Tagli ai fondi sulla sanificazione Un'altra tegola per bar e ristoranti
Le associazioni di categoria attaccano il Governo, dopo che l'Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che le imprese riceveranno solo un quarto del rimborso promesso
16 settembre 2020 | 18:02
di Sergio Cotti
Un'operazione di sanificazione in una cucina di ristorante
In altre parole, un ristoratore che fino a qualche giorno si aspettava legittimamente 6mila euro di rimborso dal decreto Rilancio, sottoforma di credito d’imposta per una spesa di 10mila euro sostenuta per riaprire il suo locale, ora potrà sperare di rientrare solo di 1.500 euro. Una batosta che conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la poca propensione del Governo a dare una mano concreta al comparto della ristorazione e dell’accoglienza in generale.
Le reazioni delle associazioni di categoria non si sono fatte attendere: Confesercenti ha parlato di “beffa e ulteriore grave colpo” per il commercio, dopo che le imprese italiane hanno investito circa 2,1 miliardi di euro per sanificare e rendere sicuri i propri locali. «Per le attività economiche, in particolare quelle di vicinato, è stato un grande sforzo, portato avanti nonostante la mancanza di liquidità per senso di responsabilità, ma anche nella convinzione che l’aiuto previsto sarebbe arrivato», lamenta Confesercenti. La richiesta, ora, è che il governo torni sui suoi passi, provvedendo a rifinanziare subito il fondo per sostenere lo sforzo delle imprese.
Sul tema si è espresso anche il vicepresidente di Confcommercio Emilia Romagna, Gianni Indino, che ha la delega regionale al Turismo: «Le nostre aspettative sono state disattese - ha detto - Ci avevano assicurato che per contribuire alle spese sostenute per la sanificazione delle nostre attività, ci avrebbero restituito il 60%, invece così non è. Ancora una volta, in un momento così delicato, ci saremmo aspettati di più da questo Governo, purtroppo invece dobbiamo commentare l’ennesima presa in giro».
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Alberto Lupini