The World’s 50 Best Restaurants 2018 Massimo Bottura di nuovo in vetta

Dopo l’incoronazione avvenuta nell’edizione di due anni fa, Massimo Bottura con la sua Osteria Francescana di Modena torna ad occupare la prima posizione della classifica The World’s 50 Best Restaurants . Nelle prime 50 posizioni altri 3 italiani: Enrico Crippa (16°), Massimiliano Alajmo (23°) e Niko Romito (36°)

20 giugno 2018 | 10:05
Bottura ha guadagnato il palco del palazzo dei congressi Euskalduna Jauregia di Bilbao, in Spagna, tenendo per mano la moglie Lara Gilmore, colonna fondamentale del successo di un grande progetto che va ben oltre le quattro mura del tristellato ristorante modenese, premiato proprio nell’anno dedicato al cibo italiano nel mondo.


Massimo Bottura

Emozionato ma carismatico come sempre, Massimo Bottura, che lo scorso anno era arrivato 2° dopo l'Eleven Madison Park di New York (quest'anno retrocesso invece al 4° posto), ha rivolto un chiaro invito ai colleghi in platea, affermando che «gli chef nel 2018 hanno a disposizione una gran voce per dimostrare il cambiamento. Siamo tutti parte della stessa rivoluzione e tutti insieme possiamo essere parte del cambiamento». C’erano buone ragioni per credere che l’Osteria Francescana ce l’avrebbe fatta: l’infaticabile lavoro dell’ultimo anno di Bottura in giro per il mondo tra Refettori, progetti e nuove aperture, non poteva passare inosservato.



Sono 1.040 i “restaurant experts” che in 26 macroregioni nel mondo hanno potuto esprimere 10 preferenze a testa ridefinendo così la classifica 2018. Un meccanismo che, dagli inizi del 2002, ha assunto una forza mediatica senza precedenti, ridisegnando anno dopo anno i confini della geografia gastronomica internazionale.



Oltre al primo posto tricolore, l’Italia può vantare quest’anno (così come nel 2017) altri 3 ristoranti fra i primi 50: Piazza Duomo ad Alba (Cn) al 16° posto, che scende di una posizione rispetto al 2017; Le Calandre a Rubano (Pd) al 23° posto (era 29° nel 2017); il Reale a Castel di Sangro (Aq) al 36° (era 43° nel 2017). Bottura, Crippa, Alajmo e Romito sono tutti membri di Euro-Toques Italia. Il presidente Enrico Derflingher, il consiglio direttivo e tutta Euro-Toques, orgogliosi di annoverare tra i loro associati questi grandi quattro chef che permettono di dare anche visibilità e lustro all’associazione, e tra i partner S.Pellegrino, si congratulano con Massimo Bottura per il prestigioso traguardo raggiunto.

Nella seconda metà della classifica (posizioni dalla 51 alla 100), invece, non compare più il Combal.Zero di Davide Scabin (lo scorso anno 59°). L'unico italiano presente è Umberto Bombana con il suo 8½ Otto e Mezzo Bombana di Hong Kong, al 93° posto (60° nel 2017). E proprio a Bombana, anche lui membro di Euro-Toques, lo scorso 7 aprile Italia a Tavola ha consegnato un premio speciale, l'Award per l'enogastronomia e la ristorazione, con la seguente motivazione: "per la più alta testimonianza all'estero della Cucina italiana". La premiazione è avvenuta a Bergamo in occasione del "Premio Italia a Tavola". Lo stesso premio nel 2015 era stato consegnato a Massimo Bottura con la motivazione: "per il contributo determinante alla Cucina italiana come cultura".


Lara Gilmore e Massimo Bottura

Il premio Chef’s Choice Award 2018, assegnato al cuoco più votato dagli altri chef, è stato conferito a Dan Barber, mentre il pasticcere francese Cédric Grolet del ristorante Le Meurice di Parigi ha ricevuto il premio di World’s Best Pastry Chef. Vincitore del premio speciale Ferrari Trento Art of Ospitality è stato quest'anno il Geranium di Copenhagen. La cerimonia è stata inoltre l’occasione per consegnare anche i premi già annunciati nelle scorse settimane: il premio Best Female Chef Award è andato all’inglese Clare Smyth, mentre il Lifetime Achievement Award è stato assegnato a Gastón Acurio. SingleThread, in California, è il ristorante One to Watch di quest’anno.


