Salvini sta con Sorbillo: «De Luca conceda il delivery»

Il presidente della Campania è stato severo sulle chiusure e non ha concesso nulla alla ristorazione. Gli addetti ai lavori chiedono deroga almeno per il cibo a domicilio. Il leader della Lega si schiera dalla loro parte

17 aprile 2020 | 09:00
Il mondo della ristorazione napoletano è in subbuglio e pressa sempre di più per ottenere dal presidente Vincenzo De Luca la possibilità di attivare il servizio di consegna a domicilio del cibo. De Luca in queste settimane è stato il più rigido sulle restrizioni e non ha avuto dubbi anche sul cibo.


La ristorazione campana chiede l'apertura del delivery

Ma il settore insorge spiegando a gran voce che tutto si svolgerebbe in sicurezza e che, anzi, altro non sarebbe che un buon modo per tenere le persone a casa e - magari - evitare che escano una volta in più per fare la spesa.

L'ultimo ad esporsi è uno dei big della pizza come Gino Sorbillo che a Napoli Today ha detto: «Così non possiamo andare avanti, la situazione è tragica. Chiediamo un confronto a De Luca per provare almeno a trovare uno spiraglio. Le nostre pizze sarebbero un pasto completo per i nostri concittadini e tutto avverrebbe in sicurezza sia nel momento della preparazione che della consegna.

Sulla questione si è esposto anche Matteo Salvini, leader della Lega, che ha detto: «Vedo molte attività che vogliono ripartire e come istituzioni non potrei che essere contento. Mi sento di sostenere la ristorazione e le pizzerie della Campania che non possono fare consegne a domicilio. De Luca nella sua "ordinanzite acuta" ha bloccato il cibo a domicilio che è una scelta pesante. Sottoscrivo l'appello della ristorazione campana per far sì che si possa ripartire. Austria e Germania stanno già riaprendo i negozi. Se siamo stati i primi a chiudere non vorrei che fossimo gli ultimi a riaprire, sarebbe disastro economico enorme. Ricordo a questo proposito che Fontana e Zaia erano stati scherzati all'epoca, mentre voglio sottolineare che hanno fatto benissimo e i risultati si vedono ora».

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Alberto Lupini


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