La ricetta di Ais Abruzzo: “Sinergia con consorzi e cantine del territorio”

Angela Di Lello, classe 1984, è sommelier dal 2013 e per 8 anni ha guidato la Delegazione di Vasto – Val di Sangro. È stata appena eletta presidente dell'Associazione Italiana Sommelier abruzzese

08 luglio 2022 | 16:37
di Antonio Iacona

Classe 1984, è sommelier dal 2013, dopo aver seguito con regolarità il corso, e per 8 anni ha guidato la Delegazione di Vasto – Val di Sangro, a cui continua a rimanere molto legata. Lei è Angela Di Lello, la nuova presidente regionale di AIS Abruzzo, eletta con 229 voti ed alla sua prima esperienza alla guida regionale, responsabile adesso di ben 7 Delegazioni provinciali. Anche nel suo territorio si vive un po’ di fermento per il prossimo appuntamento nazionale che avverrà tra pochi giorni: il 12 luglio, infatti, si eleggerà il nuovo presidente AIS, che dovrà sostituire Antonello Maietta. Le abbiamo, così, rivolto alcune domande, per comprendere quale sia l’attuale situazione, anche professionale, riguardante la figura del sommelier e come, in particolare, si vive la professione in Abruzzo.

Ais Abruzzo, presente e futuro con Angela Di Lello 

Presidente Di Lello, qual è l’attuale situazione in merito alla figura professionale del sommelier, in particolare nel vostro territorio?
La cultura legata al mondo del vino e, dunque, anche alla figura del sommelier sta crescendo, ma dobbiamo ancora lavorare bene in tal senso. Ne ho fatto uno dei punti del mio mandato, con l’obiettivo di qualificare sempre di più il personale, come ad esempio quello dei ristoranti, e far comprendere quale sia l’importanza di questa figura. Spesso, infatti, ci si trova in situazioni in cui un cliente appassionato di vino ne sappia più del personale di un locale. L’auspicio, allora, è quello di avere un confronto all’altezza, con una crescita di pari passo. Dobbiamo stare attenti a questo aspetto.

Quali sono oggi le prospettive di questo mondo affascinante, ma anche pieno di studio e di aggiornamenti?
Esatto, il mondo della sommellerie richiede un continuo aggiornamento, che è fondamentale. In tal senso il “sistema AIS” funziona molto bene. Oltre ai corsi base, infatti, offriamo corsi che definiamo accessori, per maggiori approfondimenti. Ad oggi forniamo due tipologie di formazione, Sommelier Junior e Sommelier Senior, nel contesto nazionale e territoriale, che si distinguono così: il corso junior dà una prima infarinatura su questo mondo, sul contesto associativo dell’AIS e sulle degustazioni, offrendo poi la possibilità di compiere ulteriori passi avanti, come diventare degustatore ufficiale o ricoprire cariche per la Guida Vitae o le degustazioni in aula; il corso senior, invece, forma anche i relatori ed è molto qualificante, spalmato su 26 lezioni, con materie nuove da approfondire, come quelle dedicate ad esempio ai vini naturali ed alle evoluzioni enologiche, che un comunicatore del vino ben preparato deve possedere. Fondamentali, così, risultano gli aggiornamenti ed i confronti con altri colleghi non solo della nostra regione.

 

 

Ecco, a livello regionale, in Abruzzo qual è la situazione nel vostro settore?
Registriamo sicuramente una buona collaborazione con le cantine ed una buona sinergia con il Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, nonché con l’Enoteca regionale d’Abruzzo, il tutto con la finalità di promuovere al meglio l’enogastronomia del nostro territorio. Come Associazione, siamo ben identificati nel contesto regionale.

Quanti sono gli iscritti all’AIS Abruzzo e che percentuale c’è tra i semplici appassionati di vino e coloro che da professionisti possono identificarsi come operatori di settore?
Gli aventi diritto al voto, dunque iscritti regolarmente, sono quasi 700. Un terzo di essi è composto da operatori di settore (ristoratori, maitre, camerieri), gli altri invece sono semplici appassionati che vogliono ampliare le proprie conoscenze sul mondo del vino.

Anche da voi c’è fermento per l’elezione del nuovo presidente nazionale AIS?
Personalmente, ho già da tempo rapporti con altri consiglieri e colleghi a livello nazionale. C’è aria di rinnovamento e vogliamo creare qualcosa di nuovo e di valido per l’Associazione. Sicuramente molto è stato già fatto, ma adesso la vivrò in prima linea, da presidente regionale. Un’altra prospettiva, che mi richiede maggiore documentazione ed il massimo impegno. Sono molto attenta, per natura, e verifico sempre prima di parlare. Non ho la presunzione di sapere come possa andare. Intanto, molti progetti sono stati ben enunciati, abbiamo sentito varie voci sui diversi punti su cui lavorare. Il lavoro in ambito nazionale, ovviamente, avrà una ricaduta a livello territoriale.

Lei rappresenta una regione, a livello enologico, comunque molto apprezzata.
Sì, l’Abruzzo del vino è sempre più in crescita, negli ultimi anni sono stati registrati notevoli miglioramenti anche sul fronte della qualità e sono stata testimone di vari incontri, anche con i giornalisti, dove il territorio è stato ben presentato attraverso i calici. Ma bisogna sempre aggiungere qualcosa di nuovo, a cominciare dal lavoro di squadra con le cantine. La nostra voce può spingere ancora di più in tal senso e noi lavoriamo per il territorio. Quest’anno, tra l’altro, è il 50° anniversario della DOC Trebbiano d’Abruzzo: lo abbiamo e lo stiamo facendo vivere attraverso iniziative al Vinitaly, con banchi d’assaggio, con degustazioni all’enoteca regionale, presentandone le varie annate e le diverse produzioni da provincia a provincia.

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Alberto Lupini


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