Niente terza stella in Sicilia. Cuttaia e Sultano a bocca asciutta, ma le basi ci sono
L'isola porta a casa la prima stella del Gangi Restaurant e quella verde per Signum. Rimandato l'appuntamento con l'acuto vincente. Ma l'edizione 2022 della Guida Michelin è meglio del passaggio a vuoto del 2021
La Sicilia ci sperava, Ciccio Sultano alla rincorsa della terza pure, ma alla fine la pioggia di stelle Michelin è caduta copiosa ad altre latitudini. Nella selezione italiana della Guida 2022, infatti, per l’isola si accende una sola nuova stella: quella del Gagini Restaurant di Palermo che in cucina vede lo chef di origini brasiliane Mauricio Zillo. Riconoscimento a cui si aggiunge la stella verde per Signum di Martina Caruso a Salina (Isole Eolie) ma anche la mancata conferma del ristorante La Fenice di Ragusa, dove un anno fa il cuoco Claudio Ruta aveva lasciato in favore del promettente Luca Gulino.
Le stelle in Sicilia non brillano più?
Insomma, un bilancio dolce-amaro per la Sicilia che ha guardato da comprimario la cerimonia di assegnazione delle nuove stelle. Una prospettiva diversa dalle edizioni precedenti e dalle attese. Ad oggi, quindi, i locali stellati sul territorio sono 16: 14 una stella e 2 due stelle. Ecco la lista aggiornata:
- La Madia (Pino Cuttaia) - Licata **
- Duomo (Ciccio Sultano) - Ragusa **
- Il Bavaglino (Giuseppe Costa) - Terrasini *
- Gagini Restaurant (Mauricio Zillo) - Palermo * (nuovo)
- Signum (Martina Caruso) - Salina* (nuova stella verde)
- I Pupi (Tony Lo Coco) - Bagheria *
- Il Cappero (Giuseppe Biuso) - Lipari *
- Shalai (Giovanni Santoro) - Linguaglossa *
- La Capinera (Pietro D'Agostino) - Taormina *
- St. George by Heinz Beck – Taormina *
- Otto Geleng (Roberto Toro) - Taormina *
- Zash (Giuseppe Raciti) - Archi *
- Sapio (Alessandro Ingiulla) - Catania *
- Coria (Domenico Colonnetta e Francesco Patti) - Caltagirone *
- Locanda Don Serafino (Vincenzo Candiano) - Ragusa *
- Accursio (Accursio Craparo) - Modica *
I risultati di quest’anno, però, rappresentano un miglioramento rispetto a quelli dello scorso. Nella guida 2021, infatti, la Sicilia si era fatta notare solo per la stella non confermata dal Bye Bye Blues a Palermo. Ben diversa, invece, l’edizione 2020 quando i riconoscimenti furono due: la prima stella del ristorante Otto Geleng di Roberto Toro a Taormina e quella al ristorante Zash di Archi (Ct). Mentre l'apice delle due stelle è stato toccato da Pino Cuttaia a La Madia nel 2009 (prima stella nel 2006) e Ciccio Sultano al Duomo nel 2015 (prima stella nel 2003).
Ciccio Sultano ci sperava, ma si dà ancora tre anni di tempo per la terza stella
La Sicilia si può quindi fregiare di due ristoranti due stelle. Ma anche quest’anno deve rinviare il balzo in avanti delle tre stelle. Fra quelli che ci avevano sperato di più c’è sicuramente Ciccio Sultano. Il cuoco del Duomo di Ragusa in una recente intervista al Corriere della Sera non aveva nascosto le sue ambizioni: «Mi do più o meno tre anni per raggiungere la terza stella. Poi, se ancora nel 2025 le tre stelle non dovessero arrivare, dovremo prendere delle decisioni anche di natura economica, perché tutto l’investimento fatto non sarebbe più economicamente sostenibile». Affermazione programmatica che, si spera, possa coincidere con la ripresa di una certa normalità dopo le secche del Covid. A quel punto, aspettare, avrebbe tutto un senso diverso. Anche se, come confermato dallo stesso cuoco al Duomo «stiamo alzando il tiro già da un po’ e già ci comportiamo come un tristellato». Nel frattempo, spazio a nuovi progetti come quello del W Rome, albergo della catena W Hotels Worldwide, dove sultano firmerà la proposta grastronomica.
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Pino Cuttaia ci prova a Milano
Fermo a due stelle anche per quest’anno c’è il collega Pino Cuttaia. La Madia si conferma come eccellenza gastronomica isolana. Anche da esportazione come suggerisce il nuovo progetto che prende il via a fine mese a Milano: Uovo di Seppia Milano. Un’apertura che segna il debutto del cuoco siciliano nel capoluogo meneghino, attraverso una offerta “all day dining” e che va a impreziosire l’Ariosto Social Club, lo spazio poliedrico che ospita appartamenti di lusso per affitti di breve periodo, oltra a palestra, spa e la boutique di Valeria Bennati. Quanto questa avventura possa fare da cartina di tornasole per il locale siciliano è ancora un’incognita, ma di sicuro il biglietto da visita non si presenta male. Soprattutto se non è il solo, come testimoniano il negozio-dispensa uovodiseppia è l’apertura del progetto permanente Uovodiseppiamare ad Agrigento.
Festa grande per il Gagini Restaurant: «Premiati costanza e lungimiranza»
Ma per qualcuno che rimane a bocca asciutta (per quest’anno) c’è sicuramente chi ha da festeggiare. Si tratta di Gagini Restaurant e del cuoco Mauricio Zillo (arrivato qui poco più di un anno fa in piena pandemia dopo un anno “erratico”). «Il percorso intrapreso dieci anni fa non senza difficoltà e paure sembra quindi essere quello giusto e questo ci inorgoglisce. Oltre alla cucina di Mauricio, è stata forse premiata la nostra costanza insieme alla lungimiranza di avere investito in tempi non sospetti su un luogo defilato, definito poco affidabile dai più», hanno affermato i proprietari Franco Virga e Stefania Milano.
Ora che la prima stella è arrivata, però, il progetto non si ferma. Anzi, continua senza soste. Al centro resta una cucina autenticamente siciliana, figlia delle dominazioni e delle influenze, della multiculturalità e dell’accoglienza, una cucina che ha saputo fondere sapori ancestrali e forme contemporanee, una cucina che solo un figlio di una cultura meticcia come quella brasiliana avrebbe saputo concepire e realizzare. Il tutto all’interno di un luogo dall’alto valore storico e architettonico (negli spazi che oggi accolgono il ristorante lo scultore e architetto rinascimentale Antonello Gagini metteva in mostra le sue opere finite prima di esportarle in tutta la Sicilia e in Calabria).
Gagini Restaurant
Via dei Cassari, 35 - 90133 Palermo
Tel. 091 589918
www.gaginirestaurant.com
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Alberto Lupini
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