“Nord e Sud, partecipazioni, interessi e differenze”

Conpait vuole porre una riflessione ampia, rispetto a una differenza di partecipazione dei giovani ai corsi di formazione nelle varie zone d'Italia che, sebbene non sia così evidente ai non addetti ai lavori, esiste

02 maggio 2023 | 08:30
di Angelo Musolino

A proposito, ancora una volta, di formazione e di giovani, la nostra Confederazione vuole porre una particolare attenzione alla partecipazione. Ed in particolar modo alle differenze tra Nord e Sud anche nel campo della pasticceria. Ci spieghiamo meglio: se si organizzano corsi indirizzati alle nuove leve e all’approfondimento di alcune tecniche specifiche, notiamo che, troppo spesso, al Sud la richiesta di partecipazione è realmente più importante.

 

I giovani che chiedono di formarsi sembrano essere già predisposti, paradossalmente, alle nuove tecnologie applicate e alla volontà di apprendere. Non che ciò non avvenga, pure, nelle tantissime città del Nord dove si organizzano i corsi. Non è neppure il caso di generalizzare oppure invocare differenze: non è il luogo opportuno né il nostro obiettivo. Ma il numero ridotto di partecipanti è assodato

Se la mancanza di pasticceri giovani si avverte sempre più, occorre trovare una soluzione

Conpait semplicemente vuole porre una riflessione più ampia, rispetto a una differenza di partecipazione che, sebbene non così evidente ai non addetti ai lavori, c’è. Ed esiste. Perché avviene ciò? Cosa si può fare per invertire la tendenza o, quantomeno, uniformare interessi, passioni e partecipazioni? I pasticceri, tutti, sono impegnati d’altronde sotto un solo e unico comune denominatore: la qualità dei nostri dolci e la proposta nelle vetrine. Ognuno di noi, con le proprie peculiarità e “cavalli di battaglia”, riesce poi a coinvolgere il cliente nel momento dell’esposizione del prodotto e nella vendita. La formazione e le identità, Sud o Nord che sia, sono uguali. Identiche. Potrebbe essere una possibile soluzione quella di indicare una sede unica in Italia per tutti? Probabilmente no.

Anche perché il coinvolgimento dei territori, le realtà locali e le singole lavorazioni sono alle base del successo della pasticceria. Se, però, il problema persiste e la mancanza di pasticceri giovani si avverte sempre più, occorre necessariamente - e obbligatoriamente - trovare una soluzione comune. Per tutti. Abbiamo indicato, nel numero precedente, il maggiore coinvolgimento per gli istituti alberghieri. E sull’indirizzo formativo che da lì deve partire. Non basta, è evidente. Ma un segnale di smossa va dato. E noi, come Conpait, ci sentiamo in dovere di parlarne.

 

Scopri gli altri articoli della rivista sfogliando il nuovo numero di Italia a Tavola | clicca qui

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024