Joan Roca e Massimo Bottura

Nelle prime 16 edizioni della classifica, hanno raggiunto la vetta più alta per ben 7 volte i catalani (pokerissimo del Bulli negli anni 2002, ‘06, ‘07, ‘08 e ‘09 e doppietta del Celler de Can Roca nel 2013 e ‘15), 4 volte i danesi (tutti col Noma: 2010, ‘11, ‘12, ‘14), 3 volte gli americani (The French Laundry nel 2003 e 2004 e Eleven Madison Park nel 2017), una volta a testa inglesi (Fat Duck 2005) e italiani (Osteria Francescana nel 2016). Tutto questo fino alla cerimonia di ieri sera, un appuntamento che sembra avere riportato indietro le lancette di 20 anni, al periodo in cui la vicina San Sebastian si affermò come centro propulsore della gastronomia contemporanea mondiale. Un embrione da cui si propagarono idee che avrebbero influito in modo più o meno decisivo sulla filosofia dei 50 ristoranti che a Bilbao si sono spartiti ieri sera le nuove posizioni in classifica.

«Quattro chef italiani tra i 50 migliori al mondo, tra i quali Massimo Bottura ritornato al vertice della classifica, testimoniano la forza e la considerazione internazionale alla cucina italiana e costituiscono esempi sui quali rafforzare e consolidare la nostra scuola e la nostra storia, capace di valorizzare le straordinarie materie prime del nostro Paese», ha commentato Lino Stoppani, presidente di Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi. «Quanto dichiarato da Bottura dopo l’incoronazione della sua Osteria Francescana come miglior ristorante al mondo sintetizza ciò che tutti i giovani chef che ambiscono a fare questo lavoro devono fare: considerare il mestiere non solo uno strumento di guadagno e di successo personale, ma anche un progetto di vita, costruito sulla passione, sull’accettazione dei sacrifici, sull’ambizione che porta alla ricerca del costante miglioramento, favorendo confronto e collaborazione con i colleghi. Mi congratulo personalmente con lo chef e con gli altri suoi colleghi Massimiliano Alajmo, Niko Romito ed Enrico Crippa che hanno ottenuto un risultato straordinario».

«Il riconoscimento all’Osteria Francescana di Massimo Bottura come ristorante migliore al mondo spinge il turismo in Italia, dove oltre 1/3 (35%) della spesa di italiani e stranieri in vacanza è destinato proprio alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche», ha affermato in una nota la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per il premio considerato l’Oscar dei cuochi. «Il prestigioso premio è lo specchio del nuovo protagonismo dell’agroalimentare nella ripresa del Paese, con il successo della gastronomia italiana che ha agganciato lo sviluppo della filiera agroalimentare, legandola anche al turismo e alle bellezze paesaggistiche e culturali del Paese. L’alimentazione è diventata la principale voce del budget turistico con un impatto economico che raggiunge per la prima volta i 30 miliardi di euro su base annua divisi tra turisti italiani (60%) e stranieri (40%) che sempre più spesso scelgono l’Italia come meta delle vacanze per i primati enogastronomici, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isnart-Unioncamere. Un valore che supera abbondantemente quello per l’alloggio pari a circa 24 miliardi, per l’acquisto di souvenir di abbigliamento e artigianato fermo a quasi 19 miliardi e le spese per trasporti e attività culturali, ricreative e di intrattenimento che sfiorano i 9 miliardi».

