Silvia D’Alonzo, giovane barlady: «Ogni giorno si impara e si cresce»
Curiosa e determinata, Silvia è socia Abi Professional. Ai giovani che sono incerti sulla strada da seguire consiglia di valutare i pro e i contro della professione, mettendosi sempre in gioco per imparare e migliorare
Silvia D’Alonzo è nata a Pescara, ridente località sulla costa del mar Adriatico, ricca di cultura non solo per aver dato i natali a Gabriele D’Annunzio ma anche per le sue radici storico-culturali. Siamo in Abruzzo, dove il cibo, come l’accoglienza di tutti gli abruzzesi, è ottimo e abbondante: ci si sente sempre come a casa. Silvia frequenta il liceo scientifico ma da subito si rende conto che non è l’indirizzo che ha immaginato per il suo futuro. Quindi in estate inizia a darsi da fare e scopre il mondo del bar. Prende servizio in un bar gelateria come ce ne sono molti sul lungomare di Montesilvano (Pe), dapprima in sala a servire i tavoli, poi lavorando al mattino inizia a scoprire la caffetteria, l’espresso e tutte le sue declinazioni. Dopo la maturità decide di iscriversi ad un corso professionale.
Si informa e scopre che Massimo Urru (coordinatore della sezione Abruzzo di Abi Professional), un importante e riconosciuto professionista, organizza dei corsi professionali. Da lì la svolta per lei. Dapprima l’impegno estivo, poi inizia a lavorare nei cocktail bar di Pescara, non più come impiegata stagionale. Silvia è pronta anche per l’esperienza in albergo e arriva quindi all’Esplanade, un luminoso hotel inserito in un antico palazzo a pochi passi dalla splendida Cattedrale di San Cetteo con i bellissimi rosoni che illuminano e adornano la navata. Massimo Urru insegna a Silvia la magia della creazione dei cocktail e così inizia a partecipare ai concorsi e nonostante sia giovanissima mostra di poter competere anche con antagonisti con più esperienza e più grandi di lei.
Una passione innata, unita alla voglia di crescere professionalmente
Silvia è socia Abi Professional. Si parla tanto di disaffezione dei giovani verso il lavoro: chiediamo a Silvia cosa l’abbia spinta ad iniziare un percorso professionale così impegnativo come quello del lavoro nei bar? «La voglia di essere tra le persone - spiega - emozionarle con le mie creazioni, scoprire che c’è sempre un modo per imparare qualcosa di nuovo: queste sono le leve che mi hanno convinta. Poi, ovviamente la fortuna di conoscere le persone giuste che possono diventare punti di riferimento, come Massimo Urru, e la giusta gavetta».
«Le associazioni - prosegue Silvia - sono utili per le opportunità che ci offrono di conoscenza e anche di divulgazione delle notizie utili per una crescita professionale. Ai giovani che sono incerti sulla strada da seguire consiglio anzitutto di valutare i pro e i contro delle professioni. Per quanto mi riguarda, ho trovato più pro che contro. Questo mestiere ti obbliga a metterti in discussione tutti i giorni e con tutti i clienti. È un ottimo stimolo per migliorare».
Non dimentichiamo che Silvia sta ancora studiando e la sua intenzione è quella di laurearsi presto in Sociologia. Sta anche lavorando su un progetto che la porterà probabilmente ad essere impegnata in un ruolo di rilievo in un locale di prossima apertura.
Un drink delicato che sorprende al primo sorso
Lasciamo Silvia con la preghiera di svelarci la ricetta che ha presentato al concorso Lady Drink 2022 di Riccione, un after dinner delicato che sorprende al primo sorso, un drink che la rappresenta a pieno.
Amber (after dinner)
2 cl di Fernet Branca
2 cl di crema di cacao scura (sostituibile con liquore al cioccolato)
1 cl di Appleton Estate
1 cl di Triple Sec
Panna in sospensione
Decorazioni: foglia oro edibile e skeleton leaves
Bicchiere: coppa Martini
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Alberto Lupini
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