Buone abitudini per prevenire l'ictus? Una in particolare, lavarsi i denti!
13 marzo 2016 | 16:43
Sono sempre di più i passi avanti che la ricerca compie ogni giorno per la prevenzione di patologie gravi per l'essere umano. E parlando di prevenzione molto spesso ci si riferisce anche a singolari e spesso banali abitudini quotidiane, come lavarsi i denti. Pare infatti che intercorra una relazione tra la pulizia dentale e il rischio di ictus: un batterio, spesso causa di carie, potrebbe essere il responsabile del danneggiamento dei vasi sanguigni, la cui rottura può portare appunto ad un'emorragia intracerebrale, un tipo di ictus. A spiegare questa novità, è riportato di seguito un articolo tratto da Humanitasalute, con il parere della dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke unit dell’ospedale Humanitas.
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C’è un filo che tiene insieme il rischio di ictus e l’igiene orale. Curare scrupolosamente l’igiene orale non farebbe bene solo ai denti, ma anche al sistema cardiocircolatorio. Dei batteri presenti in bocca potrebbero infatti “aggredire” i vasi sanguigni. Un team di ricercatori della University of Louisville (Usa) ha identificato la presenza di un batterio in un gruppo di pazienti colpiti da ictus. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Gli scienziati hanno coinvolto un centinaio di pazienti di un ospedale nella città giapponese di Osaka. Erano stati colpiti da un tipo specifico di ictus: l’emorragia intracerebrale, caratterizzata dalla rottura di un vaso sanguigno nel tessuto cerebrale. Tra questi più di 1 su 4 (il 26%) aveva nella saliva il batterio Streptococcus mutans positivo al gene Cnm. Inoltre fra queste persone era maggiore il numero di microemorragie cerebrali, lesioni che possono stare alla base di una microangiopatia cerebrale e pregiudicare con il tempo le funzioni cognitive.
Nei pazienti colpiti da altre forme di ictus solo il 6% aveva in bocca questo batterio. Lo Streptococcus mutans è uno dei batteri orali più diffusi e interessa ben il 10% della popolazione. Questo microorganismo patogeno è fra i responsabili della carie dentale. Ma perché questi batteri potrebbero essere coinvolti nel processo che porta a un ictus? Come ipotizzano i ricercatori, i batteri orali potrebbero legarsi ai vasi sanguigni resi più vulnerabili dall’età e dall’ipertensione.
Batteri orali associati anche a rischio cardiovascolare
«Si potrebbe ipotizzare - dice la dottoressa Simona Marcheselli - un ruolo di questi batteri orali nell’insorgenza di un processo infiammatorio che potrebbe predisporre a delle emorragie cerebrali. Tuttavia lo studio è stato condotto su un esiguo numero di persone e i suoi risultati dovrebbero essere supportati da altre evidenze. In ogni caso i batteri responsabili della carie, per la loro facilità a entrare nel flusso sanguigno, possono rappresentare un rischio per la salute cardiovascolare.
«Basti pensare - continua la specialista - all’endocardite un processo infettivo che colpisce le valvole cardiache. Questa può essere causata anche da batteri che entrano in circolo dalla bocca. I pazienti a rischio dovrebbero prestare particolare attenzione all’igiene orale». Diverse ricerche si sono occupate del legame tra igiene orale e stato di salute generale. Alcuni studi, hanno associato ad esempio le gengiviti al rischio cardiovascolare o hanno visto come i batteri che causano la gengivite peggiorano l’artrite reumatoide.
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C’è un filo che tiene insieme il rischio di ictus e l’igiene orale. Curare scrupolosamente l’igiene orale non farebbe bene solo ai denti, ma anche al sistema cardiocircolatorio. Dei batteri presenti in bocca potrebbero infatti “aggredire” i vasi sanguigni. Un team di ricercatori della University of Louisville (Usa) ha identificato la presenza di un batterio in un gruppo di pazienti colpiti da ictus. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Gli scienziati hanno coinvolto un centinaio di pazienti di un ospedale nella città giapponese di Osaka. Erano stati colpiti da un tipo specifico di ictus: l’emorragia intracerebrale, caratterizzata dalla rottura di un vaso sanguigno nel tessuto cerebrale. Tra questi più di 1 su 4 (il 26%) aveva nella saliva il batterio Streptococcus mutans positivo al gene Cnm. Inoltre fra queste persone era maggiore il numero di microemorragie cerebrali, lesioni che possono stare alla base di una microangiopatia cerebrale e pregiudicare con il tempo le funzioni cognitive.
Nei pazienti colpiti da altre forme di ictus solo il 6% aveva in bocca questo batterio. Lo Streptococcus mutans è uno dei batteri orali più diffusi e interessa ben il 10% della popolazione. Questo microorganismo patogeno è fra i responsabili della carie dentale. Ma perché questi batteri potrebbero essere coinvolti nel processo che porta a un ictus? Come ipotizzano i ricercatori, i batteri orali potrebbero legarsi ai vasi sanguigni resi più vulnerabili dall’età e dall’ipertensione.
Batteri orali associati anche a rischio cardiovascolare
«Si potrebbe ipotizzare - dice la dottoressa Simona Marcheselli - un ruolo di questi batteri orali nell’insorgenza di un processo infiammatorio che potrebbe predisporre a delle emorragie cerebrali. Tuttavia lo studio è stato condotto su un esiguo numero di persone e i suoi risultati dovrebbero essere supportati da altre evidenze. In ogni caso i batteri responsabili della carie, per la loro facilità a entrare nel flusso sanguigno, possono rappresentare un rischio per la salute cardiovascolare.
«Basti pensare - continua la specialista - all’endocardite un processo infettivo che colpisce le valvole cardiache. Questa può essere causata anche da batteri che entrano in circolo dalla bocca. I pazienti a rischio dovrebbero prestare particolare attenzione all’igiene orale». Diverse ricerche si sono occupate del legame tra igiene orale e stato di salute generale. Alcuni studi, hanno associato ad esempio le gengiviti al rischio cardiovascolare o hanno visto come i batteri che causano la gengivite peggiorano l’artrite reumatoide.
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