THE WORLD’S 50 BEST RESTAURANTS 2018 - LE PRIME 50 POSIZIONI

1. Osteria Francescana, Modena (Italia)
2. El Celler de Can Roca, Girona (Spagna)
3. Mirazur, Menton (Francia)
4. Eleven Madison Park, New York (USA)
5. Gaggan, Bangkok (Thailandia)
6. Central, Lima (Peru)
7. Maido, Lima (Peru)
8. Arpège, Paris (Francia)
9. Mugaritz, San Sebastian (Spagna)
10. Asador Etxebarri, Atxondo (Spagna)
11. Quintonil, Mexico City (Messico)
12. Blue Hill at Stone Barns, Tarrytown (USA)
13. Pujol, Mexico City (Messico)
14. Steirereck, Vienna (Austria)
15. White Rabbit, Moscow (Russia)
16. Piazza Duomo, Alba (Italia)
17. Den, Tokyo (Giappone)
18. Disfrutar, Barcelona (Spagna)
19. Geranium, Copenhagen (Danimarca)
20. Attica, Melbourne (Australia)
21. Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris (Francia)
22. Narisawa, Tokyo (Giappone)
23. Le Calandre, Rubano (Italia)
24. Ultraviolet, Shanghai (Cina)
25. Cosme, New York (USA)
26. Le Bernardin, New York (USA)
27. Boragò, Santiago (Cile)
28. Odette, Singapore
29. Alléno Paris at Pavillon Ledoyen, Paris (Francia)
30. D.O.M., Sao Paulo (Brasile)
31. Arzak, San Sebastian (Spagna)
32. Tickets, Barcelona (Spagna)
33. The Clove Club, London (UK)
34. Alinea, Chicago (USA)
35. Maaemo, Oslo (Norvegia)
36. Reale, Castel di Sangro (Italia)
37. Restaurant Tim Raue, Berlin (Germania)
38. Lyle’s, London (UK)
39. Astrid Y Gastón, Lima (Peru)
40. Septime, Paris (Francia)
41. Nihonryori Ryugin, Tokyo (Giappone)
42. The Ledbury, London (UK)
43. Azurmendi, Larrabetzu (Spagna)
44. Mikla, Instanbul (Turchia)
45. Dinner by Heston Blumenthal, London (UK)
46. Saison, San Francisco (USA)
47. Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera)
48. Hiša Franko, Kobarid (Slovenia)
49. Nahm, Bangkok (Thailandia)
50. The Test Kitchen, Cape Town (Sud Africa)

IL RESTO DELLA CLASSIFICA

51. De Librije, Zwolle, Netherlands
52. L'Astrance, Paris, France
53. Benu, San Francisco, USA
54. Sühring, Bangkok, Thailand
55. Don Julio, Buenos Aires, Argentina
56. Amber, Hong Kong, China
57. Nerua, Bilbao, Spain
58. Brae, Birregurra, Australia
59. Florilège, Tokyo, Japan
60. Tegui, Buenos Aires, Argentina
61. Burnt Ends, Singapore
62. Momofuku Ko, New York, USA
63. Hof Van Cleve, Kruishoutem, Belgium
64. Sud777, Mexico City, Mexico
65. Frantzén, Stockholm, Sweden
66. Vendôme, Bergisch Gladbach, Germany
67. Fäviken, Järpen, Sweden
68. Quique Dacosta, Denia, Spain
69. Chef's Table At Brooklyn Fare, New York, USA
70. Selfie, Moscow, Russia
71. Relae, Copenhagen, Denmark
72. Twins Garden, Moscow, Russia
73. Aqua, Wolfsburg, Germany
74. The Fat Duck, Bray, UK
75. Belcanto, Lisbon, Portugal
76. Martin Berasategui, Lasarte-Oria, Spain
77. Elkano, Getaria, Spain
78. Mingles, Seoul, Korea
79. A Casa do Porco, São Paulo, Brazil
80. Lung King Heen, Hong Kong, China
81. Per Se, New York, USA
82. Hedone, London, UK
83. Estela, New York, USA
84. St John, London, UK
85. Le Coucou, New York, USA
86. The French Laundry, Yountville, USA
87. Maní, São Paulo, Brazil
88. Nobelhart & Schmutzig, Berlin, Germany
89. The Jane, Antwerp, Belgium
90. Indian Accent, New Delhi, India
91. SingleThread, Healdsburg, USA
92. L'Effervescence, Tokyo, Japan
93. 8 1/2 Otto e Mezzo Bombana, Hong Kong, China
94. Alo, Toronto, Canada
95. Enigma, Barcelona, Spain
96. Diverxo, Madrid, Spain
97. Atelier, Munich, Germany
98. 108, Copenhagen, Denmark
99. Leo, Bogotá, Colombia
100. Lasai, Rio de Janeiro, Brazil

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Alberto Lupini


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