Crema di zucca con cialde di riso venere soffiato e caviale Calvisius Siberian
Ricetta di Alberto Riboldi realizzata per il ricettario "Il Natale Pop di Calvisius Caviar", piatti golosi e semplicissimi da preparare per gustare il meglio del miglior caviale italiano
Ingredienti per 4 persone
1 zucca di 700/800 g
80 g olio extra vergine di oliva
Brodo vegetale q.b.
200 g riso venere
80 g caviale Calvisius Siberian
Procedimento
Portare a ebollizione 1 litro di acqua. Aggiungere il riso precedentemente lavato e dopo 30 minuti di cottura iniziare a mescolarlo in modo che non si attacchi. Raggiunti i 45 minuti togliere dal fuoco, far intiepidire e stenderlo tra due strati di carta forno. Appiattire il composto aiutandosi con un mattarello. Far essiccare in forno a 100° per 4 ore oppure friggere in pentola a 180° per ottenere una maggiore croccantezza. Lavare bene la zucca, asciugarla, coprirla completamente con carta stagnola, cuocere in forno ventilato a 180° per 2 ore e mezza. Una volta ultimata la cottura estrarre dal forno, scoprire dalla carta stagnola e far intiepidire. Aprire la zucca a metà ed estrarre solo la polpa facendo attenzione ad eliminare buccia e semi. Una volta ottenuta la polpa, frullare con aggiunta dell’olio e il brodo vegetale (aggiungere fino a raggiungere la densità desiderata).
Prima di impiattare scaldare la crema di zucca in un tegame. Impiattarla e suddividere il caviale in parti uguali per ogni porzione da 20gr sulle cialde di riso venere (4 per ogni piatto), da adagiare sulla crema di zucca. Decorare a piacere.
Segui il nostro canale Telegram con tutte le ricette dei grandi chef italiani.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini