Pasticceri e cuochi, l'unione fa la forza Anzellotti: Puntiamo a crescere ancora
02 dicembre 2015 | 17:51
di Alberto Lupini
«Essere pasticcere nel nostro territorio - sostiene Anzellotti - significa sposare una tradizione tutta italiana, e rivisitarla in un’ottica internazionale avendo rispetto delle materie prime e della tecnologia. Questo è il vero trend made in Italy. Proprio da questo concetto si sviluppa la nostra attività di pasticceri, che occupa l’intera giornata, partendo dalla mattina a colazione e concludendosi a fine pasto la sera».
Una dimensione quella della pasticceria sempre più consapevole delle sue potenzialità e della sua importanza in cucina, al punto da rivendicare una posizione dominante accanto a quella già affermata dello chef di cucina.
«Io tengo a ricordare - continua Anzellotti - che l’ultimo gusto che si lascia in bocca al cliente è quello del dolce o del caffè, due momenti a cui i ristoranti finora avevano prestano poca attenzione. Oggi finalmente assistiamo invece a una confluenza delle due realtà, quella della pasticceria e quella della vera e propria cucina. Il cuoco, che in cucina tende ad essere più fantasioso ed estroso, si sta aprendo alla mentalità del pasticcere, più schematica, tecnica e rigorosa. Questa maggiore apertura mentale della ristorazione nei confronti della pasticceria ha portato a una vera e propria unione tra le nostre due confederazioni (Federazione italiana cuochi e Confederazione pasticceri italiani) rispettivamente di cucina e di pasticceria».
Oggi l’obiettivo della Confederazione pasticceri italiani, oltre a legarsi con altre associazioni di categoria, è di allargarsi sempre di più, puntando a un miglioramento a livello organizzativo che porti a un rafforzamento interno e nei confronti dei propri partner. Ma la crescita della pasticceria e la sua affermazione nel comparto ristorazione, deve anche coincidere con la voglia di collaborazione, tra i fornelli dei ristoranti.
«Noi - aggiunge Anzellotti - abbiamo circa 20mila aziende associate. Ora vogliamo rafforzare questa espansione. Ad esempio, per l’anno 2016, desideriamo omaggiare tutti gli appassionati e i professionisti di pasticceria con la nostra tessera professionale che, insieme a un servizio di newsletter, garantisce una serie di convenzioni. Per quanto riguarda le collaborazioni con i ristoranti, penso che un locale, se ben strutturato, debba trovare al suo interno una brigata o una singola persona in grado di coordinare i dessert al menu offerto. In questo modo viene garantita una continuazione vera e propria tra un momento e l’altro del pasto. Laddove non sia possibile fare questo, piuttosto che perdere di qualità, è meglio affidarsi a un esperto».
Un ultimo aspetto che è conseguenza della visibilità che la pasticceria ha ricevuto negli anni è chiaramente l’occhio dei media, tanto concentrati sulla cucina in generale da aprire le proprie porte anche al mondo del “dolce”. Bisogna però prestare attenzione, affinché questo risalto mediatico non sminuisca o alteri i precetti che stanno alla base del lavoro del pasticcere.
«Se quest’attenzione da parte dei media non viene tenuta sotto controllo - conclude Anzellotti - la nostra realtà rischia un effetto boomerang, una situazione cioè nella quale troppa visibilità diventa un difetto. È una questione delicata perché la professionalità caratteristica del nostro mestiere deve comunque entrare in accordo con lo show e di conseguenza con l’audience, ma non sempre le due cose vanno a braccetto. L’impegno da parte nostra non manca, così come le complicazioni, ma se non altro abbiamo conquistato uno spazio in questa realtà, per noi molto importante».
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini