.

Ci sono però anche altri comportamenti da evitare, oltre alla dieta di privazione totale. Qualche esempio? Il tabagismo prima della gravidanza e le diete drastiche che possono ripercuotersi sul feto e sul neonato che viene allattato.

Gli esperti sono concordi: eliminare i cibi allergizzanti non è solo inutile per prevenire le allergie ma è addirittura controproducente, dal momento che nel corso del primo anno di vita esiste una finestra di prevenzione potenziale durante la quale l’esposizione ai cibi sensibilizzanti può favorire il miglioramento della tolleranza immunitaria.

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Alberto Lupini


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