Anziani ad alto rischio di intossicazione per il basso sistema immunitario

13 settembre 2015 | 17:26
Se i vostri cari nonni rischiano un’intossicazione, sapete perché? Mangiano male, e spesso non controllano nemmeno le etichette con la scadenza. L’avanzata età li porta a trascurare, per mancanza di energie (fisiche e mentali), le norme igieniche in cucina: scongelamento a temperatura di frigorifero, lavaggio delle mani dopo aver manipolato cibi crudi o sgusciato uova, lavaggio delle superfici di contatto, lavaggio di frutta e verdura. E le scarse difese immunitarie non aiutano. È bene spiegato nel seguente articolo, tratto interamente da Humanitasalute.it.




Le intossicazioni alimentari sono un rischio reale per gli anziani. Cibi scaduti, etichette ignorate, alimenti mal scongelati: sono queste le cattive pratiche che espongono gli anziani a questo rischio. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico Gemelli di Roma.

Lo studio ha coinvolto circa 200 anziani di età media pari a 74 anni. Secondo i risultati dello studio uno su tre consuma cibi scaduti anche più di una volta al mese, in particolare latte e suoi derivati.

Ancora, tra il 10 e il 30% del campione non rispetta tutte le principali norme igieniche nella preparazione dei cibi: scongelamento a temperatura di frigorifero, lavaggio delle mani dopo aver manipolato cibi crudi o sgusciato uova, lavaggio delle superfici di contatto, lavaggio di frutta e verdura. La metà dichiara di scongelare i cibi a temperatura ambiente, un vero fattore di rischio intossicazioni per via dei batteri che possono proliferare complici le alte temperature del periodo estivo.

Difese immunitarie indebolite e patologie croniche, ecco perché le intossicazioni alimentari sono un pericolo maggiore per gli anziani
La sicurezza alimentare è un aspetto importantissimo per la salute di tutti ma in particolare delle persone anziane. Queste sono una categoria a rischio perché le loro difese immunitarie sono più deboli e perché spesso sono in condizioni fisiche non ottimali, affetti da patologie croniche che li rende più fragili.

Ma come si nutrono gli anziani? Dall’indagine fuoriesce un quadro a tinte fosche. Sebbene circa il 90% degli intervistati dichiara di consumare ogni giorno frutta e verdura e che solo il 18% mangia pesce raramente, per circa uno su tre l’alimentazione non è equilibrata in particolare a causa di un consumo eccessivo di zuccheri e grassi. Un dato in linea con quello dell’indice di massa corporea medio degli intervistati, con tendenza al sovrappeso (25,8).

Gli anziani sono sufficientemente informati su cibo e alimentazione?
Non del tutto: il 40% non prende visione dell’etichetta e solo il 15% si rivolge al medico di base per avere informazioni corrette sulla propria nutrizione. Una percentuale più alta, invece, pari al 35% si rivolge a medici specialisti. Ben il 30% invece si informa attraverso tv, internet e giornali.

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Alberto Lupini


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