Tassa di soggiorno: la guida pratica per alberghi e bed and breakfast

I dati relativi agli anni 2020 e 2021 dovranno essere inoltrati all'Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2022, dalle attività che operano nel settore ricettivo, senza distinzione alcuna. Ecco come si compila

18 giugno 2022 | 13:29

Il Decreto semplificazioni ha previsto la proroga per la dichiarazione dell’imposta di soggiorno (la tassa che tutti i turisti, o chi soggiorna in una determinata struttura ricettiva, devono provvedere a pagare alla struttura), la scadenza è rinviata dal 30 giugno al 30 settembre 2022. Ci saranno, dunque, tre mesi di tempo in più per inviare la dichiarazione telematica, che dovrà essere trasmessa per gli anni 2020 e 2021, da parte dei gestori di strutture e dai percettori di redditi da locazioni brevi delle informazioni relative all’imposta di soggiorno. Vediamo nel dettaglio chi sono i soggetti che devono inviare il modello e come fare.


La tassa: non c’è in tutte le città e varia dai 5 ai 10 euro

L’imposta di soggiorno è un’imposta raccolta dalle strutture turistiche, come hotel, b&b, alberghi e similari, ma che viene poi corrisposta al Comune di riferimento. Questa somma viene poi utilizzata dal Comune per iniziative nel mondo del turismo. Tuttavia, questa tassa segue alcune regole: non è applicata in tutte le città italiane, ma solamente in quelle fortemente incentrate sul turismo. Solitamente l’importo varia da 5 a un massimo di 10 euro e sono a carico del turista, o del cliente della struttura ricettiva. Generalmente le strutture ricettive devono provvedere alla dichiarazione dell’imposta di soggiorno in riferimento ai tributi raccolti l’anno precedente, quest’anno per effetto della proroga dovrà essere presentata entro il 30 settembre, in modalità telematica tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate. E proprio in merito, il dipartimento delle Finanze ha pubblicato un nuovo comunicato fornendo indicazioni specifiche sulla compilazione del modello.


Dati 2020-2021 entro il 30 settembre

I dati relativi agli anni 2020 e 2021 dovranno essere inoltrati all'Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2022, dalle attività che operano nel settore ricettivo, senza distinzione alcuna.


I gestori di strutture alberghiere ed extralberghiere, nonché i percettori di redditi provenienti da locazioni turistiche (quindi anche host e property manager) dovranno inviare la nuova dichiarazione per la "City Tax", conformandosi alle ultime normative contenute nel Decreto del 29 aprile del Ministero delle Finanze. In caso di omissione o di falsa dichiarazione, sono previste sanzioni pecuniarie che vanno dal 100% al 200% della cifra dovuta.


Chi deve inviare il modello

Entrando nel dettaglio, vediamo chi sono i soggetti che devono inviare il modello. Accanto ai gestori di strutture ricettive e di attività volte all'accoglienza, sono tenuti a presentare la dichiarazione dell'imposta di soggiorno anche i soggetti che riscuotono il canone di affitto per locazioni brevi (di durata non superiore ai 30 giorni), anche in relazione ad immobili gestiti al di fuori dell'esercizio dell'attività d'impresa, con o senza intermediazione.


Ecco, quali sono le tipologie dei dichiaranti da specificare nel modello da inviare:

  • gestore della struttura ricettive;
  • mediatore della locazione;
  • dichiarante diverso dal gestore della struttura ricettiva (quale ad esempio il rappresentante, curatore fallimentare o erede);
  •  intermediario, qualora la dichiarazione venga trasmessa, per conto del richiedente, da parte di un intermediario delegato.


Come si compila il modello

I modelli devono essere inviati telematicamente utilizzando la piattaforma dell'Agenzia delle Entrate, accedendo alla sezione "Servizi" della propria area riservata e seguendo la voce "Dichiarazioni". Da qui si procede inserendo tutti i dati richiesti. Occorre prestare particolare attenzione a sono quelli relativi al tipo di struttura/attività e all'imposta da versare. La compilazione è, naturalmente, necessaria per ogni attività presente nel Comune al quale viene inviata la dichiarazione, indicando la denominazione e specificando se si tratta un'attività ricettiva commerciale o meno (in caso di attività ricettiva commerciale è obbligatorio indicare il codice Ateco di riferimento e i dati fiscali). Compilata questa parte, si passa alla compilazione dei dati relativi all'ubicazione della struttura, indirizzi di posta elettronica ordinaria e Pec (quest'ultima non è obbligatoria) e recapiti telefonici.


Sempre nella sezione riservata alla struttura, il dichiarante deve inserire alcuni dati relativi all'imposta suddivisi per trimestre, indicando il numero di presenze registrate, distinguendo quelle a tariffa ordinaria da quelle esenti o beneficiarie di eventuale riduzione della tassa di soggiorno previste dal Comune.


Successivamente si passa alla sezione riservata ai versamenti dove vengono fornite nel dettaglio le informazioni relative ai pagamenti effettuati. È necessario specificare con precisione l'importo annuale pagato al Comune, riportando eventualmente anche gli estremi dei pagamenti (quest'ultimo dato non rientra tra i campi obbligatori).

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Alberto Lupini


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