Allergia all'acqua, pochi casi A rischio soprattutto le donne
Il contatto con l'acqua può causare una rara forma di orticaria, che si manifesta con prurito e rossore su tutto il corpo. Si stanno studiando alcuni casi per capirne le cause e trovare una cura
16 settembre 2020 | 13:45
Il contatto con l’acqua può essere la causa di una forma di orticaria caratterizzata da sintomi quali l’arrossamento della pelle, il prurito e la comparsa di pomfi. Ne ha parlato Giovanni Paoletti, allergologo e immunologo clinico di Humanitas in un articolo apparso su Humanitasalute, che riportiamo di seguito.
Che cos’è l’orticaria verso l’acqua?
Questa forma di orticaria, definita orticaria acquagenica, è una rara forma di “orticaria inducibile”, caratterizzata dalla comparsa di prurito, rossore e pomfi (simili a dei pizzichi di zanzara) che si manifesta ogni qualvolta la cute entri in contatto con l’acqua. L’orticaria può interessare tutte le parti del corpo, anche se, generalmente non colpisce il palmo delle mani e la pianta dei piedi. La comparsa dei sintomi è solitamente rapida, poiché si manifestano in media circa 30 minuti dopo l’avvenuto contatto e normalmente, una volta rimossa l’acqua dalla pelle, anche la scomparsa avviene in mezz’ora. Questa forma di orticaria è indipendente dal tipo di acqua, sia essa salata, dolce o distillata; non è legata alla temperatura (quindi i sintomi si avranno sia con l’acqua fredda sia con l’acqua calda) o al ph dell’acqua, e in alcuni casi può essere provocata anche dal sudore.
Chi ne è maggiormente colpito?
Sono stati descritti un centinaio di casi di persone affette da questa forma di orticaria. Le statistiche evidenziano che a esserne maggiormente colpite sono le donne, mentre l’esordio della patologia si ha abitualmente in età puberale. Inoltre in diversi pazienti è descritta una certa familiarità della patologia in diverse generazioni della stessa famiglia.
Quali sono le cause?
Per rispondere a questa domanda, occorre partire da una premessa. Il nostro corpo, infatti, è composto per circa il 70% di acqua e già questo fa capire che non si possa parlare di una vera e propria allergia verso il composto chimico dell’acqua. Ciò è confermato dal fatto che bere l’acqua in questi pazienti non scatena alcuna manifestazione. Pur essendo ancora oggetto di studio il meccanismo fisiopatologico responsabile del problema, una delle teorie più accreditate suggerisce che a provocarla possa essere il contatto tra l’acqua e il sebo (sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee della pelle). Infatti, sarebbe proprio l’interazione tra l’acqua e il sebo a formare una sostanza in grado di attivare i mastociti, cellule facenti parte del sistema immunitario, stimolando così il rilascio di istamina, responsabile delle manifestazioni cutanee.
Come diagnosticare l’orticaria acquagenica?
Fondamentale per il paziente che manifesta questi sintomi è eseguire una visita specialistica allergologica, per poi effettuare una serie di test idonei ad escludere altre patologie, in modo da poter giungere a una diagnosi corretta e non affrettata.
Il contatto con l'acqua può causare rare forme di orticaria
Che cos’è l’orticaria verso l’acqua?
Questa forma di orticaria, definita orticaria acquagenica, è una rara forma di “orticaria inducibile”, caratterizzata dalla comparsa di prurito, rossore e pomfi (simili a dei pizzichi di zanzara) che si manifesta ogni qualvolta la cute entri in contatto con l’acqua. L’orticaria può interessare tutte le parti del corpo, anche se, generalmente non colpisce il palmo delle mani e la pianta dei piedi. La comparsa dei sintomi è solitamente rapida, poiché si manifestano in media circa 30 minuti dopo l’avvenuto contatto e normalmente, una volta rimossa l’acqua dalla pelle, anche la scomparsa avviene in mezz’ora. Questa forma di orticaria è indipendente dal tipo di acqua, sia essa salata, dolce o distillata; non è legata alla temperatura (quindi i sintomi si avranno sia con l’acqua fredda sia con l’acqua calda) o al ph dell’acqua, e in alcuni casi può essere provocata anche dal sudore.
Chi ne è maggiormente colpito?
Sono stati descritti un centinaio di casi di persone affette da questa forma di orticaria. Le statistiche evidenziano che a esserne maggiormente colpite sono le donne, mentre l’esordio della patologia si ha abitualmente in età puberale. Inoltre in diversi pazienti è descritta una certa familiarità della patologia in diverse generazioni della stessa famiglia.
Quali sono le cause?
Per rispondere a questa domanda, occorre partire da una premessa. Il nostro corpo, infatti, è composto per circa il 70% di acqua e già questo fa capire che non si possa parlare di una vera e propria allergia verso il composto chimico dell’acqua. Ciò è confermato dal fatto che bere l’acqua in questi pazienti non scatena alcuna manifestazione. Pur essendo ancora oggetto di studio il meccanismo fisiopatologico responsabile del problema, una delle teorie più accreditate suggerisce che a provocarla possa essere il contatto tra l’acqua e il sebo (sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee della pelle). Infatti, sarebbe proprio l’interazione tra l’acqua e il sebo a formare una sostanza in grado di attivare i mastociti, cellule facenti parte del sistema immunitario, stimolando così il rilascio di istamina, responsabile delle manifestazioni cutanee.
Come diagnosticare l’orticaria acquagenica?
Fondamentale per il paziente che manifesta questi sintomi è eseguire una visita specialistica allergologica, per poi effettuare una serie di test idonei ad escludere altre patologie, in modo da poter giungere a una diagnosi corretta e non affrettata.
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