Riforma fiscale: cosa cambia per i dipendenti di bar, ristoranti e hotel
Tre aliquote Irpef e flat tax: tra i progetti del governo Meloni c'è la (necessaria) riforma fiscale. Ecco cosa cambia per i lavoratori dipendenti, tra cui quelli che lavorano nella ristorazione e nell'ospitalità
Tra gli obiettivi del governo c’è sicuramente quello della riforma fiscale. Irpef a tre aliquote e flat tax sono gli interventi più corposi annunciati. Lo scopo principale della riforma è quello di rendere più leggero il fisco, snellendo le procedure. È un progetto ambizioso ma necessario, dato che l’ultima vera riforma fiscale risale agli anni ’70 del secolo scorso. Da allora ci sono stati alcuni provvedimenti sparsi che sono serviti a tamponare falle. Ecco cosa cambia per i lavoratori dipendenti, tra cui sono compresi anche i lavoratori di bar, ristoranti e hotel.
Irpef a tre scaglioni e flat tax, il primo passo del governo
Per il governo, il primo obiettivo da realizzare è quello delle tre aliquote Irpef e della flat tax. Secondo Maurizio Leo, il vice ministro dell’Economia, dovrebbero entrare in vigore già dal prossimo anno. Tutto il meccanismo di tassazione sarà rivisto per raggiungere l’equità orizzontale impositiva: significa un’unica fascia di esenzione per tutte le categorie di reddito (dipendente, autonomo e da pensione).
Obiettivo della flat tax è quello di ottenere una tassazione unica, mentre attualmente la no tax area varia in base alla fonte del reddito:
- limite di 8,174 € per redditi da lavoro dipendente
- limite di 8,500 € per redditi da pensione
- limite di 5,500 € per redditi da lavoro autonomo
Si pensa anche a una possibile riduzione dell’Ires a chi rispetti queste due condizioni:
- che una somma del reddito sia destinata a investimenti e nuove assunzioni
- che gli utili non siano destinati a finalità che non concernono con l’attività d’impresa
Reddito dei lavori, la detassazione
Quello che interessa di più ai lavoratori, però, è che la riforma fiscale cambierà la tassazione dei redditi. Andrà infatti ad accorpare detrazioni e crediti di imposta per il lavoro dipendente. Questa operazione consentirà di ridurre sia gli scaglioni che le aliquote Irpef applicate sui redditi in attesa di arrivare all’aliquota unica che il governo spera di ottenere. Intanto, però, è prevista la flat tax incrementale che andrà a detassare quanto è stato guadagnato in più rispetto ai periodi di imposta precedenti.
Iva: tutte le novità
Ci sono importanti novità anche per quanto riguarda l’Iva, con una revisione totale dell’imposta. I criteri con qui quest’imposta è applicata al momento non sono infatti perfettamente aderenti alle normative UE. Per questo motivo si vogliono prevedere norme diverse di esenzione e una razionalizzazione delle aliquote. L’intervento dovrebbe prevedere anche una revisione sulla detrazione e una semplificazione delle misure.
Il governo ha l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale
La sfida più grande per il governo di Giorgia Meloni è quello di andare a combattere l’evasione fiscale prima che questa si realizzi. Per farlo è necessaria una rivoluzione del rapporto del contribuente con il fisco: è su questa linea che si punta, favorendo l’adempimento degli oneri in modo spontaneo. Per questi motivi saranno probabilmente previste altre tregue fiscali e altre definizioni agevolate per quanto riguarda le irregolarità tributarie.
Una riforma del fisco è necessaria
Rivedere in modo totale il rapporto tra fisco e contribuente è fondamentale e la riforma deve essere complessiva e in grado di garantire un equilibrio per tutti. I pilastri della riforma sono quattro e riguardano:
- i principi generali
- la revisione delle imposte
- i procedimenti
- i Testi unici da accorpare
Sono quattro anche i procedimenti che disciplineranno i tributi:
- Quello dichiarativo, con uno snellimento del calendario e degli adempimenti
- Quello di accertamento che avrà importanti modifiche
- Quello di riscossione
- Quello del contenzioso tributario
Le novità con la flat tax
Il sistema duale dovrebbe essere confermato dalla riforma fiscale del 2023. È quello già parzialmente messo in pratica nella distinzione tra
- Redditi da investimento in capitale e immobili per cui è prevista imposta proporzionale
- Redditi da lavoro per cui è prevista imposta progressiva
Potrebbero cambiare anche le aliquote irpef e scalare dalle attuali 4 a 3. Questo comporterebbe un alleggerimento del carico fiscale per la classe media, rimodulando le aliquote a 23%, 27% e 43%. Sparirebbe così l’aliquota del 35%, favorendo in questo modo i redditi superiori a 28.000 €. L’obiettivo del governo rimane comunque la flat tax al 15% da estendere ai subordinati con reddito fino a 85.000, oltre che ai lavoratori autonomi.
Il quoziente familiare nella riforma fiscale
Nella riforma fiscale al momento in studio rientrerebbe il quoziente familiare, il meccanismo che determina le aliquote sull’imposta non solo sul reddito ma anche su quello del numero dei componenti del nucleo. Così facendo si tiene conto dei carichi familiari e dei figli, andando a rivoluzionare il sistema di tassazione per come lo conosciamo oggi.
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Alberto Lupini
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