Via libera alle cure del verde Confagricoltura: È un patrimonio

Il decreto lo permette, l'ordinanza lombarda non lo impedisce: dal 15 aprile si riparte con la salvaguardia del verde urbano, pubblico e privato, insostituibile per una sana vivibilità degli spazi

11 aprile 2020 | 19:17
di Renato Andreolassi
Si chiama codice Ateco 81.30, è quello che consente da martedì 15 aprile di riprendere le attività di cura e manutenzione del verde, con esclusione delle attività di realizzazione. Lo ha stabilito il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che proroga il lockdown al 3 maggio. Una boccata d'ossigeno per il settore del florovivaismo, in ginocchio per le mancate vendite primaverili, in un periodo in cui normalmente si realizza il 70% del fatturato. Decine di migliaia di euro persi a causa dello stop imposto dai provvedimenti nazionali e regionali anti-coronavirus. In Lombardia, in particolare, non vi è nessuna altra restrizione.


Trascurare il verde pubblico avrebbe generato nel giro di poco situazioni di criticità

Confagricoltura aveva evidenziato alla Ministra Teresa Bellanova, oltre alle motivazioni di natura economica relative alla grave situazione che vivono le imprese del settore, come il fermo delle attività, in questo momento centrale per la manutenzione, può generare nel giro di pochi giorni situazioni di criticità - basti pensare alla crescita incontrollata del manto erboso - dal punto di vista della salubrità delle aree verdi, soprattutto di quelle pubbliche.

«Il verde urbano, sia quello pubblico che privato - ricordano i vertici di Confagricoltura - è un patrimonio non solo per la sua bellezza, ma anche come elemento insostituibile per la vivibilità ed il benessere per tutti i cittadini che dunque va adeguatamente salvaguardato».

Il codice Ateco 81.30 contempla:
  • La realizzazione, cura e manutenzione di parchi e giardini per abitazioni private e pubbliche, edifici pubblici e privati (scuole, ospedali, edifici amministrativi, chiese), terreni comunali (parchi, aree verdi, cimiteri), aree verdi per vie di comunicazione (strade, linee ferroviarie e tranviarie, vie navigabili, porti, aeroporti), edifici industriali e commerciali;
  • La realizzazione, cura e manutenzione di aree verdi per edifici (giardini pensili, verde per facciate, giardini interni), campi sportivi (campi di calcio, campi da golf), campi da gioco, aree per solarium ed altri parchi per uso ricreativo, acque lacustri e correnti (bacini, bacini artificiali, piscine, canali, corsi d’acqua, sistemi di scolo).

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Alberto Lupini


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