Pasticceri Conpait: Cig al 31/12 e niente affitto nel lockdown

L'associazione, unita nel progetto #farerete, ha chiesto al Governo di prendere decisioni utili ad aiutare il settore nella ripartenza. Tra le proposte anche l'annullamento dell'Imu e sgravi fiscali sulle risorse umane

28 maggio 2020 | 13:22
«Il settore della ristorazione è tra i più colpiti dalla crisi indotta dalla Pandemia di Coronavirus. Le azioni di supporto e di stimolo all’economia messe in campo dal Governo vanno nella giusta direzione ma non sono sufficienti per far ripartire un comparto che dopo aver subito la chiusura forzata, oggi fa i conti con una riapertura vincolata pesantemente dalle norme anti contagio».


Angelo Musolino

A dirlo è il presidente nazionale Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani) Angelo Musolino che entra nello specifico del suo comparto. «Conpait, insieme ad altre 30 realtà associative e consortili rappresentative di oltre 100mila operatori tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri e responsabili di sala, riuniti nel progetto #FareRete, chiede l’adozione di misure economiche, indispensabili per sostenere concretamente la ripresa».

Proposte concrete, calcolate con dati e stime che consentano alle istituzioni di avere un quadro preciso delle necessità:

  • 18 settimane di cassa integrazione, consecutive e non frammentate, con la possibilità di prolungamento fino al 31.12.2020 per un reintegro calmierato
  • il ristoro del 100% degli affitti per i mesi di chiusura
  • forzata con credito trasferito per legge al locatore e l’applicazione della L.431/98 (affitto calmierato cedolare secca) anche per il commerciale;
  • l’esenzione del pagamento Imu;
  • il prolungamento biennale della concessione del suolo pubblico
  • il superamento della criticità legata alla responsabilità civile e penale in campo all’articolo 42 del Decreto Cura Italia
  • la detassazione sulle risorse umane per gli oneri contributivi e assistenziali e dei benefits sino al 30 giugno 2021 estesa anche alle nuove assunzioni.

«Solo con azioni concrete e immediate come queste - conclude il presidente - si potrà realmente tutelare un settore strategico per l’economia e il Made in Italy».

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Alberto Lupini


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